Oggi nel nostro consueto viaggio alla scoperta dei nostri autori più significativi vogliamo parlarvi di un libro che riteniamo particolarmente interessante e desideriamo condividere con voi: “Didattica e musei. Dalla cultura all’istruzione” di Antonio Ciocca.
Come ha avuto l’idea per il suo libro?
Da studente universitario svolgevo attività di animatore di vacanza per giovani figli di italiani emigrati. Nell’accompagnarli a visitare città d’arte rimasi scolpito, molto sfavorevolmente, dal loro assoluto disinteresse per l’arte e la cultura in genere. Entrai, così, nel gruppo formato dalla direttrice della Galleria Borghese di Roma, Paola della Pergola, per la sperimentazione di una didattica museale innovativa rivolta alle scuole e ai lavoratori residenti nelle periferie romane. In tale cotesto fui invitato dall’editore Giovanni Carocci a scrivere un saggio sui rapporti tra scuola e musei, poi pubblicato nel 1979 dalla Nuova Italia nel 1979. In seguito ho proseguito tale studio e divenuto ispettore tecnico al Ministero della Pubblica istruzione, ho aperto un sito dedicato specificatamente alla didattica museale (curato da EDS Group informatica).
Qual è il tema centrale dalla sua Opera?
In realtà il problema del rapporto tra comuni cittadini e mondo della cultura, (musei compresi!) si era aperto in Italia dal secondo dopoguerra: la necessità di accogliere un pubblico tanto più numeroso quanto meno preparato culturalmente e, perciò, paradossalmente più difficile da accostare, proprio per la sua apparente semplicità. E, in tale prospettiva, cominciare a preparare i più giovani, con la scuola, alla conoscenza dell’immenso patrimonio artistico. Secondo le parole di Paolo Romanelli, direttore generale del Ministero della pubblica istruzione: “ che il museo (ma in generale il patrimonio culturale N.R:) potesse diventare un necessario e insostituibile complemento della scuola e, che come tale, dovesse essere aperto, accessibile e comprensibile a tutti, non era neppur pensato e tanto meno realizzato, o era al più vagheggiato da pochi come una simpatica utopia”.
Come si è preparato per scrivere questo libro, qual è stato il suo processo di ricerca?
Sulla base della mia formazione universitaria (pedagogica) dell’attività di insegnate, dirigente scolastico e ispettore del MIUR. Seguendo ogni esperienza di didattica museale. Alla Biblioteca nazionale di Roma (9 milioni di libri).
Qual è il target di lettori per il suo libro?
In primo luogo gli insegnanti, dalla scuola dell’infanzia all’università (circa un milione), le famiglie, ovviamente i musei.
Quali sono i suoi futuri progetti di scrittura?
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Ringraziamo Antonio Ciocca per averci concesso questa intervista. Speriamo che i nostri lettori possano trarre ispirazione dalle sue parole e che il suo libro “Didattica e musei. Dalla cultura all’istruzione” possa raggiungere un ampio pubblico. Buona lettura!