Abbiamo tutti un blues da piangere – Giovanni Tommaso

Abbiamo tutti un blues da piangere è un bellissimo viaggio autobiografico nella musica jazz dagli anni ’50 a oggi.
Dagli esordi lucchesi ai grandi palchi d’Italia e del mondo, Giovanni Tommaso ci racconta la sua carriera di musicista nata e cresciuta grazie a due preziosissimi elementi, il talento e la passione.

Contrabbassista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, Giovanni Tommaso nasce a Lucca il 20 gennaio del 1941. Si appassiona di musica fin da ragazzino e nel 1957 inizia l’attività jazzistica con il Quartetto di Lucca. È a New York tra il 1959 e il 1960; nel 1972 forma lo storico gruppo Perigeo, che guida fino al 1977, realizzando cinque album. Svolge un’intensa attività in tutto il mondo, anche al fianco di prestigiosi gruppi come Weather Report e Mahavishnu. Sposato e con tanti figli e nipoti, vive attualmente nella campagna laziale.

Oggi parliamo del libro Abbiamo tutti un blues da piangere, un libro di Giovanni Tommaso pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros Il Filo.

Noi del Gruppo Albatros Il Filo abbiamo avuto il piacere di conoscere meglio Giovanni Tommaso e di scoprire qualcosa in più sul suo libro Abbiamo tutti un blues da piangere, per noi è sempre un piacere e un onore accompagnare i nostri autori durante il loro percorso editoriale, vedere i loro libri stampati e poterli conoscere meglio, ma soprattutto scoprire cosa si nasconde dietro i loro libri, se c’è un momento in particolare che li ha portati alla stesura dei loro libri, oppure perché decidono di mettersi a nudo davanti i lettori e raccontare la loro storia personale, come nel caso di Giovanni Tommaso, che ci dà la possibilità di entrare nel suo mondo raccontando la sua carriera da musicista.

Di seguito riportiamo l’intervista fatta a Giovanni Tommaso.

  • Una storia autobiografica nella musica jazz, cosa le manca di più di quel mondo?

Se per “quel mondo” intende la fine degli anni ’50, quando ho cominciato a suonare semi professionalmente prima e professionalmente dopo, devo ammettere che quello spirito pionieristico è definitivamente tramontato. Certo, la pandemia ha provocato nel nostro campo la cancellazione dell’attività concertistica e quindi è ovvio che mi sia mancato il contatto col pubblico, ma intravedo una ripresina, speriamo in bene.

  • Cosa l’ha spinta a pubblicare la sua autobiografia?

Ho un rapporto con il mio passato molto stretto, infatti mi piace ricordare le esperienze vissute che mi hanno “segnato”, con questo, come dico nel libro, io vivo i miei ricordi ma NON vivo di ricordi. Forse per questo, temendo di dimenticarli, arrivato a 50 anni, proprio il giorno del mio compleanno cominciai a buttare giù qualche annotazione. Lo scorso anno, a causa del lockdown mi sono ritrovato con più tempo a disposizione e così ho spinto sull’acceleratore e sono riuscito a terminarlo. Tra l’altro mi ci sono appassionato e devo dire che è stato un gran divertimento.

  • Cosa le piacerebbe dire al lettore che intraprende questo viaggio nella lettura della sua autobiografia?

Tutta la prima parte, quella che riguarda la mia fanciullezza e la mia adolescenza, mi ha creato molti dubbi perché mi sono chiesto più volte a chi potesse interessare, poi rileggendola ho cercato di assumere un atteggiamento “dissociato”, quasi come se appartenesse ad un’altra persona e devo ammettere che mi ha catturato. Spetterà al lettore dirmi se valeva la pena leggere il mio libro. Al lettore che intraprende questo viaggio non ho consigli o indicazioni particolari da dare, spero solo che le prime pagine stimolino a sfogliare le altre. I primi riscontri sono andati aldilà delle mie aspettative, ma mi guardo bene dal citarle come materiale promozionale. Caso mai spetterebbe alla mia casa editrice Albatros.

  • La sua passione per la scrittura nasce dalla volontà di raccontare la sua storia o è una passione che ha da sempre?

Premetto che a scuola sono sempre andato male, soprattutto perché non mi andava di studiare, però scrivere mi è sempre piaciuto, infatti il mio professore di lettere leggeva a tutta la classe i miei temi e sottolineava che io non mi fermavo a scrivere il tema che lui ci dava, ma ne scrivevo altri di mia iniziativa. Potrei dedurre si trattasse di un segno premonitore e comunque raccontare esperienze fatte con alcuni grandi musicisti della storia del jazz ha sempre suscitato nei miei giovani colleghi un grande interesse, anche per questo mi sono deciso a farlo.

  • Ci sono nuovi progetti editoriali all’orizzonte?

In questi giorni sta per uscire il mio ultimo disco che ho realizzato con mia figlia Jasmine, ottima cantante che purtroppo per mia moglie ed io, abita in California. Lo presenteremo con un concerto alla Casa del Jazz di Roma il 26 giugno. Per ora non ho progetti editoriali, ma come spesso sento dire “mai dire mai”.

Per noi del Gruppo Albatros Il Filo è sempre un piacere e un onore far parte di questo percorso editoriale, e per questo ringraziamo ancora una volta Giovanni Tommaso per avercelo permesso ma soprattutto per averci dedicato del tempo e per aver risposto alle nostre domande a lui va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro Abbiamo tutti un blues da piangere, per il suo disco e per il futuro.

A te lettore questa volta ti lascio con un invito, dopo un lungo periodo di stop causato dal Covid-19 pian piano si torna alla normalità tanto attesa e sognata, quanto ci sono mancati gli eventi? Le presentazioni? I firma copie? Ecco, il 19 giugno si terrà la presentazione dell’opera Abbiamo tutti un Blues da Piangere di Giovanni Tommaso presso la Casa del Cinema, un buon modo di tornare alla normalità, ma soprattutto un buon modo di conoscere l’autore nonché musicista e lasciarci incantare dalla sua presentazione del libro. È sempre bello l’incontro tra autore e lettore, è sempre bello chiacchierare con chi si mette a nudo tra le pagine di un libro e racconta la sua storia quindi cosa aspetti?

Quindi caro lettore, buona lettura, speriamo di incontrarci tutti insieme il 19 giugno, di seguito ti lascio anche la locandina dell’evento per maggiori dettagli, ci sentiamo presto.

La vostra redattrice.

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