
Dalla cascina alla città.
Attraverso il bosco a piedi di mattino al buio con il papà sconvolto e gli altri tre fratelli più piccoli.
Proprio come Pollicino, molto meglio perché non siamo mai stati abbandonati, per fortuna, ma mi ero dimenticata le briciole di pane. Non ricordo altro se non la grandissima mia tristezza: ero una bambina di otto anni con la mamma ammalata in ospedale, “ecco il perché del collegio”.
Ricordo la grande cucina del collegio… enorme, fredda, senza la stufa, senza odore di legna, di cibo, di casa…
Tutto bello, comodo ma chiuso in quattro mura altissi- me, non potevo vedere la mia amata campagna. Però il muro non impediva l’entrata degli odori, il profumo della prima legna bruciata in qualche camino di città, dell’erba tagliata in qualche giardino. In collegio, per fortuna, c’erano un orto e un giardino. Così vedevo i colori delle stagioni. Però in quel posto estraneo c’erano due cose belle: la mia sorellina Ange- la, e un tesoro meraviglioso, una biblioteca fornitissima, con nessuna limitazione su qualsiasi libro. Questo mi ha salvato dalla tristezza e dalla paura, e da quattro anni di reclusione in quel luogo. (…)
Oggi vi presentiamo Cascine, un libro di Aurora Elena Bettio pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.
Cascine è un “libriccino”, come lo definisce l’autrice, che racchiude al suo interno i ricordi dell’autrice stessa, momenti di vita famigliare, la sua infanzia, la spensieratezza della giovinezza ma anche la paura, quel sentimento vero che difficilmente scompare. La natura fa da sfondo a questi ricordi, un posto magico e sereno dove l’autrice riesce a trovare la sua pace e ad essere sé stessa. Attraverso particolari, un linguaggio spontaneo e tinte colorate l’autrice accompagna il lettore tra le pagine del suo racconto.
Noi del gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di poter fare quattro chiacchiere con Aurora Elena Bettio per conoscerla meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro, cascine.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autrice.
Buona lettura.
- COSA L’HA SPINTA A CONDIVIDERE LA SUA STORIA CON I LETTORI?
Un caso, una coincidenza la conclusione di una mia crescita, e lo dovevo a mia mamma e fratelli, anche a me.
- COSA SI ASPETTA DALLINCONTRO CON I LETTORI?
Niente, se non ricordi, commozione o tenerezza per un modo di vivere ormai scomparso.
- CHE MESSAGGIO HA VOLTO DARE CON IL SUO LIBRO?
I messaggi li dà il Messia, io se sarò letta dai giovani sarò contenta, così vedranno come era dura la vita allora, solo 67 anni fa.
- COM’E’ STATA LA SUA ESPERIENZA EDITORIALE?
Un parco giochi con giostre sconosciute, bellissime, ma anche pericolose.
- HA PROGETTI PER IL FUTURO?
Altro <Libriccino> come io chiamo (CASCINE).
A noi del Gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Aurora Elena Bettio per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro cascine e per il futuro. Con la speranza che ce ne sia presto un altro a fargli compagnia sugli scaffali delle librerie pronti ad allietare le giornate di qualche altro curioso lettore.
A te caro lettore ti auguro un buon viaggio alla scoperta di questa nuova storia… e ti faccio anche un regalo lasciandoti un altro estratto.
(…) Dopo questo racconto, vi chiederete come mai una bambina di dodici anni che viveva in quel modo, avesse tanta voglia di fare ritorno in quelle cascine. Era per mia madre, ero di aiuto. Li fuori ero libera e selvatica, poi dovevo incontrare il mio terroncello sardo.
aggiungo poesia:
andar per funghi sulle rive.
e nei boschi di robiie.
incendiati dai colori violenti.
dell’autunno .
Funghi silenziosi nascosti.
Ogni fungo trovato.
e come il premio della caccia
al tesoro.
Andar per funghi con te .
Adri la sorella piu piccola.
che mi insegna questa.
caccia al tesoro.
Grazie.
Cordiali saluti (…)
Ci sentiamo presto.
Buona lettura.
La vostra redattrice.