
Poesia intima, quella di Nunzio Buono. Non “intimistica!” che equivarrebbe a una collocazione stilistica inappropriata. È prevalentemente ed essenzialmente poesia d’amore, d’amore per una donna, per la compagna della vita ma anche amore per i ricordi, le nostalgie, le emozioni, i rimpianti e la natura. La natura è sempre presente ed è lo sfondo di tante situazioni ma mai come natura inerte, sfondo inanimato di un quadro ma natura viva e letterariamente attiva per essere chiamata a testimone di sentimenti e di emozioni vere. In questo modo si realizza la prescrizione, prima eliotiana e poi montaliana, del “correlativo oggettivo”, del concetto cioè che in poesia, l’intorno descritto deve essere il corrispondente poetico dei sentimenti dell’autore. Abbiamo detto essenzialmente “poesia d’amore” per la prevalenza palese e chiara, con la forza di una citazione, del tema amore in tutte le sue infinite sfumature. Poesia d’amore che diventa quasi un motivo poematico per la persistenza e la continuità dell’ispirazione, per l’insistenza del tema, per la frequenza delle parole più adeguate. Non si tratta di una novità per la scrittura di Nunzio Buono, che a pieno titolo potremmo considerare “poeta dell’amore”. Non è una novità ma nella persistenza del tema, è piacevole constatare uno sguardo sempre più attento e una evoluzione stilistica, sia pure nella constata continuità. Ritengo di poter rilevare, almeno per quello che mi risulta dalla conoscenza di altra produzione dell’autore, una elaborazione sempre più puntuale e pertinente di una scrittura essenzialmente scarna e tendenzialmente allusiva, piuttosto che esplicita e narrante.
La parola poetica mantiene ostinatamente una intensità e un tasso di ispirazione sempre ai massimi livelli. Non amo abitualmente scrivere note critiche, come molti fanno, citando pedissequamente frasi poetiche, versi isolati, nel tentativo di arrivare per questa strada a un’esegesi puntuale e pedante. Preferisco citare alla rinfusa versi particolarmente emozionanti quasi nel tentativo di ottenere da questi versi una corrente poetica, se non una poesia globale, con il valore riassuntivo di una intera Raccolta. Ma tu /che sei una sola voce/ se ti chiamo nella mia bocca. Legati ai tuoi capelli/i pensieri inascoltati del giorno/ raggiungono il buio. Era bella l’ora/ quella che si faceva alla parete/ quella che non passa veloce. /Quella che resta. Mi deserto nel riflesso/ dove parla lo scorrere dell’acqua. Vivo e muoio. / l’agonia di una poesia/ è un foglio accartocciato. Mi sono fatto padre anch’io/ per conoscermi nel tuo amore. Per tornare a una valutazione più tecnica e quasi professionale, constato un valore poetico nel quale mi riconosco, pur nella profonda diversità delle mie forme scritturali. Ho scritto da più parti che la Poesia è la forma letteraria che si esprime in versi, e questo citando un pensiero fonda- mentale di Ungaretti. Questo nel senso che nella poesia deve sempre essere riconoscibile la frase poetica con i requisiti di armonicità che corrispondano ad accentuazioni coerenti con la misura versale. Ora, nella poesia di Nunzio Buono, senza arrivare alla mitizzazione della frase poetica, senza esasperazione di competenze metriche, la linearità e l’onestà del verso è sempre riconoscibile, la musicalità e sempre assicurata, senza alcuna artificiosità funambolica. I modi espressivi, cioè il significato da esprimere è sempre armonioso e ha costantemente i caratteri della spontaneità. (…)
Oggi parliamo di Corrispondenze, una raccolta poetica di Nunzio Buono pubblicata con la nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.
Noi del Gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto l’occasione di poter scambiare quattro chiacchiere, seppur virtuali con l’autore per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sulla sua raccolta Corrispondenze.
Riportiamo di seguito l’intervista a Nunzio Buono, buona lettura!
- QUAL E’ LA FONTE D’ISPIRAZIONE PER LA STESURA DELLE SUE POESIE?
Non c’è una fonte specifica, la poesia mi vive dentro da tempo immemore. Un sedimento che necessita tempo, poi un giorno appare, si sprigiona con una forza dirompente in cerca della sua luce.
- QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
La poesia nasce con me, dentro di me, quando un giorno nel silenzio della stanza di un orfanotrofio mi è venuta in soccorso, piccoli intimi pensieri, parole povere di una forza straripante, la risposta chiave della mia vita.
- HA GIA’ AVUTO MODO DI PRESENTARE IL SUO LIBRO?
Ad oggi ho scritto più di 3.000 poesie, alcune sono presenti nelle 15 raccolte pubblicate, altre nel cassetto della memoria in attesa di luce.
- HA ABITUDINI PARTICOLARI DURANTE LA SCRITTURA?
Per ascoltarmi ho bisogno di silenzio, spesso mi esilio in luoghi con poca luce, amo ascoltare la voce della natura, il gesto del vento tra le foglie, un fiume che passa, il profumo della pioggia.
- HA PROGETTI PER IL FUTURO?
Non ho mai cercato nulla, la parola mi è giunta come un dono divino da raccontare, senza forzatura alcuna, ho raccolto solo ciò che ho trovato sulla mia strada, vinto innumerevoli concorsi letterari, volutamente fatti con l’inedito per dare un podio, non all’uomo ma alla poesia che lo abita. Sarei felice se tutto ciò che scrivo possa un giorno avere un palcoscenico più ampio, tradotto in tutte le lingue, perché possa essere una risposta universale alle tante domande della vita.
A noi del Gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Nunzio Buono per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande, a lui va un grandissimo in bocca al lupo per la sua raccolta Corrispondenze e per il futuro. Siamo felici di averlo accompagnato lungo questo percorso editoriale che ha visto la pubblicazione di questa raccolta.
A te caro autore auguro di perderti tra questi versi, di sognare e di emozionarti. Fatti cullare dalle parole! Se ti va lasciaci anche un commento, a noi e ai nostri autori fa veramente molto piacere ricevere i vostri feedback, ci aiutano a crescere e a migliorarci!
Ci sentiamo molto presto perché abbiamo tante novità che aspettano solo di essere raccontate!
A presto, buona lettura!
La vostra redattrice.