Una pagina dopo l’altra, il libro “Albero di Mimosa” non smette di sorprendere e affascinare: abbiamo posto qualche domanda all’autrice, Claudia Celestini, per saperne di più sul suo percorso di scrittura e sulle sue ispirazioni.
Da dove trae ispirazione per le sue poesie?
Le poesie del mio libro “Albero di Mimosa” parlano di stati d’animo nati da un periodo triste della mia vita. Per affrontare momenti difficili ho sfogato i miei sentimenti in poesia. Così creavo dei passi avanti allontanando angosce e utilizzando la speranza e la positività per vincere sulla tristezza e la vicissitudine. Scrivere, dare forma in poesia al mio sentimento è stato permettere una rinascita. Leggere le liriche successivamente permetteva affetto verso me stessa e cura della ferita. Interiormente c’era un discorso con me stessa che ha avuto forma poetica. Come sia nato non lo so ma avevo un discorso da poter scrivere. La mia poesia è liberatoria. È cercare di comunicare, di trasmettere pensieri. Il riscontro con l’altro potrebbe esserci oppure no ma ostacoli spinosi ho potuto superare. È qualcosa che nessuno può toglierti. Sono creazioni uniche, individuali, intime.
Qual è il tema principale di questa raccolta?
Nel mio libro di poesie ci sono più temi apparentemente ma il principale è affrontare il quotidiano fatto di difficoltà di donna. C’è l’abbandono mentale al sentimento di amore. C’è la pressante ferita di non poter comunicare. C’è la ricerca di rispetto per un semplice essere femminile che non vuole nulla. C’è cacciare il malsano dalla mia vita. Tutto per camminare con serenità durante il giorno e chiudere gli occhi la notte con pensieri delicati, sinceri e gentili.
Come definirebbe il suo stile di scrittura?
Il mio stile poetico è spontaneo, molto semplice. È una scrittura facile da leggere che utilizza il mondo animale e la natura. Elementi sempre presenti ed importanti nella mia vita. È sicuramente poco ricco di aggettivi ricercati ma scorrono nella loro semplicità. Scrivo in tale modo per scelta innanzitutto e per necessità. Sono una persona semplice nel gestirmi e la scrittura ne è stata la proiezione.
C’è una poesia in questo libro che la rappresenta maggiormente? Perché?
La mia prima poesia che mi ha soddisfatto totalmente e piena di me stessa bambina ed adulta è “sorella mia”. È la mia vita o la mia caratteristica di persona adulta. È la solitudine che mi ha attanagliato sempre. Solo oggi riesco a gestirla. È delicata, piena di ricordi e impossibilità. Descrive il blocco che intimamente possa avere una bambina e una crescita particolare dove il mondo sereno e normale si allontana. Riuscire a sopravvivere è lo scopo per la dignità di vivere.
C’è un poeta che ha particolarmente influenzato il suo lavoro? In che modo?
Non ho un poeta o poetessa di riferimento. Sono stata influenzata da alcune poesie di Emily Dickinson. La loro ricchezza di semplicità e così figurative sono fortissime per me.
Ringraziamo Claudia Celestini per averci concesso questa intervista. Speriamo che il suo libro “Albero di Mimosa” possa raggiungere un ampio pubblico e che possa ispirare e coinvolgere i lettori. Buona lettura e a presto con la prossima intervista!