Nell’articolo odierno parliamo del libro Non si è mai troppo grandi di Maria Pia Ascione, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con l’autrice del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per l’autrice e ai quali viene data espressione in modo peculiare.
Non si è mai troppo grandi di Maria Pia Ascione, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, è una raccolta di racconti illuminanti su tanti aspetti spesso tralasciati eppure fondamentali della nostra vita quotidiana, delle nostre esperienze, delle nostre aspirazioni. Grazie a questo viaggio letterario, l’autrice descrive e rappresenta le virtù e i vizi degli esseri umani in modo universale. Ecco un estratto del testo:
“Di lì si vedeva il mare fino a che l’occhio poteva vedere. Il sorgere del sole era un incanto. Quando il mare era buono piccole increspature dell’acqua luccicavano sotto la luce e i primi traghetti cominciavano il loro viaggio.”
A cosa pensa il brufoletto sulla pancia di Marcolino? Perché la signora Rosa non vuole vendere le uova viola al mercato? E come faranno il corvo Luigi e la gallina Caterina ad arrivare in città?
Queste e altre favole in una raccolta ironica e divertente, ma anche piena di spunti di riflessione: animali e oggetti che assumono caratteristiche umane, che si raccontano, coi loro pregi e i loro difetti. Ed ecco che scopriamo com’è essere una piccola chiave e vivere nella borsa di Gigliola, o essere trascinati via dalla corrente fino al mare e poi tra le braccia di un bambino, o, anche, essere una bella matita ma usata per fare dei rozzi disegni. Punti di vista diversi e inaspettati, al fine di esplorare l’animo umano da una prospettiva nuova, che fa sorridere e pensare.
Per saperne di più, ecco l’intervista con l’autrice: buona lettura!
Quali sono i temi decisivi di questi racconti?
Vorrebbero essere i sentimenti, i vizi e le virtù dell’uomo di ogni tempo.
Quali esperienze particolarmente significative nella sua vita si riversano in questi racconti?
Molte e nessuna in particolare. Per l’argomento verità tutte quelle nelle quali mi sono trovata a scegliere tra aspetti di verità che si potevano comunicare (per non ferire, per non pagare, per non inimicarsi ecc); Per i luoghi comuni alcune esperienze nelle quali la “credenza” e’ stata nociva, ecc. Per il resto si tratta di riflessioni: l’importanza delle cose del creato indipendentemente dalla loro capacita’ di pensare, muoversi o altro; la storia personale di chi sembra diverso; le manie di grandezza; e così via. Certamente alcune riflessioni sono state fatte dopo un’esperienza che conteneva il vizio o la virtù descritta.
Cosa vuole comunicare ai lettori con questa opera?
Forse quello che voglio davvero comunicare è di non prenderci troppo sul serio e nello stesso tempo di prendere tutto terribilmente molto sul serio, anche un semplice ramo.
Come descriverebbe il suo stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prende come modello?
Non si è mai troppo grandi è il mio terzo libro. Non saprei dire se ho un mio stile.
Certamente sono influenzata da tutti gli autori dei libri che ho letto, nessuno escluso.
Come è stata la sua esperienza editoriale con il gruppo Albatros il filo? Progetta di scrivere altri libri?
La mia esperienza è buona. Sto scrivendo un quarto libro che a breve invierò.
Ringraziamo l’autrice per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. Non si è mai troppo grandi di Maria Pia Ascione, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, merita di essere letto con attenzione e ci permette di diventare consapevoli di tanti aspetti della nostra vita che spesso trascuriamo, delle nostre luci come delle nostre ombre. Qualche parola in più sull’autrice: Maria Pia Ascione è nata a Roma nel 1956 dove vive e svolge la sua attività professionale di consulente del lavoro. Laureata in Giurisprudenza e in Scienze religiose, ha ampliato il suo raggio di interessi in vari ambiti: sicurezza sul lavoro, comunicazione efficace, gestione risorse umane, mediazione familiare, ecc. Nella sua terza fatica letteraria l’autrice affronta, in forma di racconto metaforico, sentimenti, vizi, virtù, luoghi comuni. L’utilizzo di un linguaggio simbolico, per altro riferito in genere ad animali o a oggetti inanimati, aiuta a togliere l’ansia che ne deriverebbe affrontando il problema direttamente.