
Gioele è assillato dai dubbi riguardo al suo futuro: nonostante i suoi continui sforzi, non riesce a costruire niente di solido e ha paura di ritrovarsi perso, a soli venticinque anni, in un mondo che gli sfugge tra le mani e lo rifiuta di continuo. Proprio nel momento in cui ha più bisogno di qualcosa che gli restituisca la fiducia in se stesso, arriva lei, Viviana, un vortice di euforia, con un sorriso che lascia senza fiato e degli occhi carichi di promesse. Grazie a Viviana, e a un gruppo di amici sfigati che non hanno più niente da perdere, Gioele ritrova il coraggio di reinventarsi, trasformando le proprie paure in un punto di forza per inseguire i propri sogni. Il suo è un progetto rivoluzionario: quella che all’inizio sembra a tutti un’idea folle, ben presto si trasforma in un sogno che si avvera. Il messaggio è potente nella sua semplicità: nessuno è un fallito finché ha la forza di cercare un’alternativa e dimostrare le proprie capacità, rinascendo dai propri fallimenti più forte di prima.
Oggi parliamo de Il sogno di una fenice, un libro di Gabriele Michelazzo pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros Il Filo.
Noi del Gruppo Albatros Il Filo abbiamo avuto il piacere di intervistare Gabriele Michelazzo per scoprire qualcosa in più sul suo libro, Sogno di una fenice e sulla sua passione per la scrittura.
- La fenice rinasce dalle ceneri, questo libro rappresenta per lei una rinascita?
Questo libro rappresenta una rinascita ma allo stesso tempo un salto, o meglio un volo. La Fenice ha la capacità di rinascere dalle sue ceneri e questo è ciò che accomuna questo splendido animale mitologico a me ma soprattutto a Gioele, protagonista del romanzo che riuscirà a rialzarsi anche se il mondo lo butta giù in continuo. Non gli interessa se da un astro nascente è diventato una stella cadente in pochissimo tempo, lui sa che con la sua testardaggine, il suo coraggio e la voglia di rialzarsi e combattere potrà cambiare la sua situazione e vivere un qualcosa di migliore. Per me questo libro è servito per ritrovare la fiducia in me stesso dopo un momento particolare, per risorgere nuovamente dalle ceneri e ricominciare a spingere come prima, e più di prima, sull’acceleratore.
- C’è un momento particolare che lo ha portato alla stesura di questa sua opera?
La storia era già fissata nella mia testa da un po’ma non riuscivo mai a trovare lo stimolo per mettermi giù a capofitto e lasciarmi trasportare dalla mia scrittura. Mi piace immergermi in quello che scrivo e farlo tutto d’un fiato, ma per questo avevo bisogno di un periodo tutto per me. La pandemia scoppiata lo scorso anno ha così creato i presupposti per ritrovarmi chiuso in casa e con il dovere di dare un senso allo scorrere del tempo. Così nel bel mezzo del caos e della paura che abbiamo vissuto, in un certo senso dalle ceneri nelle quali ci siamo ritrovati, sono riuscito a concentrarmi con tutto me stesso in questo progetto che poi ha visto la luce. Mi sento orgoglioso di me, perché questo libro è il frutto di un duro lavoro svolto in mesi che a livello psicologico sono stati di duro impatto.
- Che messaggio le piacerebbe lasciare ai lettori con il suo libro?
Il messaggio è abbastanza limpido e cristallino ed è quello in primis di non mollare mai e di credere in sé stessi e alle possibilità che si materializzano di fronte a noi. Intorno però a questo filo conduttore girano molti altri temi: il non fermarsi all’apparenza delle cose e delle persone è forse quello più marcato all’interno del libro. Ognuno di noi ha una storia che va ascoltata e rispettata, non calpestata. Il Sogno Di Una Fenice è così una costante apertura al mondo che ci circonda, invitando il lettore ad avere un approccio diverso anche verso le passioni altrui meno conosciute. Altre tematiche trattate sono quella del bullismo così come quella dell’amicizia e dell’amore, non tralasciando anche la tematica della società nella quale i ragazzi protagonisti della post adolescenza si ritrovano catapultati. Difficoltà nel mondo del lavoro, sconforto, paura del futuro ma allo stesso tempo spirito di gruppo e voglia di fare. Il libro fa al caso di tutte quelle persone che hanno voglia di riscattarsi e che vogliono aprirsi ad un qualcosa di nuovo ed inaspettato senza alcun tipo di pregiudizio.
- Questo è il primo libro che pubblica? Che emozioni ha provato vedendolo pubblicato?
Questa è la mia prima opera e da tale ha portato con sé molta ansia e stress in fase di elaborazione. Intere giornate passate al computer a scrivere prima e rileggere poi, apprezzando alcuni passaggi e odiando altri non sentendomi soddisfatto di quello che stavo facendo. Subentrano così pensieri negativi, ma alla fine la volontà di mettersi in gioco e la consapevolezza di ciò che stavo scrivendo mi ha fatto andare avanti. Una volta completati tutti i passaggi, avere in mano la copia cartacea è stato sinonimo di orgoglio e soddisfazione per essere riuscito a trasformare un momento no in un’opportunità. Non ho la presunzione di dire che sia un capolavoro, ma spero che questo libro arrivi a più persone possibili con i suoi messaggi, i suoi stimoli e la sua leggerezza, affinché tutti possano capire quanto sia bello volare liberi.
- Pensa di pubblicare opere future?
La storia di Gioele e del suo viaggio da fenice vorrei che diventasse una trilogia. In testa ho già il secondo e terzo capitolo, ma mi sono detto di aspettare e vedere con il tempo come si evolvono diverse situazioni. Oltre a questo, ho in testa anche altre storie alle quali mi piacerebbe dar vita, ma ho capito che la scrittura non deve essere imposta ma bensì uscire al di fuori dello scrittore al momento giusto. Ovviamente mi piacerebbe dare forma anche a queste altre idee, ma Roma non fu costruita in un giorno e neanche progetti di questo tipo. Intanto resto concentrato su Il Sogno Di Una Fenice e sulle risposte che sto avendo dai lettori, per capire in cosa migliorarmi e cosa invece è riuscito a fare breccia nei lettori. Mi piace ascoltare e cogliere pareri che possano essere utili per la mia crescita. Questo è solo l’inizio, non so dove mi porterà il futuro ma spero semplicemente di essere felice per quello che sono e per quello che mi donerà la vita.
Noi del Gruppo Albatros il Filo non possiamo fare altro che ringraziare ancora una volta Gabriele Michelazzo per averci dedicato il suo tempo e aver risposto alle nostre domande. A lui va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro e per il futuro.
A te lettore ti auguro buona lettura, ma soprattutto l’augurio più grande che io possa farti è quello di risorgere sempre, proprio come fa la Fenice.
A presto.
La vostra redattrice.