la nostra storia: DALLA RIVISTA IL FILO ALLA COLLANA NUOVE VOCI, PASSANDO PER I PIÙ IMPORTANTI NOMI DELLA LETTERATURA MONDIALE
Quasi venti anni di libri, di eventi letterari, di fiere sparse per il mondo. Venti anni di pura emozione, grazie a voi, che ci seguite da tutto questo tempo.
In ogni festival letterario a cui partecipiamo, durante le fiere del libro di Torino e Roma, ma anche nel corso delle registrazioni delle nostre trasmissioni radiofoniche e televisive, lettori e autori ci pongono puntualmente una domanda: “Come è nata la collana Nuove Voci?”
“Non mi dire che non lo sai…” ci verrebbe da rispondere, del resto a noi sembra ieri il giorno in cui iniziammo a muovere i primi passi in questo settore, ma poi ci rendiamo conto che sono trascorsi quasi vent’anni dalla nascita del nostro Gruppo. E allora è giusto raccontarla nuovamente, e per bene, la nostra storia.
Iniziamo con la formula che compare nelle comunicazioni ufficiali: il Gruppo Albatros Il Filo nasce nel 2002, dalla fortunata esperienza della rivista artistico letteraria Il Filo.
Fin qui non fa una piega, aggiungiamo solo che contemporaneamente alla nascita della casa editrice – che diverrà poi un gruppo editoriale – è nata anche la collana Nuove Voci.
Fin dal principio, infatti, uno degli obiettivi della nostra casa editrice è stato quello di rappresentare un ideale ponte tra la letteratura ufficiale, che era ad appannaggio solo degli scrittori più noti, e quella sommersa delle decine di migliaia di manoscritti in cerca di pubblicazione che affollavano le redazioni delle principali case editrici italiane (senza nessuna possibilità di essere letti, diciamolo).
Sì, perché tutto ciò che ora può apparire scontato – entrare in una libreria e acquistare il libro di un autore emergente, vederlo recensito su giornali o tv nazionali, oppure premiato dalla giuria in un prestigioso premio letterario -, in quegli anni non lo era affatto.
Se oggi ai libri di autori emergenti viene riconosciuta la stessa dignità editoriale degli altri prodotti presenti sul mercato, infatti, molto lo si deve proprio ai sorprendenti risultati ottenuti nel corso degli anni dalla collana Nuove Voci. E, se avete qualche minuto per leggere le prossime righe, vi spiegheremo perché.
Per farci un’idea precisa del contesto in cui tutto è partito, dobbiamo provare a riavvolgere il nastro del tempo e tornare esattamente al 2002, soltanto così riusciremo capire l’impatto che ha avuto questo progetto sul sistema editoriale italiano.
Vent’anni fa o giù di lì (cit.) esistevano già numerose case editrici che si occupavano di autori emergenti, ma i loro libri non potevano contare su alcuno sbocco editoriale, perché?
Semplice, perché non era previsto che autori ancora sconosciuti al grande pubblico potessero occupare parte degli spazi riservati ad autori già noti. La distribuzione, ad esempio, era considerata un canale troppo selettivo dal punto di vista dei numeri per poter ospitare titoli dalle vendite incerte.
Anche perché per venderli, i libri, occorre che prima qualcuno ne parli… e, si sa, i giornali e le tv a quei tempi di tutto si occupavano tranne che di esordi letterari.
D’altro canto però, la nostra piccola ma agguerrita rivista letteraria (48 pagine ciclostilate in una copisteria situata vicino al Piper, nota discoteca di Roma… ah, che tempi!) muoveva con un certo successo i suoi primi passi e potemmo così accorgerci che, a differenza di quanto ci avevano sempre raccontato, le rubriche che proponevano scritti di autori emergenti erano quelle più amate dai lettori.
Come facevamo a saperlo? Semplice, erano gli stessi lettori a scriverci per complimentarsi , tanto che dalle otto pagine che dedicavamo alle nuove proposte passammo, nel giro di poco meno di un anno, a ventiquattro. Esattamente la metà della rivista Il Filo proponeva nuovi autori.
Abbiamo così iniziato a credere sempre più convintamente che gli autori che andavamo scoprendo avrebbero potuto dire la loro anche nell’editoria che conta, e decidemmo di puntare definitivamente su di loro.
Partimmo dai festival letterari, occasioni in cui sarebbe stato possibile presentare i nostri autori non solo al pubblico ma anche agli addetti ai lavori. Le cose andarono talmente bene che, dopo un anno in giro per l’Italia, riuscimmo a organizzare una kermesse letteraria tutta nostra. Si rivelò un successo. In un pomeriggio di marzo, presso una bellissima accademia d’arte del quartiere Trieste a Roma, centinaia di persone si ritrovarono insieme per assistere a una manifestazione letteraria dedicata alla letteratura emergente. Non era mai successo prima. Il tam tam in rete aveva coinvolto ragazze e ragazzi, donne e uomini da tutta Italia, accomunati dalla passione per i libri.
Le copie della rivista Il Filo che portammo per l’occasione andarono immediatamente esaurite, gli autori che avevamo scelto conquistarono la platea, i giornali iniziarono a parlare di loro.
Qualcosa di nuovo stava finalmente nascendo…
( To be continued…)