
Oggi parliamo del libro Il ladro di aureole di Alessio Lunardi pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.
Noi del Gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di poter intervistare Alessio Lunardi per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro Il ladro di aureole.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autore! Buona lettura!
- QUANDO HA AVUTO L’IDEA DI SCRIVERE QUESTO LIBRO?
Il giorno preciso mi è semplice da ricordare, poiché si tratta di Pasqua 2020. Ci trovavamo in pieno lockdown costretti in casa, pertanto avevo molto tempo libero a mia disposizione. L’idea è nata sorprendentemente a partire dal titolo, che mi è apparso in testa come un fulmine a ciel sereno, dopodiché non ho dovuto fare altro che chiedermi chi fosse questo ladro di aureole, perché si chiamasse così e quale fosse il suo obiettivo. All’inizio non credevo molto a tutta la faccenda, si trattava soprattutto di una sfida con me stesso, stuzzicato dall’idea (da buon lettore quale sono), di scrivere una storia tutta mia. Presto però ho capito che non era un passatempo come un altro, lo testimoniano i mesi impiegati a realizzarlo, poiché la trama mi aveva preso completamente, non solo di giorno ma anche di notte, che per assurdo era proprio il momento in cui mi venivano le idee migliori, tra le quali soprattutto gli ultimi quattro-cinque capitoli. Ho immaginato il finale quand’ero ancora alle prime pagine e questo forse mi ha dato un’ulteriore spinta a scrivere, per soddisfare il bisogno di portare i personaggi dove erano destinati ad arrivare e a commettere le azioni, giuste o sbagliate che fossero, che avevo visto chiudendo gli occhi prima di addormentarmi.
- COSA SI PROVA AD AVER PUBBLICATO UN LIBRO?
Mi ricordo ancora il giorno in cui mi chiamò l’editore di Albatros il Filo, il signor Alessandro Capotosti, che ci tengo ancora una volta a ringraziare dal profondo del cuore per la fiducia riposta nel mio lavoro. Conservo la memoria di quella sera con grande gelosia in quanto si trattò di un’emozione unica, improvvisa e inaspettata, impossibile da esprimere a parole. La soddisfazione che si prova nel vedere riconosciuto ed apprezzato il frutto del proprio lavoro e della propria fatica da dei professionisti è impagabile. Ricordo anche la chiamata fatta ai miei genitori subito dopo per comunicare la notizia, la gioia e l’orgoglio da parte loro e la mia incapacità di realizzare appieno cosa stesse accadendo, o meglio, che stesse accadendo per davvero. È stato come vivere un sogno, e le fasi successive alla firma del contratto sono state altrettanto entusiasmanti. Ho visto e vissuto dall’interno i meccanismi di un mondo che amo profondamente, quello dei libri, e sapere di farne parte mi provoca un piacere ed un orgoglio immenso.
- COSA SI ASPETTA DALL’INCONTRO CON IL LETTORE?
È una domanda difficile, in primis perché non ho scritto questo libro pensando potesse essere pubblicato, doveva trattarsi solo di un hobby, pertanto non ho mai riflettuto su un messaggio da diffondere né su una sorta di morale da lasciare. Non si tratta di un’opera pedagogica o finalizzata alla vendita, nel senso che non mi sono basato sui gusti degli acquirenti. Non ho mai avuto alcun orizzonte d’attesa, ho semplicemente scritto ciò di cui mi piace scrivere e in cui penso di essere più bravo, ovvero un thriller possibilmente realistico, un po’ cupo, freddo e crudo negli eventi e nello svolgimento della trama, affidando la componente più romanzesca ai dialoghi tra personaggi. È stata questa per me la più grande sorpresa, il modo in cui le personalità di alcuni di loro si siano sviluppate in modo autonomo dalla mia volontà, finendo per sorprendere me e mi auguro anche il lettore. Da questo libro mi aspetto che chi lo leggerà ne esca sicuramente un po’ impaurito, dopotutto non ho mai nascosto di ispirarmi a Stephen King, ma anche ipnotizzato dal frenetico susseguirsi degli eventi e disorientato dall’altalena di emozioni che si alternano anche solo all’interno della stessa pagina.
- HA GIA’ AVUTO MODO DI PRESENTARE IL SUO LIBRO?
Indirettamente sì, ovvero ho avuto modo di partecipare ad un’intervista con Caos Film, che andrà in onda in un programma televisivo dedicato proprio alle opere di autori emergenti e per lo più sconosciuti. Si tratta di una bella iniziativa alla quale ho partecipato volentieri, come sempre lieto di poter parlare con qualcuno del libro, e sono certo ce ne saranno tante altre che mi verranno proposte dalla casa editrice. Sicuramente sarà ben diverso parlare dal vivo a persone in carne ed ossa, ma sarò felice di poter dare spiegazioni o raccontare aneddoti su come mi sia venuta in mente un’idea o quale sia la mia personale opinione su certi personaggi o avvenimenti. Dopotutto non avrò scritto “Il ladro di aureole” perché venisse letto, ma mi piace pensare che alcuni dopo averlo fatto possano averlo apprezzato ed essere rimasti soddisfatti dalla lettura. Ho provato un piacere enorme nel ricevere messaggi e chiamate da parte di persone a me vicine a cui era piaciuto, perché in fondo dovrebbe essere questo lo scopo dello scrittore, fornire a chi legge qualche ora di vacanza dal mondo reale, per condurli in un universo dove possano trovare tutto ciò che desiderano e a volte anche di più.
- PENSA DI SCRIVERE ALTRE OPERE IN FUTURO?
La risposta più corretta è “ni”: in questo momento della mia vita sono pienamente concentrato sull’università e non ho tempo per un progetto così impegnativo e ambizioso come scrivere un altro libro. Però d’altra parte non me la sento di chiudere completamente la porta a quest’esperienza perché mi sono reso conto che scrivere mi piace, e molto, sebbene in alcuni momenti sia particolarmente stressante e faticoso. È una sensazione fantastica vedere i propri pensieri stendersi su un foglio bianco dando vita a persone, vicende ed emozioni. Ormai scrivere è diventato una parte di me, malgrado ne debba fare a meno per il momento, infatti spesso mi capita che mi vengano in mente storie partendo da un qualsiasi aneddoto della vita quotidiana, storie che vorrei sviluppare e approfondire, immaginandomi i personaggi nei dettagli, ciò che pensano, il loro comportamento, e vorrei trascrivere il tutto per vedere dove mi porta la trama… ma non ora. Sento che prima o poi succederà, intanto è tutto saldamente nella mia testa, dopodiché solo il tempo mi dirà se qualcuna di queste storie potrà essere anche qualcosa di più.
A noi del gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Alessio Lunardi per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande, a lui va un grande in bocca al lupo per il suo libro Il ladro di aureole e per il futuro.
A te caro lettore auguro una buona lettura.
Ci sentiamo presto.
La vostra redattrice.