
Un viaggio inatteso determina, spesso, incontri carichi d’emozione.
Silvia Trafi, nata a Milano nel 1996, si è laureata all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, presso la facoltà di Lettere e Filosofia con la specializzazione in Linguaggi dei Media. Da sempre follemente romantica e con quel pizzico di fantasia che sollecita e mette in atto le proprie emozioni. La Coscienza di Emma, libro ricco di quei sentimenti che spesso tendiamo a non rivelare per timore di essere più vulnerabili e non compresi fino in fondo; invece manifestarsi in tutte le nostre sfaccettature, può essere la chiave di svolta per relazionarsi meglio con gli altri.
Il romanzo è rivolto a chiunque abbia voglia di sognare, immedesimarsi e forse anche un po’ tuffarsi nel proprio viaggio introspettivo.
Oggi parliamo de la coscienza di Emma, un libro di Silvia Trafi pubblicato con la nostra casa editrice gruppo Albatros il Filo.
Abbiamo sempre parlato della curiosità che contraddistingue noi del gruppo Albatros Il Filo, ma per questa volta parlo della vostra redattrice in particolare, quella che vi fa compagnia con questi articoli. Io amo viaggiare, fisicamente e con la mente, è forse una delle cose che amo fare di più, La coscienza di Emma mi ha incuriosito particolarmente, e la parte che più di ogni cosa mi ha incuriosito è stata la sinossi “Un viaggio intenso determina spesso, incontri carichi d’emozione”, e una viaggiatrice accanita come me non può che confermare tutto ciò
Ma ora non perdiamoci troppo in chiacchiere e andiamo al dunque, spinta da questa curiosità ho avuto il piacere di intervistare la giovane autrice Silvia Trafi per conoscerla meglio e scoprire da dove arriva la sua passione per la scrittura, ma soprattutto per scoprire qualcosa in più sul suo libro La coscienza di Emma.
Ma visto che anche voi, ormai assidui lettori, siete più curiosi di noi riportiamo di seguito l’intervista all’autrice.
Buona lettura.
- C’è un momento in particolare che l’ha portata alla stesura del suo libro?
L’idea di far emergere le diverse emozioni e i miei sentimenti c’è sempre stata e la scrittura mi ha aiutata a portare alla luce buona parte dei miei sentimenti. L’opportunità è emersa nel periodo più buio per tutti noi, ovvero, marzo 2020. Penso che da quel mese, tutti noi ci siamo guardati dentro con la lente d’ingrandimento, ognuno attraverso la propria modalità, scovando tutto ciò che a volte oltrepassiamo anche per timore, in questa vita frenetica che ci travolge. Con l’incentivo di mia mamma che mi ha proposto l’idea di mettere nero su bianco ciò che sentivo, sia in positivo, sia in negativo, ho scritto qualcosa che mi ha “liberata” e soprattutto mi rende orgogliosa giorno dopo giorno, come un figlio (penso).
- Cosa ha provato nel vedere il suo libro pubblicato? È stato un sogno diventato realtà?
Solo sapere che tra tanti è stato scelto proprio il tuo romanzo è una gioia indescrivibile, particolare. Ancora adesso non riesco a realizzare completamente che anche facendo una semplice ricerca in internet, la sottoscritta risulti come scrittrice. Ricordo come fosse ieri, era un pomeriggio di fine marzo 2021 e tornando a casa da lavoro, mia mamma mi chiama avvertendomi dell’arrivo delle copie, io non ci credevo… Arrivata a casa, non mi sono nemmeno tolta la giacca che ero già con le mani negli scatoloni. Ho il video del momento dell’apertura, solo i miei occhi possono e riescono a descrivere l’emozione, che a volte, ho difficoltà ad esprimere a parole…
- Si è ispirata a qualche autore o libro in particolare per la stesura del suo libro?
In realtà no, il romanzo è fonte d’ispirazione tratta da diversi mondi: serie televisive, esperienze vissute, canzoni, modi di vivere di città diverse e sogni. L’ho scritto immaginandomi le scene di un ipotetico film, i frame, i luoghi precisi, i personaggi… Diciamo che ho “viaggiato” molto con la testa, aggiungendo un pizzico di creatività. Ovviamente il titolo rimanda a un’opera significativa dal punto di vista culturale e psicologico; proprio quest’ultimo fattore ha scatenato in me la voglia di creare qualcosa che identificasse la bellezza in un contesto storico critico.
- Cosa le ha insegnato questo libro?
Ad oggi mi ha insegnato che da un momento all’altro, anche in un periodo di disorientamento emotivo, le soddisfazioni arrivano ad effetto sorpresa.
- Cosa le piacerebbe dire al lettore?
Al lettore mi verrebbe da dire che, si dovrebbe ascoltare la coscienza, ma molte volte lei, deve anche ascoltare noi, quindi il nostro cuore. Questo romanzo è il classico testo da interpretare, da buona ex studentessa di lettere e filosofia, non mi piace dare un’unica via o regola interpretativa; ognuno trae ciò che lo colpisce maggiormente, in base al proprio IO; un lettore si identifica in quel personaggio in base al suo vissuto e al periodo che sta vivendo, attraverso questa immedesimazione interpreterà.
Bisogna ascoltare la coscienza, ma la coscienza spesso dovrebbe ascoltare il cuore. È un po’ come quando agisci di pancia o di testa, non sai mai come andrà a finire, bisogna solo aspettare ma fare quello che in quel momento ci sembra più giusto.
A noi del gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Silvia Trafi per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. Siamo molto felici di averle fatto compagnia lungo questo percorso editoriale che ha visto la nascita del suo libro, il suo bambino. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per la coscienza di Emma e per il futuro.
A te mio caro lettore ti auguro una buona lettura, ma anche un buon viaggio, viaggia tra le pagine di questo libro, perditi tra le parole, immagina, sogna e rendi ogni incontro unico. Ogni racconto, ogni viaggio, ogni personaggio racchiude al suo interno una storia, sta a te cercare di capire quale tra questi è il più vicino a te, al tuo stato d’animo. Quindi cercalo, accompagnalo nel suo viaggio, e vivi con lui le emozioni.
Noi ci sentiamo presto. Buona lettura!
La vostra redattrice.