
“All’età di 8 anni avevo già le idee molto chiare: sapevo chi avrei sposato. All’età di 12 sapevo che avrei vissuto in Africa e a 15 anni quale casa avrei comprato un giorno”.
Così Elsa divenuta una giovane donna, indipendente e caparbia, ritrova Nick, il ragazzino amico dei suoi fratelli, che aveva conosciuto da piccola e di cui si era innamorata da subito. Lo aveva sognato, aspettato, sposato e seguito in Kenya. Lì dove “l’inesistenza della perfezione nella vita reale è dato di fatto, e dove la felicità si annida nei piccoli rituali di ogni giorno, nella contemplazione della natura e nelle cose semplici, dove non esistono schemi preformati, ma la libertà di scegliere come vivere”. L’autrice ci dona un romanzo dalla grande forza evocativa, visioni e sensazioni che solo chi ha provato sulla propria pelle il “mal d’Africa” riesce a trasmettere, ma anche la storia della crescita di un amore e di una famiglia, dei dubbi, delle gioie e delle difficoltà che la animano tra desideri e aspirazioni in nome sempre dell’ascolto profondo di se stessi, quello vero e autentico in grado di far cambiare rotta.
Esmeralda Lovatelli è nata a Venezia il 28 agosto 1970. Fin da bambina ha viaggiato molto in tutto il mondo con la famiglia. Ha studiato Giurisprudenza a Firenze, ma non ha completato il corso di studi per seguire l’amore della sua vita in Africa, nel 1994. Nel 1995 si è sposata con Paolo e dal loro matrimonio sono nati cinque figli, alla crescita dei quali si è dedicata totalmente. Nel 1997 è tornata a vivere in Italia, in un paesino della campagna veneta, per cause di salute del primo figlio. Dopo vent’anni trascorsi in un ambiente a volte ostile e chiuso, Esmeralda spinge il marito ad accettare una proposta di lavoro in Kenya, dove tornano a vivere, con i loro figli, fino ad oggi. Innamorata dell’Africa e della sua gente, ha lavorato come volontaria in un istituto per bambini abusati ed ha organizzato un laboratorio artigianale di borse, la cui vendita le ha permesso di sponsorizzare un bambino orfano, affetto da ritardo mentale. Nell’ultimo anno si è dedicata al suo sogno nel cassetto: la stesura di questo libro.
Oggi parliamo di E l’Africa mi richiamò, un libro di Esmeralda Lovatelli pubblicato con la nostra casa editrice gruppo Albatros il Filo.
Noi del gruppo Albatros il Filo, eterni curiosi, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere, seppur virtuali, con l’autrice Esmeralda Lovatelli per conoscerla meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro E l’Africa mi richiamò.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autrice. Buona lettura!
- C’è un momento in particolare che l’ha portata a condividere la sua storia con il lettore?
Non c’è stato un momento particolare che mi abbia portata a condividere la mia storia con il lettore. Ho sempre amato scrivere e non ne avevo mai avuto il tempo quando vivevo in Italia, così, quando sono tornata a vivere in Kenya, dove di tempo ne ho molto, l’idea di scrivere un libro si è fatta più reale. Ho scritto un’autobiografia perché raccontare situazioni davvero vissute è stato per me molto emozionante e coinvolgente, ma soprattutto spontaneo e naturale. Nessuno è perfetto e nessuno ha una vita priva di situazioni difficili, ma sono quelle che ci rendono forti e coraggiosi.
- Cosa le piacerebbe dire ai suoi lettori?
Cari lettori, questo libro l’ho scritto con il cuore. Vi farà sorridere, a volte ridere, ma anche commuovere. Parla della mia storia come donna, figlia, moglie e madre. Credo che molti di voi si ritroveranno nei panni della protagonista, Elsa, o di Nick, il suo grande amore. Spero che questo libro vi possa aiutare ad amare il Kenya, il Paese che mi ha adottata e che non finisce mai di stupirmi per le sue bellezze, per la genuinità della sua gente e per il gran senso di libertà che sa trasmettermi.
- Che messaggio ha voluto lanciare con il suo libro?
Con il mio libro ho voluto lanciare più di un messaggio: prima di tutto che la vita di famiglia è sempre complessa, interessante ed emozionante, anche nella sua quotidiana normalità. Con l’espediente narrativo ho voluto sottolineare che molto spesso abbiamo la felicità a portata di mano, sotto i nostri occhi, ma non la sappiamo riconoscere e così può succedere che la roviniamo, solamente perché siamo alla continua ricerca di nuove emozioni che durano il tempo di un fuoco d’artificio. Inoltre, ho voluto esortare i lettori a non rinunciare mai ai propri sogni e a non avere mai paura di cambiare strada, quando se ne presenta l’occasione, se quella che si sta percorrendo non rende felici.
- Che emozione ha provato vedendo il suo libro pubblicato?
Ho provato una grande soddisfazione vedendo il mio libro pubblicato. Mi sono sposata presto e sono stata la mamma di cinque figli a tempo pieno per venticinque anni, dunque per me è stata una realizzazione personale inaspettata e tanto gradita. Ho pensato che non è mai troppo tardi per fare qualcosa di importante per noi stessi.
- Ha progetti per il futuro?
Sì e no: negli anni ho imparato ad affrontare le cose man mano che si presentano, senza mai guardare troppo in là, in fondo il futuro non ci appartiene ancora. Sicuramente voglio continuare a scrivere, a godermi la famiglia ed il meraviglioso Kenya.
A noi del gruppo Albatros Il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Esmeralda Lovatelli per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per il libro E L’Africa mi richiamò e per il futuro.
A te caro lettore ti auguro una buona lettura ma soprattutto un buon viaggio tra le bellezze dell’Africa, lasciati incantare ma soprattutto ricordati di essere felice sempre. Spesso facciamo fatica a rendercene conto, ma la felicità è dietro l’angolo bisogna avere il coraggio di rischiare ma soprattutto il coraggio di girare quell’angolo e di godere della felicità che ci spetta.
Buona lettura, ci sentiamo presto!
La vostra redattrice.