Il nostro viaggio alla scoperta dei nostri titoli più interessanti ci porta, oggi, a presentarvi “Sono nato in Louisiana” di Walter D’Alessandro: è un libro per noi particolarmente stimolante, del quale abbiamo cercato di approfondire alcuni aspetti inediti.
New York ha un nuovo serial killer, chi è John Reginald Powell?
John Reginald Powell è prima di tutto un bambino che ha un’infanzia normale. Non c’è lo stereotipo del bambino che ha subito violenza o che ha avuto un’infanzia difficile. Il bambino cresce, diventa adolescente e poi uomo. Da Baton Rouge, in Louisiana, si trasferisce con il padre a New York e qui sarà letteralmente trascinato dagli eventi. Eventi che lo porteranno ad uccidere. Il romanzo inizia esattamente così. L’uomo di colore, alto circa un metro e novanta si consegna al distretto di polizia nr. 12.
Come ha caratterizzato i due detective Mark Alessi e Silvio Brugger?
In realtà i due detective hanno molto di autobiografico. Sono nati nel mio precedente romanzo in cui si parla di fatti realmente accaduti nella mia vita personale. Mark Alessi sono io, in qualche modo, mentre Silvio è il io miglior amico. In “Sono nato in Louisiana” ho inteso riprendere i due personaggi ma lasciarli più in disparte rispetto al vero protagonista che resta John Reginald Powell.
Cosa l’ha ispirata nella stesura di questo romanzo, dove ha trovato ispirazione?
Assolutamente nelle mie paure più profonde, che poi ritengo appartengano ad ogni essere umano. Con quest’opera non ho inteso pubblicare un “crime” classico. il thriller serve più da filo conduttore per andare a scavare nei meandri dell’animo umano.
Nella risoluzione del caso, aveva già in mente tutte le dinamiche e i diversi tasselli del puzzle?
Si certo. Come detto il romanzo nasce da paure, stati d’animo, emozioni, sentimenti comuni un po’ a tutti noi. A volte si avverte la sensazione di essere in mezzo al guado, di non avere una idea precisa di dove sia la linea che separa il bene dal male. A volte ci sembra che il male sia il bene o viceversa. Il finale del racconto in qualche modo invita a schierarsi, a tracciare questa linea di confine, a tentare di individuare dove si colloca questo spartiacque per ognuno di noi.
C’è un personaggio del suo libro che le assomiglia di più?
Certo. Come detto il detective Mark Alessi è praticamente il mio alter-ego. Le sue reazioni sono le mie, i suoi comportamenti rispecchiano esattamente cosa io avrei fatto al posto suo, difronte ad accadimenti così agghiaccianti. All’inizio i due poliziotti credono di avere un caso facile. L’omicida ha confessato, ci sono i riscontri, le prove. Ma quando il caso evidenzia percorsi sconvolgenti cambia anche lo stato d’animo e cambiano le reazioni dei detective. Gli uomini si trasformano, cambiano continuamente atteggiamento, stravolgono i pensieri alla ricerca della verità.
Ringraziamo Walter D’Alessandro per averci dedicato del tempo, è stato un piacere parlare con lui e conoscere meglio il suo libro “Sono nato in Louisiana”. Speriamo che i nostri lettori possano avere l’opportunità di scoprirlo e di apprezzarlo come noi abbiamo fatto. Auguriamo all’autore tanta fortuna per il suo futuro lavoro e speriamo di vedere presto altre sue pubblicazioni.