Benvenuti al nostro blog! Oggi abbiamo il piacere di intervistare Susanna Testa Antoniol, l’autrice del libro “Storia di una nonna… La svolta”. Siamo felicissimi di avere l’opportunità di scambiare qualche parola con lei e scoprire di più sulla sua vita, la sua ispirazione e il suo ultimo libro.
Come è nata l’idea per questo libro?
L’idea per questo libro è nata da un’urgenza suscitatami dalla rielaborazione di un drammatico vissuto durante la mia esperienza ospedaliera nel periodo Covid quando in convalescenza ed in isolamento scrivevo il mio primo libro “La tempesta sedata… ai tempi del coronavirus”. Questo percorso mi ha portata a comprendere con lucidità che ero viva solo per grazia e che la morte mi ha sfiorata molto, molto da vicino. Così mentre con fatica riprendevo le forze e i miei nipoti mi venivano a trovare ho capito che dovevo assolutamente dire loro delle cose che avevo nel cuore e che dovevo farlo subito senza perdere tempo. Quindi, quasi in contemporanea al primo libro, ho scritto questo secondo racconto che sicuramente risente ancora del periodo vissuto ma grazie a questi sei bimbi ha una visione del futuro molto più rosea.
Che cos’è la “Nonnanza”?
Il termine “nonnanza”, che per correttezza desidero dire che non è una mia invenzione ma appartiene a due grandi pedagogisti M. Teresa Zattoni e Gilberto Gillini che hanno scritto il libro “Nonni, che fortuna!”, è considerata come la nuova tappa evolutiva della storia umana da inserire al più presto nei libri di pedagogia e da studiare a fondo perché i nonni, che appartengono alla categoria degli anziani, oggi, grazie alle meraviglie della medicina, hanno una qualità e un tempo di vita molto più lungo e quindi in questo ultimo arco di vita possono dire al mondo e soprattutto alle nuove generazioni ancora qualcosa di molto importante.
Quanto è importante il ruolo dei nonni nella crescita dei propri nipoti?
I nonni sono il servo inutile della parabola evangelica, cioè uomini e donne in missione nelle famiglie di oggi che non ha bisogno di un utile, una paga, un riscontro ed agiscono semplicemente donando con gioia e gratuitamente tutto quello che hanno imparato dalla vita. I nonni sono i portieri di casa: stanno sulla soglia con un piede e uno sguardo dentro casa, ma con un altro piede e un altro sguardo fuori, pronti per il grande viaggio. Comunicando così a tutti, nipoti compresi, che la vita è eterna sia per chi crede che per chi non crede perché proprio grazie ai nipoti c’è sempre una continuità anche dopo la morte. Questo rasserena, rassicura, dà speranza permette di vivere la vita con un orizzonte più ampio perché quello che si semina con gratuità oggi, può essere raccolto domani anche da un altro.
Con il suo precedente romanzo “La tempesta sedata” (Gruppo Albatros 2021) è nato il progetto dal “Un libro a favore di chi soffre”, lo porterà avanti anche con questa nuova Opera? Vuole raccontarci di cosa si tratta?
Un collega di mio marito, molto sensibile ai contenuti spirituali pur non frequentando con continuità gli ambienti di fede proprio nei primi tempi dell’uscita del libro La tempesta sedata…dopo averlo letto ci ha comunicato di essere stato folgorato dalla luce che emana questo testo e così d’istinto ci ha donato un contributo per favorire un’esperienza di evangelizzazione consigliandoci di portarlo nei luoghi di sofferenza. Mio marito ed io abbiamo accettato questa sfida pensando prima di tutto con calma come realizzare questa piccola donazione visto che in tempo Covid tutti gli ambienti di sofferenza fuori casa erano impraticabili. Da qui però è maturata sempre più nel nostro cuore l’idea che questa potesse essere una strada concreta da percorrere con lo spirito giusto per la diffusione dell’opera, incoraggiati anche dalle risposte positive di altri lettori. Passato il periodo dei divieti questa missione ha iniziato a muoversi. E da quest’estate, grazie a nuovi contributi di parenti e amici, abbiamo cominciato a portare il libro nei luoghi di sofferenza. Ad esempio il primo luogo in cui i primi 10 libri sono stati consegnati è stata la parrocchia di Lampedusa, là dove ci siamo trovati in vacanza ed abbiamo potuto incontrare una comunità accogliente verso degli “ultimi” che ci ha toccato molto. Poi è stato distribuito nel carcere di Bollate, al C.A.V. (Centro Aiuto per la Vita), alla Casa Famiglia di Cesano Boscone dove la disabilità è una realtà concreta e in altri particolari luoghi di sofferenza. Intanto a settembre usciva Storia di una nonna…la svolta! che è stato di grande sprone per questa attività perché essendo conseguenziale al primo ci ha permesso di muoverci anche negli ambiti educativi e scolastici dando avvio al progetto “Un libro in dialogo con le nuove generazioni”. Storia di una nonna…la svolta ad esempio ha raggiunto la direttrice didattica di una scuola per l’infanzia, un sacerdote missionario che si occupa di violenza sulle donne, l’OBM, associazione a sostegno dell’Ospedale Buzzi di Milano dove sono nate le mie nipotine, i responsabili di un corso pastorale per i nonni…Ed ora maturiamo sempre più nel nostro cuore l’idea che i due libri possano viaggiare insieme perché chi ha letto il primo desidera leggere il secondo e chi ha letto il secondo vuole leggere il primo.
Sappiamo che Sofia, la sua nipotina, ha scritto una bellissima recensione su questo libro. Vogliamo cogliere questa occasione per ringraziarla insieme?
Si, ci tengo molto a ringraziare Sofia pubblicamente visto che anche voi avete colto la profondità di questa recensione. Come si legge nel libro della nonna ogni bimbo è diverso dagli altri e ha le sue eccellenze. Sofia tra tutti ha una passione smisurata per la lettura e per i libri. Lei, quando ne incontra uno sul suo cammino lo fa suo e come dice nella recensione “si immerge” nel racconto talmente tanto che diventa un tutt’uno con i suoi protagonisti. Il libro allora si anima, diventa un amico con cui condividere un’esperienza e molto spesso svegliarla da questo sogno non è facile. Così facendo lei ci insegna qual è l’attitudine giusta per leggere e trovare così in questa attività uno scambio utile per la propria vita. Da questa modalità nascono tutti gli altri messaggi della recensione: il comprendere che il libro di una nonna lo possono capire bene i “piccoli” cuori. Che una nonna per questo non può…ma deve raccontare la sua storia e questa richiesta deve interpellare tutto il mondo degli anziani in prima persona. Che parlare delle opere di Dio non è noioso, perché la storia di una nonna non è altro che un’opera di Dio che si esplicita in fatti concreti. Grazie Sofia… abbiamo ancora tante cose da fare insieme perché in questa mia particolare attività ti sento molto vicina… al prossimo libro, già in preparazione, allora… con tanto amore… la nonna.
Le parole di Susanna Testa Antoniol ci hanno emozionato e, bisogna ammetterlo, anche commosso. Abbiamo apprezzato particolarmente l’intervista che ha voluto rilasciare alla nostra redazione e desideriamo, in questa sede, ringraziarla del suo contributo. Invitiamo i nostri lettori a leggere “Storia di una nonna… La svolta” e a lasciare un commento nel box apposito. Buona lettura e alla prossima intervista.