GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Crisalide – MARCO GENTILI

Benvenuti a questa nuova intervista per il nostro blog. Oggi abbiamo il piacere di fare una chiacchierata con Marco Gentili. Siamo certi che questa intervista vi aiuterà a conoscere meglio questo talentuoso scrittore e a capire cosa c’è dietro alla sua ultima opera “Crisalide”. Benvenuti, dunque, a questa nuova avventura letteraria!

Come è nato questo libro? Che cosa o chi l’ha ispirata?

Nasce per lasciar esplodere quel desiderio troppo a lungo represso di raccontare una storia di cui avevo sempre immaginato il finale, che è di fatto quello che appare in Crisalide. Mi ero sempre ripromesso di voler cercare una “storia” per quel finale. E poi una mattina ho visto un video di Alessio Boni che leggeva un passo di una poesia di Neruda su Instagram. È stato il suo modo di recitarla che mi ha fatto immaginare lui come il protagonista attorno al quale avrei voluto articolare una storia. E poi ho pensato: non l’ho mai visto recitare accanto all’altro attore che amo da sempre per il modo in cui caratterizza i suoi personaggi, ossia Marco Giallini. Giallini riesce a far somigliare a se stesso quasi ogni protagonista che ha interpretato. E questo perché ha una spiccata personalità su cui si adagiano i tratti dei ruoli che gli affidano. E così è successo anche delineando Diego.

A quel punto avevo trovato i miei protagonisti.

Qual è il tema principale del suo libro?

La caparbietà della speranza di fronte alla catena della paura.

Perché tralasciando l’idea romantica secondo la quale è attorno all’amore che si muove il mondo, da sempre, ma in modo ancora più accentuato in questo tempo, a muovere i nostri passi è quasi sempre la paura di qualcosa. E le persone più fragili sono quelle colpite più dolorosamente perché non sanno letteralmente come reagire se aggredite da un sentimento così violento per la sua intensità con cui si presenta. E in nome di quella paura, facciamo i nostri sbagli più grandi. Ma Crisalide dimostra che si può non smettere di sbagliare mai, ma che non si deve nemmeno mai smettere di sperare.

Quale personaggio del suo libro ha trovato più difficile da creare?

A dire il vero anche quelli più distanti dalla realtà alla quale tutto gli scrittori attingono, erano lì davanti ai miei occhi. Più che difficoltà nel creare, ho volutamente ricercato una difficoltà nel raccontare Diego e la sua mente. C’è tutto un blocco di capitoli, nel secondo atto, che cerca di spiegare i meccanismi in cui si incastra la mente di Diego. Le sue contraddizioni, le paure, le convinzioni che cambiano quando sembrava ormai certo avesse capito cosa volesse dalla vita e l’attimo dopo si crede convinto esattamente dell’opposto. Ci sono due capitoli in particolare in cui si va ancora più affondo in questo labirinto. E sono quello chiamato PERCEZIONE, in cui Diego nel fissare lo specchio d’acqua di una piscina, si interroga su cosa sia reale e cosa invece un semplice riflesso della realtà, proprio a voler evidenziare la confusione che alberga in lui. Mentre nel capitolo chiamato FOLLE, Diego è all’apice della sua perversione psichica, in cui continua a perdersi nei corridoi della sua mente, tentando disperatamente di aggrapparsi ad una o all’altra delle donne che con il loro amore sente lo stiano separando in due.

Qual è stato il momento che mai scorderà durante la scrittura di questo romanzo?

Devo per forza sceglierne tre per non fare torto a nessun ricordo tra quelli che mi accompagneranno per sempre. La notte che ho iniziato a scriverlo davvero, con il suono del mare contro gli scogli. E poi quello in cui ho raccontato della cena tra Diego e Claudia, in cui per accompagnarli nel loro appuntamento, scrivevo e bevevo un primitivo ascoltando in loop Gamma Ray di Joe Strummer, finendo steso sul pavimento alle 3 del mattino in stato di astrazione peggio di quello dei protagonisti. Infine la notte in cui ho terminato il racconto di ciò che descrivo nell’ultimo capitolo.  Ero lì con ognuno dei protagonisti, e mentre piangevo nel vederli tutti dare il loro commiato a chi li guardava, sono esploso saltando sulla sedia mentre Varuo dei Sigur Ros mi battevo nelle orecchie e nel cuore.

Quali sono i suoi futuri progetti di scrittura?

Continuare a raccontare la storia dei protagonisti di Crisalide. Sono donne e uomini che hanno un percorso da fare e segreti da svelare. Vite da iniziare a vivere e altre da riscoprire. L’inganno e la confusione sono stati elementi alla base della storia. Racconto dopo racconto, ognuno riceverà la sua verità, liberandosi dal giudizio che resta la vera piaga del nostro tempo, che provoca dolore e odio e fa star male le persone senza mai fermarsi a capire quanto.

Le parole di Marco Gentili ci hanno permesso di approfondire i temi principali del suo libro “Crisalide” e di questo siamo particolarmente entusiasti. Speriamo di avervi offerto, con questa intervista, dei buoni consigli per i vostri prossimi acquisti in libreria. Buona lettura e alla prossima intervista.

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