Il nuovo libro di Roberto Giani si intitola “Gli amici del pallone” e sta già riscuotendo grandi consensi tra chi ha avuto il piacere di leggerlo. Noi del Gruppo Albatros abbiamo deciso di raccontarvelo ponendo alcune domande direttamente all’autore, che ringraziamo per averci dedicato qualche ora del suo tempo.
Questo libro è il sequel della precedente opera “L’Amico Pallone”?
Si, “L’amico pallone” è nato come una raccolta di racconti improvvisata, con l’intenzione di rimanere un semplice ed originale regalo in occasione di eventuali ricorrenze, che rimanesse comunque nell’ambito famigliare o nella cerchia di amicizie (per figli, nipoti ecc.. miei e dei miei più stretti amici) , con lo scopo di divulgare concetti positivi attraverso l’esempio comportamentale.
Avendo, successivamente, riscontrato pareri positivi sul racconto, si è deciso di tentare di proporlo ad un editore, per poter divulgare più ampiamente i concetti espressi. Per “effetto domino”, il libro è stato pubblicato e di conseguenza si è pensato di continuare cronologicamente la stesura della seconda raccolta di racconti con “Gli amici del pallone” e concludere la trilogia con “Il pallone per gli amici”.
Amicizia e sport, sono due temi che dovrebbero viaggiare all’unisono?
Lo sport è un’attività terapeutica, aiuta a socializzare e a creare pensieri positivi, migliora l’autostima e permette di sviluppare uno stile di vita indipendente e riflessivo. L’amicizia è una conseguenza della pratica sportiva. Le persone che si conoscono tramite lo sport, sia individuale che di squadra, non sempre si possono scegliere, ma socializzando con chi ha la tua stessa passione e lo stesso modo di interpretare la vita, la nascita di una consolidata e disinteressata amicizia ne è la conseguenza.
C’è un messaggio che vorrebbe trasmettere con il suo libro?
Il mio libro, o comunque la completa trilogia, ha lo scopo di divulgare concetti che migliorino la propria qualità della vita. I protagonisti della trilogia sono ragazzi di 13-15 anni, quel periodo dell’esistenza adolescenziale in cui è facile cadere in situazioni di tristezza e di confusione. Tramite la socializzazione, la pratica dello sport, lo sviluppo di pensieri e comportamenti sani, portano ad una propria consapevolezza e autostima, che aiutano ad uscire da situazioni difficili, sia nell’adolescenza che nel futuro. Saranno anche gli adulti, che, non solo a parole, ma principalmente con comportamenti corretti e sani, siano di esempio per vivere in pace con se stessi e con gli altri.
Qual è stato il suo approccio alla creazione dei personaggi del suo libro?
Il racconto è semi-autobiografico, ciò che è raccontato nel libro è successo veramente. Naturalmente poi, i dialoghi e gli avvenimenti sono stati romanzati, ma la base di queste avventure sono reali. Per questo motivo mi è stato semplice utilizzare il mondo del calcio giovanile, l’oratorio e la strada, gli amici e gli adulti che frequentavo, per poter creare i personaggi. E’ stato il mondo che ho vissuto nell’adolescenza ad essere usato come mezzo per la divulgazioni dei concetti del libro. Il primo libro è stato scritto di getto, con i racconti che uscivano spontaneamente dal cervello come se penna scrivesse in maniera incontrollata.
Quali sono i suoi futuri progetti di scrittura?
Questa trilogia è stata scritta in maniera spontanea, probabilmente perché, nella situazione del momento, vi era un bisogno di dare un senso alle proprie esperienze di vita e portare un esempio positivo da adulto. Penso di avere concentrato tutto in questa trilogia, ma ciò non vieta che nel futuro possa avere qualche altra spontanea ispirazione.
Ringraziamo Roberto Giani per averci concesso questa intervista e averci parlato del suo nuovo libro “Gli amici del pallone”. Siamo rimasti molto colpiti dalle sue parole e siamo sicuri che questo libro sarà un successo. Buona lettura!