Benvenuti al nostro blog! Oggi abbiamo il piacere di intervistare Salvatore Cantone, che ci parlerà del suo ultimo lavoro “Pezzi d’anima disillusa”. Non vediamo l’ora di ascoltare le sue parole e speriamo che anche voi, cari lettori, possiate trarne ispirazione e curiosità. Senza ulteriori indugi, diamo il benvenuto all’autore dell’intervista di oggi!
Da dove trae ispirazione per le sue poesie?
Più che ispirazione parlerei di bisogno, necessità di dover scrivere. Parte tutto da una sensazione che viene da dentro e rimanda ad uno stato di forte emozione, in quel momento chiudo gli occhi e sento di dover scrivere ciò nel profondo della mia anima resta in silenzio, in quel momento ascolto e scrivo poesia.
Qual è il tema principale di questa raccolta?
Il tema principale della raccolta è l’esistenzialismo nella sua forma più pura, quasi un riferimento alla filosofia. La mia poesia è un soliloquio, un dialogo con la propria anima in cerca di risposte a quelle domande universali che ognuno di noi, prima o poi, si pone nella vita. Di questo dialogo diviene importante l’individuo, una realtà infinita perché ogni persona è un universo diverso e unico.
Come definirebbe il suo stile di scrittura?
Lo stile di scrittura è quello contemporaneo in verso libero, nella mia poesia le parole devono liberarsi della regola classica per esprimere al meglio i temi profondi dell’anima, non tralasciando figure retoriche e allegoriche che sono indispensabili di questo raccontare. Io credo che l’arte debba essere lo specchio del proprio tempo, anche la poesia ha il compito di non essere anacronistica.
C’è una poesia in questo libro che la rappresenta maggiormente? Perché?
Non c’è una poesia in particolare che mi rappresenta, tutte le poesie di questa raccolta, proprio dal titolo “Pezzi d’anima disillusa”, sono varie parti di un’unica anima che si vuole mettere a nudo e raccontarsi. Potrei addirittura affermare che l’intera opera può essere letta come un’unica grande poesia, un monologo interiore tra l’autore che parla e il lettore che ascolta, ma alla fine il lettore diviene egli stesso attore principale di questa ricerca introspettiva, un abbraccio di anime.
C’è un poeta che ha particolarmente influenzato il suo lavoro? In che modo?
Se dovessi indicare un poeta che maggiormente ha influenzato la mia opera direi senza dubbio Fernando Pessoa, con la sua personalità complessa. Le opere di Pessoa sono contrassegnate da visioni multiple sui temi fondamentali della vita, in particolare sulle questioni metafisiche e ciò che sta nel più profondo dell’essere umano: la vita e la morte; il reale e l’irreale; la speranza e l’illusione. Le sue riflessioni sono acuti excursus nella logica dell’esistenza, e su queste riflessioni io ho necessità di scrivere.
Avere l’occasione di sbirciare nell’universo poetico di “Pezzi d’anima disillusa” è stata per noi un’esperienza piacevole e suggestiva, desideriamo quindi ringraziare Salvatore Cantone per il confronto che ci ha concesso e per aver condiviso altri frammenti di sé con il lettore. Grazie anche a voi lettori di essere giunti fin qui: buona lettura e alla prossima intervista.