Nell’articolo odierno parliamo del libro Macerie di Bruna Santini e Irene Scialanca, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con Irene Scialanca per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per le autrici e ai quali viene data espressione in modo peculiare.
Ecco un estratto dalla prefazione di Bruna Santini di Macerie di Bruna Santini e Irene Scialanca, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo: “La mia infanzia è stata accompagnata dal racconto di un fatto di cronaca nera che aveva colpito particolarmente mia nonna: in famiglia se ne parlava spesso e ogni volta la storia veniva arricchita di particolari. Sono sempre stata affascinata da questa incredibile storia. Quando se ne parlava ero lì, poco più che una bambina, attenta ad ascoltare ogni piccolo particolare. Tutte le volte, però, quando la storia volgeva sul più bello, venivo allontanata dalla stanza: certi discorsi non erano adatti ai minori. Avrei dovuto accontentarmi di quel poco che avevo sentito. Così me ne andavo, delusa e amareggiata, tentando spesso addirittura di origliare alla porta, quando nessuno sembrava più curarsi di me e della mia ipotetica presenza. Con il passare degli anni e dopo la morte di mia nonna, però, i ricordi diventavano sempre più labili e confusi e mi abituai, senza neanche accorgermene, alla dimenticanza”.
Per saperne di più, ecco l’intervista con Irene Scialanca: buona lettura!
Quali sono i temi decisivi di questo racconto?
Macerie parla di amore: l’amore per sé stessi, inteso come ambizione di coronare i propri desideri per conquistare il proprio posto nel mondo; l’amore per l’altro, inteso come innamoramento e passione all’interno di un rapporto di coppia che va al di là dei limiti imposti dalla società; l’amore per un figlio che si tramuta in caparbietà e coraggio nel momento in cui viene ingiustamente e tragicamente vietato.
Quali sono le caratteristiche umane e caratteriali dei personaggi principali e come si evolvono durante gli eventi della storia?
Amelia è una donna forte che non sa di esserlo: proviene da una classe sociale umile ma non sopporta di rimanere intrappolata nelle sue origini e imparerà attraverso l’amore ad uscire da una condizione che le è stata imposta.
Alfredo è un uomo a cui la vita ha dato tutto: bellezza, posizione sociale e carisma. Ma ogni sua certezza verrà messa in crisi dall’incontro con Amelia, una donna diversa da tutte le altre. Chi nasce tondo, però, è difficile che possa morire quadrato.
Cosa volete comunicare ai lettori con questa opera?
Gli uomini e le donne sono mossi da un’unica, gigantesca, forza che gestisce le cose del mondo: l’amore. Per amore, chiunque può spingersi al limite delle proprie capacità, compiendo azioni difficilmente comprensibili dagli altri. Proprio per questo, però, bisogna farci attenzione: è un’arma potentissima che, a volte, se messa nelle mani sbagliate, può portare alla disperazione più profonda.
Come descrivereste il vostro stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prendete come modello?
La mia scrittura prova ad essere leggibile ma non sterile, facilmente affrontabile senza però mancare di emozione. Cerco di scegliere i termini che uso con molta attenzione e dolcezza, perché ogni parola può comunicare un certo tipo di concetto, se accompagnata da altre in una danza armonica. L’autore del presente che più sa emozionarmi e da cui, certamente, provo a trarre ispirazione è Erri de Luca. Guardando al passato, invece, amo la precisione stilistica con cui Moravia sapeva tratteggiare i suoi personaggi. Se vogliamo spingerci oltreoceano, ammiro fortemente l’opera di Salinger.
Come è stata la vostra esperienza editoriale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progettate di scrivere altri libri?
Lavoro con il gruppo Albatros da anni come editor. Per questo progetto, però, il mio ruolo è cambiato: sono stata partecipante attiva della scrittura del romanzo, collaborando a quattro mani con Bruna Santini. Lei mi ha affidato la sua storia, una storia successa davvero in un tempo passato. Io l’ho abbracciata come si fa con neonato: con delicatezza, apprensione e paura di fargli del male. L’ho resa mia e poi l’ho raccontata, insieme a lei, tra queste pagine. Spero di essere riuscita nel mio intento.

Ringraziamo l’autrice per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. Macerie di Bruna Santini e Irene Scialanca, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, merita di essere letto con attenzione e ci permette di diventare consapevoli di cosa significhi davvero amare, evolversi, ricostruire la propria vita e migliorarsi senza sosta.