gruppo albatros il filo: La mia Oceania – Alessia Martuscelli

Oggi parliamo del libro La mia Oceania di Alessia Martuscelli pubblicato con la nostra casa editrice gruppo Albatros il Filo.

Noi del gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di intervistare Alessia Martuscelli per conoscerla meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro La mia Oceania.

Riportiamo di seguito l’intervista all’autrice. Buona lettura!

  • QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?

Come molte ragazze mi è sempre piaciuto appuntare note sul mio diario personale, leggere libri invece è qualcosa che mi ha appassionato più in là intorno ai vent’anni. Più che romanzi inventati mi sono sempre piaciute le storie vere e i libri per il miglioramento personale, spesso la mia curiosità non si saziava solo parlando con le persone e avevo sempre bisogno di sapere di più tramite i libri ed il web in generale. Studiando arte e pittura ho sempre rappresentato sotto velate spoglie con quadri e illustrazioni quel che mi toccava nel quotidiano, crescendo però mi sono appassionata alle domande più dirette e alle risposte più concrete e scrivere per me è come poter fare domande di continuo all’Universo e appuntarne le risposte che mi nasconde qui e li tra tutto quel che mi/ci succede durante la vita.

  • COSA L’HA SPINTA A CONDIVIDERE LA SUA STORIA CON I LETTORI?

Mi sono sempre sentita molto grata di poter leggere i pensieri degli scrittori, mi hanno sempre insegnato molto e fatta sentire meno sola nelle mie domande, spesso dai libri si accettano consigli e visioni che non accettiamo o semplicemente non troviamo nelle persone in carne ed ossa. Il libro per me ha qualcosa di sacro e mistico perché è in grado di racchiudere l’essenza del sapere e dell’esperienza, di far raccontare all’anima i propri segreti liberandosi un bel po’ dal peso dell’ego o del personaggio di cui ci vestiamo per sopravvivere. Scrivendo La mia Oceania non ero sicura che l’avrei condiviso, ma con tutte le esperienze che racchiudeva mi rendevo conto che avrei peccato di negligenza a non lavorarci sopra per cercare di pubblicarlo. Credo che la maggior parte delle persone non si pongano troppe domande a livello conscio ma fanno sicuramente altro e in questo collaborano nel mondo, ciò non vuol dire che non abbiano bisogno di risposte anche loro però. Chi è cosciente delle proprie domande, di qualsiasi tipo siano, è obbligato a cercare e a trovare risposte, a condividere il risultato delle proprie ricerche con il mondo, altrimenti non starà svolgendo il lavoro che è stato realmente chiamato a fare.

  • COSA SI ASPETTA DALL’INCONTRO CON IL LETTORE?

Posso rispondere che per ora non mi aspetto nulla in particolare? Credo sia normale non sapere cosa aspettarsi precisamente non avendo mai ricevuto un riscontro vero e proprio su quel che scrivo da persone nuove, scrivo principalmente per riscontrare una potenziale crescita, apprendimento e scoperta su me stessa e sul mondo, questo è certo, anche se immagino e spero che condividendo la mia storia ci sarà anche solo un minimo di coinvolgimento più amplio, e di ciò non posso dire di non essere contenta! Ma non mi sono mai soffermata troppo a pensare come sarebbe potuto andare un effettivo incontro con qualcuno che sa già di me così tanto senza avermi mai vista, è emozionante pensare che di solito accade l’inverso invece, ovvero persone che ti vedono tutti i giorni senza sapere o interessarsi minimamente a quel che penso e in che modo. Penso che essendo stati i libri che ho letto un pò lo specchio di quel che cercavo, potrebbe essere la stessa cosa con degli eventuali lettori, probabilmente apporterebbero qualcosa di più interessante della semplice gratificazione e mi permetterebbero di crescere come scrittrice, ecco di questo sono sicura. Sono effettivamente molto curiosa e senza aspettative, scusate la banale sincerità.

