GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Il figlio del vento – FRANCESCO FOSCHIAN

Benvenuti in questa nuova intervista del nostro blog, oggi abbiamo il piacere di ospitare l’autore del libro “Il figlio del vento”, Francesco Foschian, uno scrittore talentuoso. In questa intervista avremo l’opportunità di conoscere meglio l’autore e il suo lavoro, scoprendo le ispirazioni dietro la stesura del libro e alcuni retroscena interessanti.

Da cosa nasce il suo libro?

Il mio libro nasce dalla voglia che ho sempre avuto di cimentarmi nella scrittura, di creare inoltre qualcosa di mio e che fosse da monito, insegnamento per le generazioni a venire, per la mia futura prole magari, e comunque per chiunque si approcciasse allo scritto. Già da ragazzo avevo iniziato la stesura di un romanzo simile poi abbandonato nel corso del tempo, da quella primigena idea è nato questo lavoro ultimato dopo molti anni, e frutto di un periodo di forzata inattività, il lockdown, che mi ha nel male, concesso il tempo per la stesura del manoscritto.

Ha trovato ispirazione o ha voluto in qualche modo omaggiare qualche classico della letteratura fantasy?

Sicuramente trae ispirazioni dai sommi capolavori di Tolkien, lo Hobbit a me il più caro, uno dei primi libri che abbia mai sfogliato, ma in genere la mia lettura è, specialmente negli ultimi anni, ben lungi dalla narrativa fantasy, preferendo ad ora saggistica storica, intervallata solo raramente da romanzi di indubbia fama e valore.

Quale personaggio del suo libro ha trovato più difficile da creare?

Margarethe, in quanto è stato più difficile immedesimarmi in un personaggio dell’opposto sesso, però è stato anche interessante e divertente cercare di entrare in un’ottica completamente diversa dalla mia, o quasi.

C’è una scena del suo libro che le è particolarmente cara?

La descrizione del regno arcano degli antichi elfi e delle montagne che lo circondano, confinando anche l’oscura foresta dove risiede il tempio magico; quest’ultimo immerso nelle nebbie e nell’oscurità e poi riportato agli antichi fausti silvani, è stata la scena che forse più mi ha colpito per come l’ho immaginata, passare da un contesto di ombre e di terrore ad uno gaio e fiorente, per poi trasportarlo in onirico viaggio ad un tempio quasi fluttuante nell’immensità dei cieli notturni, è sicuramente un trittico che ha impattato molto la mia immaginazione, ed il descriverlo mi ha  letteralmente trasportato nel posto e contesto ove dimorava il mio pensiero.

Quali sono i suoi futuri progetti di scrittura? Ha in mente un sequel per questo libro?

Tempo permettendo mi piacerebbe molto continuare l’avventura e farla diventare una vera saga, e chi lo sa forse un giorno, forse in un futuro lontano o vicino che sia potrò tuffarmi nuovamente nella scrittura e riemergere nel mondo incantato di Fionn e compagni.

Concludiamo questa intervista ringraziando l’autore Francesco Foschian per il suo tempo e per aver condiviso con noi alcuni spunti interessanti sulla sua ultima opera “Il figlio del vento”. Speriamo che i nostri lettori abbiano trovato utile questo scambio di idee e che decideranno di leggere il libro di cui abbiamo parlato oggi.

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