Siamo molto felici di avere con noi l’autore del libro “Seru tituli”, Maurizio Strepparola. Prima di iniziare, vogliamo ringraziarlo per averci concesso questo spazio e speriamo che questa intervista possa fornire ai lettori una visione più approfondita del suo lavoro e della sua carriera.
Come ha scelto il titolo del suo libro?
“Seru tituli” sono parole dette da un allenatore di calcio durante un’intervista e che mi sono rimaste impresse facendomi riflettere: “Seru tituli” una panoramica sul mondo, sulla nostra società, sul nostro modo d’essere. Nessun titolo. Da qui l’impulso di scrivere la mia opinione senza dimenticare che non è la prima volta che lo faccio.
C’è un messaggio che vorrebbe trasmettere con il suo libro?
Certamente, sensibilizzare la nostra coscienza che teniamo dormiente. Ho cercato di evidenziare quello che continuiamo a non considerare, fatti, eventi che succedono nel mondo che conosciamo ma non elaboriamo. L’obiettivo è quello di sollecitare il pensiero alla ricerca di trovare un equilibrio, una pace, soprattutto per i più giovani , per non farli procedere tra le macerie delle nostre guerre.
Quali sono le state le sue fonti di ispirazione per la scrittura di questo pamphlet?
Ritengo che tutto, almeno per me, sia fonte di interesse e di ispirazione. Le mie letture, la ricerca di alcuni testi che ho voluto approfondire e che mi hanno aiutato ad aprire la mente. Una fotografia sul mondo. La pigrizia mentale fa cose inimmaginabili può addirittura farci credere ciò che non è reale e se scopriamo il contrario riusciamo perfino a meravigliarci. Anche questa è fonte di ispirazione.
Come definirebbe il suo stile di scrittura?
Libero, come una nuotata in mare. Nasce il pensiero, l’idea. Foglio bianco da riempire, le prime battute e via così. A volte nascono poesie, a volte romanzi gialli, a volte scritti ironici, altre, come nel caso di “Seru Tituli” critiche che spero siano costruttive. Nascono e prendono la loro strada, senza impedimenti. Libero arbitrio.
Quali sono i suoi futuri progetti di scrittura?
Semplice, continuare a scrivere come ho sempre fatto e sempre farò, per i miei nipoti, per gli altri, per elargire libertà di pensiero, per godimento personale e anche per “curare” il mio spirito ribelle. Il mio fisico lo sta già curando la sanità.
Ringraziamo Maurizio Strepparola per averci concesso questa intervista e averci parlato del suo nuovo libro “Seru tituli”. Siamo rimasti molto colpiti dalle sue parole e siamo sicuri che il suo libro sarà un successo. In bocca al lupo per il suo prossimo progetto e speriamo di poterlo intervistare ancora in futuro.