  • COSA LE PIACEREBBE DIRE AI SUOI LETTORI?

Partiamo dal presupposto che in fondo dalla vita vogliamo tutti le stesse cose anche se in maniera diversa, non credo che tutti dovremmo lanciarci con un paracadute per sperimentare la libertà o partire dall’altro capo del mondo per capire e scoprire qualcosa di più profondo sul proprio conto, non è certo quel che voglio trasmettere o mitizzare. Non esiste neanche l’effettivo bisogno di torturarsi dietro persone che non hanno voglia di capirti e non c’è bisogno di fare sempre la cosa universalmente giusta. Una cosa abbastanza importante che forse non ho menzionato nel libro è che dietro tutto questo e con il senno di poi, vedendo a trent’anni la me di ventitré, ho continuato a capire cose che in quel momento all’interno di quell’età non potevo capire pienamente. Credo sia indispensabile cercare di superare i propri limiti in certi momenti della vita, l’universo in qualche modo ti è vicino e senti che il mondo è come se girasse per te e fosse completamente a tua disposizione, chi non approfitta di questo grande momento offerto dalla vita (di solito in gioventù) rimarrà a mio avviso come ‘bloccato’ nella crescita personale, con ciò non voglio assolutamente cadere nel mito delle avventure assurde infinite (anche se la vita effettivamente lo è!) Vorrei dire al lettore di non mitizzare mai cosa legge in un libro o vede in un film, ma di prendere in prestito quel che lo appassiona e che trova ragionevole per risolvere la propria di vita di cui è comunque indiscutibilmente il protagonista, quel che accade nei libri insieme a tutti i pensieri che ne scaturiscono non sono un quadro attaccato ad un chiodo per ornare la casa di una vita pacata, (non esistono vite pacate!) ma uno specchio in cui riflettere sui propri punti luce e di ombra, sulle proprie aspettative di vita e su quello che si vuole realmente.

  • HA PROGETTI PER IL FUTURO?

Si riferisce per quanto riguarda lo scrivere o più in generale? Ho progetti per il presente per il futuro e se potessi ne farei anche per il passato, a volte ne faccio troppi ma alla fine con un po’ di sforzo e di fortuna riesco sempre a portare a compimento quelli che mi premono di più. Riguardo la scrittura sto lavorando ad un nuovo libro da un po’ di tempo, il tema è sempre molto personale, si può dire che sia quasi una sequenza de La mia Oceania ma ambientato in un’altra isola in un’età diversa e con problematiche differenti, spero di poter dire di averlo terminato per metà dell’anno prossimo, ma non azzarderei date precise! A livello artistico sto riprendendo più in mano i miei studi d’arte (sono pittrice con studi di illustrazione e fotografia) e vorrei creare una versione illustrata de La mia Oceania, penso aduna storia illustrata per ragazzi e adulti, credo che il libro si presti molto ad essere illustrato, anche perché mi rendo conto che spesso tendo a dare connotazioni quasi ‘fatate’ alle mie esperienze e percezioni, sarebbe il mio primo libro illustrato ed essendo molte pagine la sfida starebbe prima di tutto nel riuscire a sintetizzare ma allo stesso tempo lasciare spazio alle dovute connessioni e momenti chiave. La seconda sfida ovviamente sarebbe quella di risultare interessante agli Editori e ai lettori! Ho dalla mia la fiducia, la voglia di fare e la curiosità adeguata per provarci comunque e perché no…magari riuscirci bene! Ovviamente tutto ciò dovrebbe incastrarsi e continuare di pari passo con la mia attuale attività a Gran Canaria ed il Surf, che sono da una parte ciò che mi sostiene economicamente e dall’altra quello che mi sprona e a provarci sempre.

A noi del gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Alessia Martuscelli per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro la mia Oceania e per il futuro.

A te caro lettore auguro una buona lettura, ci sentiamo presto.

La vostra redattrice

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