gruppo albatros il filo presenta La pazienza delle variabili – Damir Kosara

Oggi parliamo del libro La pazienza delle variabili di Damir Kosara pubblicato con la nostra casa editrice gruppo Albatros il filo.

Noi del gruppo albatros il filo abbiamo avuto il piacere di poter intervistare Damir Kosara per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro La pazienza delle variabili.

Riportiamo di seguito l’intervista all’autore, buona lettura!

  • QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?

La passione per la scrittura nacque nel 1991. A 14 anni andai a vivere ad Albisola Marina, lontano dalla famiglia, per frequentare l’Istituto Tecnico Nautico di Savona. Iniziò un periodo talmente coinvolgente che ben presto iniziai a trascorrere lì anche le estati. In quei meravigliosi periodi estivi, conobbi quelli che sarebbero diventati i veri amici di una vita. Persone favolose con le quali era splendido confrontarsi. Arrivavano da posti, tradizioni e culture differenti…Piemonte, Lombardia, Veneto, Umbria…Ma a quei tempi non c’era la tecnologia di oggi e per mantenere i contatti si diventava i cosiddetti “amici di penna”. La quantità di lettere che ci scambiavamo era davvero impressionante. Ogni giorno al ritorno da scuola, c’era una lettera pronta per essere aperta, letta e divorata. E ad ogni lettura, ero impaziente di prendere carta e penna per poter scrivere. Fu così che capii quanto mi piacesse scrivere. Ma come spesso accade, aver voglia di scrivere non coincide sempre con aver qualcosa da scrivere. Ma quello, quello era il modo perfetto per potersi esprimere, anche per i più timidi come me. Come si dice, “epistula non erubescit”, ovvero “la lettera non arrossisce”!

  • DOVE HA TROVATO L’IDEA PER QUESTO LIBRO E COSA LE HA INSEGNATO?

L’idea per questo libro, a dire il vero, è venuta ad una mia amica, Roberta. Nell’agosto del 2008 ho avuto un grave incidente sott’acqua che, per modalità e per come si è risolto, ha davvero dell’incredibile. Continuava a ripetermi “devi scriverne un libro” riferendosi all’accaduto. Alla fine, dopo vari ripensamenti mi ha convinto. Trattandosi di un incidente mentre eseguivo apnea in piscina, ho trovato un filo conduttore partendo da come, senza rendermene conto, sono diventato apneista all’età di 5 anni. L’episodio dell’incidente mi ha lasciato parecchi problemi soprattutto di carattere neurologico, essendo rimasto privo di sensi e senza ossigeno sul fondo della piscina per 11 minuti. La mia vita è stata stravolta in tutto e, ancora oggi, sono affidato agli assistenti sociali della zona per un reinserimento sociale e lavorativo. Scrivere questo libro mi ha fatto capire che, in fondo, scriviamo sì per gli altri, ma soprattutto per noi stessi.

Perché non sei veramente morto finché hai una storia da raccontare. La scrittura ti permette di elaborare e, nel mio caso, capisci che devi smettere di lamentarti di ciò che non hai più, ma fare del tuo meglio con ciò che ti è rimasto.

  • COSA LE PIACEREBBE DIRE AI SUOI LETTORI?

Ai miei lettori mi piacerebbe dire tre cose. La prima è di non odiare necessariamente le cose brutte che ci capitano. La vita di per sé e la nostra vita, non sempre viaggiano sullo stesso binario. Non sempre è tutto bello e facile. Ma sicuramente tutto fa parte di un percorso di crescita, nel bene o nel male. E va utilizzato al meglio. La seconda è di ascoltare il proprio corpo. Essere troppo “forti”, non sempre è un vantaggio. Se avete bisogno di riprendere fiato nella vita, fatelo. Non vergognatevi di dire “ho bisogno di fermarmi” solo perché qualcuno potrebbe darvi del debole o criticarvi. A volte, essere deboli per un attimo, significa essere poi forti per sempre. La terza è che se avete qualcosa da dire a qualcuno, fatelo. La vita non è poi così lunga da poterci permettere di tacere. I silenzi uccidono più di mille parole. Basta che ti giri un attimo e, senza accorgertene, gli anni ti hanno sorpassato e non tornano più. Vivete!

  • COSA SI PROVA AD AVER SCRITTO UN LIBRO?

Scrivere è un qualcosa che ti strappa un’infinità di emozioni. Ti permette di scavare dentro te stesso, di tirare fuori cose che credevi di aver rimosso, di elaborarle, di trasmetterle nella speranza di poter far riflettere il lettore. Si prova la piacevole sensazione di poter essere, anche solo per pochi, di aiuto, ritrovandosi nelle tue parole. È tutt’altro che semplice. È faticoso e ti costringe a metterti a nudo. Che sia una storia vera o di fantasia, c’è sempre all’interno di essa, una parte vera dell’autore. Ma, alla fine, l’unico aggettivo adatto è che scrivere è liberatorio.

  • HA PROGETTI PER IL FUTURO?

Progetti per il futuro? …la vita mi ha insegnato che da un secondo all’altro, tutto cambia. Ho imparato a nutrirmi di improvvisazione, senza fare progetti troppo a lungo termine. Mi piacerebbe, con parte del ricavato di questo libro, qualunque possa essere, poter dare una mano ai bambini “dimenticati” dalla società, solo perché affetti da patologie scomode. Mi vengono in mente le varie forme di autismo, le malattie genetiche, ecc.. La sofferenza dettata dall’indifferenza, anche per i loro cari, è immensa. Ma una cosa è certa…la scrittura mi farà sempre compagnia, qualunque possa essere il contesto!

A noi del gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Damir Kosara per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. Siamo felici di averlo accompagnato lungo questo percorso editoriale che ha visto la pubblicazione del suo libro. A lui va un grandissimo in bocca al lupo per la pazienza delle variabili e per il futuro.

A te caro lettore auguro una buona lettura, ti auguro di riflettere perdendoti tra le pagine di questa storia e ti auguro di vivere intensamente ogni giorno come se fosse l’ultimo.

Se ti va lascia un commento, facci sapere cosa ne pensi, per noi è sempre un piacere leggere i vostri commenti perché è solo grazie ai vostri feedback che possiamo crescere e migliorare.

Continua a seguirci, perché ci sono ancora tantissime novità che aspettano solo di essere raccontate.

Buona lettura, ci sentiamo presto.

La vostra redattrice

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