
Nell’universo, ove convivono bene e male, mi par doveroso aprire uno spiraglio di luce su realtà e fantasia, che potrebbe- ro apparire due dimensioni eterogenee, ma in verità si amalgamano spesso. Il sognatore immagina grandi spazi nei quali poter sprigionare l’indole più nascosta che non è riuscita a sbocciare nel mondo attuale, bensì in quello utopico, surreale, facendo emergere un io che solo lui conosce. È giusto concedere a questo “fantastico” personaggio, che altri non è che l’uomo comune, un po’ di speranza, un desiderio di volare in cieli azzurri senza il timore di imbattersi nelle preoccupazioni, in malattie, nella morte o nella tristezza. È questa Aurora, la protagonista del libro: ammirevole donna dalla gran forza di volontà radicata nel suo io più profondo, che combatte i mali della vita reale. Lei vuole ad ogni costo Oreste, l’irraggiungibile uomo che dapprima la porta alla disperazione e successivamente, invece, la amerà sino all’ultimo giorno di vita. Aurora si incammina per un sentiero onirico che vuol percorrere assieme alla sua dolce metà; lo desidera e piange per lui, al punto da non vivere più la sua vita e arriva a rinnegare se stessa per il rifiutato amore da parte del ragazzo. La giovane non si dà per vinta e non lo molla, arrivando all’umiliazione e ad ammalarsi di depressione. Si dimostra forte dinanzi alla morte di lui, ma in verità, interiormente è una donna a pezzi, che si rinchiude in una corazza di ferro al fine di nascondere i suoi sentimenti. Lei ama follemente Oreste, ma lui la tratta male, non la vuole e anzi è infastidito dalla sua presenza e persino dalla voce di lei. Sarà solo dopo un po’ di anni che, con il succedersi degli eventi, lui si ravvede e se ne innamora strada facendo, man mano che la conoscenza e la passione tra i due si instaura in modo più profondo e definitivo. Però a questo punto sorge un dubbio nella mente del lettore: se Aurora non avesse insistito e si fosse sposata con un altro uomo, come sarebbe andata a finire? Be’, a questa domanda solo Dio può fornire una risposta, ma io in cuor mio abbraccio l’idea che debba essere il destino a segnalarci la via da percorrere. Ciò lo constatiamo attraverso il comportamento della protagonista, che dopo otto anni di sofferenza riesce a sposare Oreste e a farsi amare da lui. Ma il fato ancora una volta sembra voler mettere i bastoni tra le ruote, strappando il pover’uomo alla vita terrena, riducendo il loro amore ad un effimero momento di felicità. L’argomento risulterebbe troppo vasto, se non interminabile, per essere affrontato, suggellato dal mistero metafisico del Divin Creatore, e noi non potremmo, da umani, comprenderlo in nessun modo. A tal proposito, il tema di primaria importanza che viene affrontato nel libro è quello dell’eutanasia, dal greco: “la dolce morte”, che è una contraddizione nella parola stessa: un bene e un male, luce ed oscurità, dolore e pace. Nessuno è in grado di giudicare se il ricorrere a questo drastico o ristorativo sollievo arrechi pace o tormento ai malati, costretti ad una esistenza “vegetale” e legati alle funzioni di un macchinario. Aurora sceglie, dopo essersi corrosa l’animo, di “staccare la spina” per amore e, badate bene, solo per amore di Oreste. Ognuno si affida alla propria coscienza, che ci porta, a volte, a compiere gesti coraggiosi e difficilissimi per il bene del prossimo. Ritengo che il mio romanzo sia un valido riferimento, moralmente discutibile, confrontabile, per tutti coloro che credono ancora nel sentimento puro e ne fanno la loro bandiera, per quelli che credono nella pienezza dell’essere, che, anche se piegato da mali fisici, non ne viene intaccato, bensì lotta per affermarsi e lasciare il segno in questo mondo, che a volte può sembrarci vuoto e ripetitivo.
Oggi parliamo di Girasoli notturni un libro di Antonella Ciufo pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.
Noi del gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di poter intervistare Antonella Ciufo per conoscerla meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro Girasoli notturni.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autrice. Buona lettura!
- IN CHE MOMENTO E COME HA AVUTO L’IDEA DI SCRIVERE QUESTO LIBRO?
Scrivo dai tempi del liceo, una passione tramutata in lavoro che mi da’ grande soddisfazione. Questo libro l’ ho scritto in un momento di solitudine e non particolarmente facile della mia vita.
- QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
La passione per la scrittura nasce sin da piccola, alternavo fiumi di parole a pagine e pagine di quaderni, scrivendo piccole enciclopedie di fogli che catturavano i miei pensieri, le idee, i desideri, le delusioni. Appuntavo tutto, frasi di testi di lettere, filosofia, storia, i più interessanti li facevo miei e a scuola il mio compito prediletto era il tema in classe.
- COSA SI PROVA AD AVER SCRITTO UN LIBRO?
Provo entusiasmo che le persone possano dedicare un po’ del loro tempo a leggere le mie storie, catapultandosi anche nelle vicende dei protagonisti. Credo pertanto che la lettura ci faccia vivere le vicissitudini narrate, con molto meno distacco tra mondo del lettore e quello dell’ autore.
- COSA SI ASPETTA DALL’INCONTRO CON IL LETTORE?
Mi aspetto domande, pareri, critiche, dubbi, spiegazioni, risposte
- HA PROGETTI PER IL FUTURO?
Scrivere altri libri che non seguano lo stesso filone, accennando a tematiche attuali o meno recenti. Infine, il mio desiderio sarebbe di portare sul piccolo e grande schermo, la storia narrata nel mio libro, una sintesi perfetta tra lettore e spettatore.
A noi del Gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Antonella Ciufo per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande.
A lei va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro Girasoli notturni e per il futuro.
A te caro lettore auguro un buon viaggio tra le pagine di questo libro e se ti va facci sapere cosa ne pensi lasciando qui sotto un commento, a noi e ai nostri autori fa sempre piacere ricevere un vostro feedback.
Noi ci sentiamo presto, buona lettura!
La vostra redattrice.