Il libro che desideriamo presentarvi oggi si intitola “Fiabe censurabili”: si tratta del nuovo volume di Elena Della Corte che sta già riscuotendo particolare interesse nei suoi lettori. Con le nostre domande abbiamo voluto scoprire alcuni dettagli in più sul suo processo creativo.
Qual è il tema principale del suo libro?
Il tema principale del mio libro è una ricerca, cosciente e incosciente, all’interno dei propri dubbi e paranoie e all’esterno attraverso la trasmutazione di scene e punti di vista differenti. ‘Fiabe Censurabili’ è un romanzo ispirato alla visione di vita di Elisa, la protagonista scrive fiabe per avere un rapporto empatico con la realtà. Essendo per natura una persona distaccata, per la quale l’estraniarsi dalle persone risulta più semplice, cerca un modo per sentirsi parte dell’universo e per collaborare con esso, in maniera tale da avere la reazione equilibrata e consona a seconda delle circostanze.
Chi è Elisa?
Elisa è una donna ironica, carismatica, talvolta cinicamente distaccata, che vive una continua lotta interiore per definire il lieve confine che separa la serenità dalla paranoia, la realtà dalla fantasia, la vita contemplativa dalla vita solitaria. È una bella donna e sa di esserlo, non le interessa adeguarsi ai cliché che la società impone come giusti. Vive sola in un appartamento sereno, circondata dalle sue cose che la coccolano, come la poltrona color crema dove ama scrivere le fiabe e correggere i compiti dei bambini. Perché Elisa è anche una donna di carriera, laureatasi in psicologia e filosofia a ventisette anni, dunque insegna a una scuola elementare e, allo stesso tempo, conduce laboratori di specializzazione di filosofia presso l’università.
Il suo romanzo riesce a conciliare parti sensuali a parti fortemente misteriose e, talvolta, inquietanti. Come nasce questa commistione di generi?
Commistioni di generi… Innanzitutto definiamo commistioni di generi: già nelle fiabe introduttive di Elisa si nota un insieme di argomenti che emergono, tra i quali la visione fantastica di una bambina attraverso la lente ironica e distaccata di una donna matura, che non perde occasione di mostrare il vero volto della realtà, talvolta cruda, talvolta amara, senza pietà. Essendo una visione amara, inevitabilmente lascia un senso di inquietudine che spaventa e risveglia gli allarmi innati della nostra mente. Questi allarmi possono segnalare il pericolo, dunque ci mettono in allerta allontanandoci dalla sensazione di sicurezza. Allo stesso tempo si pone la domanda se il pericolo sussista, cioè se sia reale o immaginario, quindi Elisa cade nella paranoia, chiedendosi se stia impazzendo. Una volta risvegliati gli allarmi del cervello, tutto il corpo si desta, si eccita e rivela la visione sensuale, se vogliamo, della protagonista. Quindi durante la lettura dei versi sereni e tranquilli, che descrivono una sua banale abitudine, all’improvviso accade qualcosa, che sia uno spavento o un languido e lascivo momento di intimità, i quali ricatturano l’attenzione del lettore. Quindi per rispondere alla sua domanda gliene pongo un’altra: “L’alternazione di momenti sensuali a misteriosi è una tattica per incuriosire il lettore o un momento in cui la scrittrice si lascia andare per creare un legame platonico col destinatario?”. Come nella musica, il cantante rivela la sua vera natura, ed è sincero, anche lo scrittore mostra con sincerità la sua visione delle cose, altrimenti si sentirebbe di tradire la fiducia di chi legge. Come ognuno di noi è un insieme di tutto, serenità, paranoia, ansia, rabbia ecc.. anche in ‘Fiabe Censurabili’ c’è un insieme di generi differenti ma complementari, allo scopo di essere sinceramente vicina al lettore e per il mio senso di autenticità.
C’è una scena del suo libro che le è particolarmente cara?
Nel mio libro ci sono solo scene che mi sono care. tra le quali una particolarmente, quando Elisa si ritrova chiusa in una stanza da cui può uscire, e lì il senso di paranoia perché si trova in una situazione che sfugge al suo controllo la mette in uno stato di panico, ma di fatto si riscuote per abbandonare l’ansia e tirar fuori il coraggio di fronteggiare la situazione incerta. Mi è capitato spesso nei sogni di spaventarmi, ma solo perché sono un po’ maniaca del controllo, questa perdita della possibilità di dirigere le cose che mi accadono mi destabilizza e mi spaventa, ma come Elisa devo mantenere il sangue freddo e aprire la porta.
Qual è il target di lettori per il suo libro?
Credo che il target dei miei lettori possa andare dai 17-18 in su. Tratta una varietà di argomenti di diverso genere e scritti in maniere semplice e scorrevole. perciò spero e mi auguro che possa incuriosire e intrigare chiunque.
Le parole di Elena Della Corte ci hanno permesso di approfondire i temi principali del suo libro “Fiabe censurabili” e di questo siamo particolarmente entusiasti. Speriamo di avervi offerto, con questa intervista, dei buoni consigli per i vostri prossimi acquisti in libreria. Buona lettura e alla prossima intervista.