Benvenuti nel nostro blog, oggi abbiamo il piacere di intervistare Toni Carli, l’autore del libro “Il ballo di Annetta”. Siamo sicuri che questa intervista sarà molto interessante e ci permetterà di conoscere meglio l’autore e il suo lavoro. Speriamo che vi piaccia e vi invitiamo a seguirci per scoprire di più su questo talentuoso scrittore.
Qual è la collocazione storica e geografica di questo romanzo?
Il racconto si colloca alla fine degli anni ’70 ma non ha un’ambientazione geografica specifica. Si racconta di un altopiano nelle vicinanze di un territorio devastato da un terremoto di qualche anno prima, che in qualche modo segna anche la fine del mondo contadino. Io sono cresciuto nella Bassa friulana e l’ambientazione riguarda sicuramente quella campagna che Pasolini nelle sue poesie giovanili definì “Terra di primule e temporali”, ma le descrizioni dei luoghi e della natura possono essere collocate nei solchi di un qualsiasi territorio di vita prevalentemente contadina.
Chi è Annetta?
Annetta è la figlia di una famiglia di contadini. La vita di campagna, troppo chiusa e ristretta per una ragazza di vent’anni, diventa la molla che inevitabilmente le farà spiccare il volo verso una maggiore libertà. Il suo è un atto di ribellione. La fortuna della sua generazione, che poi è anche la mia, è stata quella di aver vissuto in limiti piuttosto rigidi, limiti sociali, familiari, politici, culturali, limiti che non ci hanno dato altra scelta se non quella del rifiuto, della ribellione, e in questo sperimentare le nostre capacità e i nostri sogni. Come è accaduto ad Annetta, tante volte ti può capitare di cadere a terra, ma quella è la differenza tra rimanere larva o schiudersi e spiccare il volo. Attraverso il personaggio di Annetta si fanno strada le tensioni di un mondo che sta per cambiare sotto la spinta di nuove idee.
Quanto influisce il contesto storico con il percorso personale di Annetta?
Il contesto storico è fondamentale per il suo progressivo percorso di emancipazione femminile. Conoscerà Doris, una liceale imbevuta delle idee del femminismo degli anni ’70, che le aprirà la mente e le farà scoprire cose nuove e rivoluzionarie. Nel suo irrisolto rapporto amoroso con Biagio, alla fine scoprirà quella rumorosa affinità tra uomini che li mette nella condizione di affrontare il silenzio delle donne, e di liberarsene. Annetta lo capisce, e ne prende atto.
Quale personaggio del suo libro ha trovato più difficile da creare?
Indubbiamente il maresciallo del paese. I tormenti che lo assillano e che gli faranno perdere il sonno per un’indagine archiviata troppo frettolosamente sono stati un incentivo sia nel conoscere la psicologia di una figura così autorevole e a me poco familiare, che nel trovare la reale comunicazione tra lui e la gente del paese. I suoi tormenti sono quelli di tutti noi, quando non siamo convinti del tutto di aver fatto la cosa giusta.
Qual è il target di lettori per il suo libro?
La storia è imperniata su due cardini. Il primo è l’emancipazione femminile di cui Annetta, attraverso mille difficoltà e problematiche, ne è protagonista. La seconda invece riguarda la capacità resiliente di chi è legato alla propria terra, di chi è attaccato al proprio territorio, di chi si sente bene con gli animali più ancora che con gli uomini, che ha un rapporto con la natura e che sa comprenderne in ogni momento gli aspetti più nascosti. È un romanzo che sta dalla parte degli umili, che mette in evidenza come gli umili hanno una cultura, una capacità di interpretazione della loro vita decisamente più sensata rispetto alla trasformazione dell’ambiente nel quale essi vivono.
Ringraziamo Toni Carli per averci dedicato del tempo, è stato un piacere parlare con lui e conoscere meglio il suo libro “Il ballo di Annetta”. Speriamo che i nostri lettori possano avere l’opportunità di scoprirlo e di apprezzarlo come noi abbiamo fatto. Buona lettura!