Il Pentamerone – Pierpaolo Laudonia

Un Nord Italia segnato dal Covid-19 dove le strade deserte e il silenzio sembrano il presagio di una futura apocalisse, cinque ragazzi cercano di sopravvivere. Completamente isolati dai familiari, una cosa più delle altre sembra in grado di distruggerli poco a poco: la solitudine.
Eppure, forse per caso o forse guidati dal destino, tutti e cinque si incontrano e poco a poco si svelano gli uni agli altri. Può l’amicizia nata per caso cambiare la loro sorte e non solo? Una storia dei nostri tempi, in cui l’autore riesce ad amplificare il dolore della solitudine ma soprattutto l’importanza dei legami che vanno oltre il vincolo del sangue.

Il Pentamerone è un libro di Pierpaolo Laudonia pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros Il Filo.

Noi del Gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di intervistare l’autore Pierpaolo Laudonia per scoprire qualcosa in più sul suo libro.

  • Che messaggio ha voluto lanciare con il suo libro?

I messaggi sono due, e sono il massimo comun divisore di tutti i messaggi del libro: il primo è un messaggio che parla dell’uomo (inteso come umanità): ogni personaggio ha un problema da risolvere con un messaggio: si pensi a Giovanni e la sua tendenza a cadere in tentazioni che ormai credeva dimenticate, o Gilda, che portando sulle spalle un peso più grande di lei si sente sola e abbandonata, o perfino Jia, che non ha più nulla a cui dedicare la sua vita e cerca di eludere le sue difficoltà senza mai riuscirci: ognuno di essi ha storie difficili, con cui ho voluto mandare più messaggi (come l’amore, la diversità) che alla fine si riuniscono sotto il messaggio principale di tutto il racconto: l’umanità, con i suoi pregi e con i suoi difetti non potrà cessare di esistere finché questi pregi e questi difetti rimarranno vivi. I protagonisti devono imparare a muoversi anche accettandosi per come sono, ossia esseri umani, così come tutta l’umanità, senza giocare a fare Dio, come invece si scoprirà essere l’intenzione della Chiesa Sotterranea. Il secondo messaggio invece parla dei sogni in un modo che si rifà certamente alla visione di Freud.

  • Com’è nata la sua passione per la scrittura?

Più che una passione per la scrittura io parlerei di una passione per raccontare una storia. Sarei banale e scontato a dire che è qualcosa che ho sempre sentito, ma non trovo davvero un punto di svolta che mi abbia fatto pensare di voler scrivere. Non mi sono alzato una mattina con la volontà di scrivere, certo, ma allo stesso modo semplicemente non è una mia prerogativa. Ho iniziato quattro anni fa con una primitiva versione di un progetto fantasy a cui sto lavorando tutt’ora, e iniziai per il semplice motivo per cui volevo parlare di quella storia perché credevo di avere la possibilità di parlare anch’io di qualcosa, e dato che non avevo altri mezzi, mi sono avvicinato al mondo della scrittura. Ho mosso con non poca fatica i miei primi passi; ora come ora ho ancora le mie falle, ma se devo confrontarmi rispetto a quando ho iniziato mi ritengo molto più preparato e abile. Per questo sono convinto che chiunque può scrivere e raccontare qualcosa, basta solo capire a che punto della nostra vita questa volontà potrà essere svegliata, e come farla crescere e mantenerla viva.

  • Cosa ha provato vedendo il suo libro, Il Pentamerone, pubblicato?

Molta emozione, molto orgoglio ma anche molta paura. Emozione perché era qualcosa che non avevo mai fatto, un mondo che non avevo mai esplorato e quasi mi sembrava incredibile essere arrivato a quel punto; orgoglio perché la felicità dei miei cari e di chi mi ha sostenuto e sostiene mi ha scaldato il cuore e convinto ad andare avanti; molta paura non solo perché è il mio primissimo passo nel campo dell’editoria, non solo perché ho paura che possa andare male, ma anche perché mi interfaccio con i lettori di tutti i tipi, che potrebbero giudicarmi positivamente così come potrebbero massacrarmi, ovviamente non in senso letterale. È nelle regole del gioco e per tanto devo tenermi preparato, ne sono pienamente consapevole, ma è comunque un enorme fardello con cui convivere.

  • Ha già avuto modo di presentare il suo libro?

Sì, poco tempo fa in una intervista per CaosFilm. Devo dire che l’impressione che ho avuto in generale è stata positiva, tutto si è svolto in maniera egregia e professionale, tuttavia l’emozione di ritrovarmi davanti un obiettivo per la prima volta mi ha per alcuni istanti interdetto, quindi ho la costante paura che in realtà si sia rivelato qualcosa di vano o comunque qualcosa a cui ho dato meno di ciò che avrei dovuto. Non mi sono sentito pienamente nel pieno delle mie capacità e della mia concentrazione. Ma comunque ne sono felice e mi sarà d’aiuto per capire cosa devo migliorare quando parlo di me o di quello che faccio. In un certo senso, spero di poter dare cento volte di più non solo con questa intervista, ma anche con tutto ciò che farò in futuro.

  • Sta già lavorando ad opere future?

Sì, ho mille idee per la testa, ma principalmente i progetti sono due. Il primo è il sequel del Pentamerone, il cui titolo provvisorio di lavorazione è “Project Revelation”, e sarà una collana di quattro atti in cui Gilda (protagonista assoluta della storia), all’inizio affiancata da Raph e poi man mano sempre più sola dovrà fermare la Chiesa Sotterranea a costo di sacrificare sé stessa e il suo mondo. Il tema sarà man mano un crescendo di un’atmosfera cupa, un thriller che unirà il razionale con l’irrazionale e avvolgerà il tutto in un manto di esoterismo religioso. Decisamente un gran bel progetto che però non vedrà la luce prima di fine 2022, anno in cui finirò il secondo progetto: Prophets of Light and Doom, un fantasy fantapolitico che parlerà di come un popolo, protetto dal giusto eroe e guidato da un ordine religioso che custodisce i segreti del mondo, dovrà prevalere non solo sui suoi nemici interni ma anche su un mondo che aspetta di divorarlo come un avvoltoio fa con la sua preda.

Noi del Gruppo Albatros Il Filo non possiamo fare altro che ringraziare Pierpaolo Laudonia per aver risposto alle nostre domande siamo felici di aver fatto parte del percorso editoriale che ha visto la nascita de Il Pentamerone, a lui va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro e per il futuro.

A te lettore buona lettura, Il Pentamerone ti aspetta. Ci sentiamo presto!

La vostra redattrice.

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