Indispensabile, avvincente, genuino: così definisce questo libro Enrico Vagnoni, curatore dell’Opera “Grand Hotel Coronda” realizzata dal Collettivo El Periscopio. Abbiamo deciso di raccontarvelo ponendogli alcune domande di approfondimento su questo libro che sta già riscuotendo grandi consensi.
Che cos’è il Collettivo El Periscopio? Come nasce?
El Periscopio è un’associazione civile formalmente costituita nel 2003 in Argentina da un nutrito gruppo di ex prigionieri politici detenuti, tra il 1974 ed il 1979, nel carcere di Coronda (Provincia di Santa Fe, Argentina). Molti di essi sono tra i circa 70 autori di Grand Hotel Coronda. Allora, erano giovani militanti di movimenti popolari: operai, studenti, insegnanti, contadini, abitanti dei quartieri più umili, cristiani e agnostici, peronisti e appartenenti alla sinistra rivoluzionaria, ecc. La stragrande maggioranza di essi apparteneva a differenti organizzazioni politiche, in particolare, alle cosiddette “organizzazioni politico-militari”. Erano fedeli rappresentanti di una generazione determinata a trasformare le proprie convinzioni in azioni concrete, con l’obiettivo di cambiare la società e forgiare un Uomo Nuovo. Una generazione che, praticamente, non aveva ancora conosciuto la democrazia, nata e cresciuta sotto diverse e continue dittature. Quei giovani, tra i 16 ed i 35 anni, sono, oggi, veterani dell’ultima dittatura civile-militare, sopravvissuti al terrorismo di Stato che ha prevalso in Argentina tra il 1976 e il 1983. Alcuni di loro non ci sono più fisicamente, essendo scomparsi durante i quasi 20 anni trascorsi dalla prima pubblicazione in Argentina (2003) della versione originale del libro, intitolato Del otro lado de la mirilla. Gli altri, di età compresa tra i 65 e gli 80 anni, continuano ad essere “attivisti per la Vita”, impegnati nelle nuove lotte di civiltà, per la Memoria, la Verità e la Giustizia. Sono stati e continuano ad essere promotori e testimoni in innumerevoli cause legali contro i responsabili del terrorismo di Stato in Argentina. Impegnati per la promozione di modelli di sviluppo più sostenibili, si mobilitano in favore dei diritti dei popoli indigeni e si identificano con il vasto movimento femminista e antimaschilista che riunisce migliaia e migliaia di donne. Partecipano, in diversi paesi dell’America Latina e dell’Europa, ad iniziative internazionaliste e alter-globaliste. E credono fermamente in un Altro Mondo possibile, quello in cui tutti i “mondi” co-esistono pacificamente. Lo scopo principale di “El Periscopio” è di «contribuire alla promozione e al sostegno di progetti per il recupero della memoria storica e di azioni volte a indagare, testimoniare, ricreare e diffondere in ogni modo possibile, esperienze organizzative, eventi, promozione dei diritti umani, la verità e la giustizia…». Tali finalità, di valenza universale, consentono di riunire all’interno dell’Associazione come soci onorari cittadini solidali provenienti da Italia, Svizzera e Francia. Tra di essi, coloro che hanno promosso la traduzione e la pubblicazione di Grand Hotel Coronda.
Qual è il significato di Grand Hotel Coronda? Una denuncia, una testimonianza?
