
Il mondo va alla rovescia. Quante volte ci siamo ritrovati a pensare o dire questa esclamazione. E a farlo andare per il verso sbagliato è proprio l’uomo. Basta guardarsi attorno, accendere la tv e ascoltare un telegiornale, leggere un quotidiano ma anche semplicemente vivere ogni giorno la nostra vita quotidiana. Ingiustizie, sopraffazioni, burocrazia e la sete di potere sembrano diventare l’unica legge che trasforma la società in una sorta di dittatura a favore di pochi e a svantaggio dei più deboli. Si tratta di riflessioni ovviamente personali, restituiteci sotto forma di racconto, ma i lettori in alcune situazioni potranno ritrovarcisi e quindi il testo diventa una sorta di occasione di riflessione su quello che di fatto ci fa esclamare che il mondo a volte va proprio al contrario. E cosa possiamo fare? Il dolore a volte rafforza gli animi e non sempre tutto viene per nuocere quindi se da un lato c’è chi subisce, chi alza le spalle, dall’altro c’è chi invece vorrebbe cambiare il mondo partendo anche dalle piccole cose di ogni giorno.
Giuseppina Califano è una persona versatile, amante della natura e scrive sia in lingua italiana sia in vernacolo. Ha partecipato a vari concorsi, molti dei quali con esiti positivi. Lo scorso anno con il Gruppo Albatros ha pubblicato due racconti dal titolo Lo specchio del mondo e Il baule. Ha vinto, per due anni consecutivi, il “Premio Giovanni Paolo II” (edizioni 2007 e 2008) con le poesie “Guardando mi sovviene” e “Seme”, per le quali è stata insignita con Medaglia d’argento e Diploma ad Honorem. Ha ricevuto la menzione speciale per la poesia “Sole Giallo” al Premio Rolando Editore, presente nell’antologia Pensieri di Primavera, ha ricevuto il Premio Laurentum con la poesia “Emozione” e si è classificata settima al Concorso Labirintismo con la poesia “Labirinto”. Ha partecipato a vari concorsi a scopo benefico tra i quali ONLUS di Angri e Premio Castello Doria. La sua produzione comprende anche opere in vernacolo e diversi racconti. Ha pubblicato due raccolte di poesie dal titolo Rose gialle. Emozioni e sentimenti in versi e Quello che non fa rumore. Alcune sue poesie sono state inserite all’interno di Raccolte. Ha partecipato, con la lettura di alcune sue opere, a concerti natalizi e a spettacoli culturali e ha vinto il Premio Mediterraneo con tre poesie in vernacolo e alcune sue poesie sacre sono presenti nella raccolta Ponente.
Oggi parliamo di Le cose Cambiano, un libro di Giuseppina Califano pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros Il Filo.
Noi del Gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di poter fare qualche domanda a Giuseppina Califano per scoprire qualcosa in più sulla sua passione per la scrittura e qualche retroscena del suo libro Le cose cambiano.
- Dove ha trovato l’idea per scrivere questo libro e cosa le ha insegnato?
Sono una persona critica e quando le cose su cui poggiavi la tua felicità vengono meno e le tue certezze si sciolgono ad un sole cocente, divieni arrabbiata. L’idea principale mi sovvenne una notte insonne, diversi anni fa. E’stato molto tempo in stand bay. Terminare questo libro è stato facile. Il motivo trainante il Covid 19 con tutto quello che ha comportato. Senza dubbio ci ha modificato nella mente e nel comportamento. Difatti, nella mia mente una confusione, come il periodo di reclusione, di rimodulazione del vivere quotidiano, tanto che ho, per proprietà transitiva, uguagliato covid 19 – peste – fiore sulla tomba; dando una paternità non esatta. Ma la distopia lo esige. I nostri morti caricati sui camion militari e portati alla cremazione, anche dove questa non era stata richiesta dal defunto mi ha spezzato le lacrime in un groppone soffocante. Mi ha insegnato a mettere a nudo le mie perplessità, confusioni e certezze che non sono sempre uguali ma mutano al mutare dei tempi.
- Cosa le piacerebbe dire ai suoi lettori?
Vorrei suggerire di pensare con la propria testa e non con quelle di coloro che si professano nostri leader. Mi sento sballottata tra stupidate varie, tra programmi che annullano il pensare e ingiustizie sociali, psicologiche e ambientali. Un esempio è la raccolta differenziata che noi ebeti facciamo e poi, per fortuna succede poche volte, viene il camion e prende tutto indifferentemente. E ancora: problema plastica, morte ittica, buco ozono, terreni soffocati da plastiche, cibi con microplastiche e… e poi si produce all’infinito quella plastica messa alla berlina. Soprattutto essere donna in un mondo dove l’apparire e considerato più dell’“essere” sminuisce i sentimenti e le emozioni e mi rende imperfetta.
- Quando iniziò la sua esperienza come scrittrice? Nacque dalla volontà di condividere la sua storia o è una passione che ha da sempre?
Scrivo da quando ero ragazza, difatti ho scritto diverse favole e racconti ma nasco come poetessa circa diciotto anni fa e precisamente con la morte del Santo Padre Papa Giovanni Paolo II. Sono stata esortata da amiche, che conoscevano il mio mettere in versi qualsiasi cosa che colpiva i miei sensi, a partecipare al concorso <premio Giovanni paolo II>. Vinsi, piansi e capii che lo scrivere deve essere condiviso. Può piacere e non piacere, può essere criticato oppure lodato ma, intanto ho espresso il mio pensiero. Da lì ho, poi, pubblicato due libri di poesia. Ho partecipato a concorsi di racconti e di brevi scritti su tematiche prestabilite. Infatti, sono presente in molte raccolte di diversi autori di diverse case editrici.
- Qual è l’aspetto positivo e quello negativo di essere una scrittrice?
La vita ci pone, almeno la mia, su diverse onde: esse possono sballottarti come i marosi, renderti serena come le onde tranquille o addirittura annientarti nel vortice di una tempesta. Bene! Ho vissuto tutto ciò ed ora voglio essere me stessa. La mia storia di vita non mi ha risparmiato nulla: dolori, gioie, disillusioni, illusioni e lo scontro con la cattiveria ma anche con la sincerità di persone che Dio mette sul tuo cammino per un aiuto costante. Se ciò non avvenisse l’annientamento mentale sarebbe l’unica soluzione. Se non pensi non soffri.
- Ha abitudini particolari durante la scrittura?
No, nessuna. So solo che se avessi una macchina che scrivesse in automatico ciò che attraversa la mia mente avrei una produzione infinita di scritti. Vorrei aver più tempo ed essere meno impegnata per potermi dedicare alla mia principale passione: lo scrivere. Nel mio prossimo futuro vorrei pubblicare un romanzo NOIR che è già in cantiere. La mia peculiarità è lo spaziare di vari generi e temi: favole, poesia, filastrocche, racconti d’amore, racconti utopici e distopici. La cosa che li accomuna è la stessa mano. Questo suggerisce la mia propensione a dare, nel senso di scrivere, a seconda del momento personale e sociale che vivo.
Noi del Gruppo Albatros il Filo non possiamo che ringraziare ancora una volta Giuseppina Califano per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. È stato per noi un grandissimo piacere, facciamo a lei un grande in bocca al lupo per il suo libro Le cose cambiano e per il futuro.
A te, caro lettore, ti auguro di pensare con la tua testa, agire come meglio credi senza lasciarti trasportare dal pensiero degli altri. E qualsiasi cosa dovesse accadere ricordati che non sarà così per sempre…perché le cose cambiano!
Ci sentiamo presto.
La vostra redattrice.