Benvenuti al nostro blog! Oggi abbiamo il piacere di intervistare Ennio Santagiuliana, che ci parlerà del suo ultimo lavoro “DOMENICA, DOPO MANGIATO, ASCOLTO MUSICA JAZZ”. Non vediamo l’ora di ascoltare le sue parole e speriamo che anche voi, cari lettori, possiate trarne ispirazione e curiosità. Senza ulteriori indugi, diamo il benvenuto all’autore dell’intervista di oggi!
Qual è il tema principale del suo libro?
Vari sono gli argomenti trattati nel mio libro. Fatti di cronaca, il mondo del lavoro, la musica. Oltre ad avvenimenti vissuti in prima persona. Dunque un agglomerato di visioni sparse e diversissime tra loro. Se si riesce a trovare un collante che racchiuda tutte le mie poesie in un unico tema, ecco potrei dire senz’altro l’inquietudine.
C’è un messaggio che vorrebbe trasmettere con il suo libro?
Non scrivo messaggi, non dò consigli. Scrivo essenzialmente di me o di quello che osservo. Perché se di cose da vedere ce ne sono tante, vi assicuro, da osservare ce ne sono molte di più.
Qual è stato il più grande ostacolo che ha dovuto affrontare durante la scrittura?
Questo libro nasce quasi per caso. I fogli se ne sono rimasti dentro un cassetto per oltre vent’anni. Solo l’immenso amore di mia moglie ha fatto si che io sia qui ora. Quando iniziai a scrivere queste poesie mi trovavo in un periodo solitario, evitavo le persone, le folle. Oltre il carattere tremendamente timido, non instauravo rapporti, vedevo solo il lato oscuro delle persone. Non comunicavo. In qualche modo dovevo esprimermi, parlare. Ma a chi?
La risposta era: io. Si, dovevo scrivere per me, per potermi esprimere, per non tener tutto dentro. Dovevo svuotarmi di tutta la rabbia, l’aggressività, il disprezzo. Scrivendo avevo trovato il modo di tranquillizzarmi. Passavo molto tempo in camera e con la macchina da scrivere di mio padre e qualche buon bicchiere di vino, le parole, i testi, nascevano. Naturalmente i primi risultati erano troppo scadenti da considerarsi validi. Con il susseguirsi del tempo, qualcosa di discreto venne fuori. Fu un periodo molto creativo. Non vedevo l’ora di tornare a casa dal lavoro, magari con in tasca degli appunti scritti su pezzi di carta, e iniziare a comporre degli scritti. Col passare del tempo riuscii ad uscire leggermente dal mio guscio. La musica mi aiutò tantissimo, lo fa tutt’ora, a potermi esprimere anche a parole. Iniziai a stringere rapporti d’amicizia, salire sui palchi era diventata quasi normalità. Situazione impensabile qualche anno prima.
Rientrato in punta di piedi nella società, il tempo che dedicavo alla scrittura veniva sempre meno lasciando il posto a quella che è tutt’ora la mia più grande passione, la musica. Comunque mai tralasciando l’occasione di mettermi al pc, che, ne frattempo aveva sostituito la fedele macchina da scrivere, e digitare qualcosa. Ecco, le poesie di questa raccolta si riferiscono a quel periodo. Per
certi versi buio, ma per altri, entusiasmante.
Sinceramente, non credo di avere incontrato dei veri “ostacoli”, perché il mio fine non è stato mai di iniziare a scrivere per rendere pubblici i miei sentimenti, bensì trovare il modo di esprimere me stesso.
Il titolo della sua Opera è indubbiamente accattivante, come lo ha scelto? Ascolta veramente musica jazz dopo il pranzo della domenica?
La scelta del titolo parte da un suggerimento di mia moglie. Secondo lei la poesia “Domenica, dopo mangiato, ascolto musica jazz” è quella che mi rappresenta di più. E non posso darle torto, vista la mia passione per la musica. Io non ascolto la domenica pomeriggio solo musica jazz, apprezzo anche altri generi . La musica in casa mia gira in abbondanza, alla radio, cd o vinili.
E’ un rapporto, quello con la musica in generale, nato quasi per caso, quando un giorno chiesi a degli amici di entrare a far parte della radio locale. Da allora, la mia passione è cresciuta sempre più.
Qual è stato il feedback più gratificante che ha ricevuto finora sulla sua Opera?
Una lacrima. Quella di mia madre, quando emozionata da quel sentire, non riusciva a trattenersi mentre le recitavo la poesia, la sua poesia.
Le parole di Ennio Santagiuliana ci hanno emozionato e, bisogna ammetterlo, anche commosso. Abbiamo apprezzato particolarmente l’intervista che ha voluto rilasciare alla nostra redazione e desideriamo, in questa sede, ringraziarlo del suo contributo. Invitiamo i nostri lettori a leggere “DOMENICA, DOPO MANGIATO, ASCOLTO MUSICA JAZZ” e a lasciare un commento nel box apposito. Buona lettura e alla prossima intervista.