Grand Hotel Coronda è, innanzitutto, una testimonianza collettiva, redatta in appositamente in forma anonima. Tratto che contraddistingue questo libro dalle varie opere letterarie e cinematografiche ambientate in quel tragico periodo storico dell’Argentina. L’idea del libro, citando la prefazione all’edizione argentina curata dal Premio Nobel Adolfo Pérez Esquivel, «nasce dalla necessità dei protagonisti di vedere proiettato nel futuro il loro vissuto come loro impegno sociale: la prigionia e gli anni privati dei diritti elementari, l’isolamento e gli accadimenti che segnarono la loro vita». In Grand Hotel Coronda, i detenuti politici sopravvissuti al carcere di Coronda testimoniano l’esperienza vissuta oltre 40 anni fa. Il loro messaggio si può riassumere in due parole: resistenza e resilienza. Hanno resistito ad un sistema che, giorno dopo giorno, li voleva annientare. Ci sono riusciti costruendo, praticamente dal nulla, dei “periscopi”, usati per spiare le loro stesse guardie. Nonostante le torture, hanno dato prova di una resilienza fuori dal comune, sfidando il potere militare nelle azioni quotidiane attraverso l’unità, la solidarietà e l’umorismo. In altri termini, Grand Hotel Coronda costituisce una formidabile testimonianza di vittoria dell’essere umano sulla follia e la morte, grazie ad una lotta collettiva contro l’ingiustizia e l’arbitrarietà. Soprattutto in questo senso può essere interpretato anche come una denuncia verso qualsiasi forma di soppressione dei Diritti fondamentali. Don Luigi Ciotti, che ha curato la prefazione all’edizione in italiano, ha definito Grand Hotel Coronda come “un atto di grande generosità. La generosità della memoria che non è mai un dovere, specie per chi ha attraversato i territori più estremi del dolore, ma una scelta, un cammino, un dono”.
Qual è l’obiettivo di questo libro?
Lo scopo principale della pubblicazione del libro in italiano è veicolare un messaggio di speranza e di impegno solidale, “universale”, rispetto alle sfide globali che le nuove generazioni si trovano ad affrontare. Pertanto, Grand Hotel Coronda si propone come un’iniziativa di educazione e di sensibilizzazione alla solidarietà, prima ancora che come un progetto editoriale. Di fatto, per diffondere la testimonianza di impegno civile e di resistenza collettiva degli autori del libro, El Periscopio, in collaborazione con numerose organizzazioni della Società Civile, sta realizzando un progetto educativo creato attorno al libro, attraverso incontri nelle scuole, nelle università e nei principali centri di aggregazione sociale, in tutta l’Italia e nella Svizzera italiana.
Qual è il target di lettori per questo libro?
Il messaggio del libro è diretto, in prima istanza, alle ragazze ed ai ragazzi nati nel nuovo Millennio. I destinatari naturali della conservazione della Memoria ed i protagonisti della società futura. I contenuti drammatici del libro, descritti con un linguaggio ‘spontaneo’ e mai cruento, in cui non manca l’umorismo e trionfa l’amore per la Vita, rendono Grand Hotel Coronda una testimonianza preziosa e avvincente per ogni tipo di pubblico.
Se potesse descrivere questo libro con tre aggettivi, quali sarebbero e perché?
Indispensabile. Perché, riprendendo le riflessioni del teologo Leonardo Boff, con questo libro si sancisce “che non trionfi mai l’oblio, che non si ripetano più gli atti disumani che sono stati commessi in quell’orribile carcere argentino”.
Avvincente. Le storie raccontate nel libro attestano una profonda sofferenza, affrontata con coraggio e con la forza della convinzione di essere dalla parte giusta, guidati da un ideale superiore e supportati dalla solidarietà collettiva. Sino all’ottenimento di verità giustizia formali, grazie al lungo percorso giudiziario che ha portato, finalmente, alla condanna in via definitiva degli oppressori. L’umorismo è sempre stato presente durante la detenzione, «era un’arma fatale contro i carnefici», e lo si ritrova nelle pagine del libro. Di fatto, erano i gendarmi e le guardie, i veri prigionieri delle proprie paure. E loro, pur stando 23 ore al giorno – in celle di 2,80 x 3,40 metri – gli esseri veramente liberi.
Genuino. Per gli ideali che hanno spinto gli autori a condividere i loro ricordi e le loro emozioni. E per la forma in cui è stato scritto: senza alterare le diversità che rendono uniche le loro esperienze, utilizzando il linguaggio proprio di ciascuno, e con totale rispetto verso il lettore.
Ringraziamo Enrico Vagnoni per averci dedicato il suo tempo e per averci fornito interessanti spunti di riflessione su “Grand Hotel Coronda” del Collettivo El Periscopio. Buona lettura e a presto con la prossima intervista!