
Una vita come tante, la mia, tra gioie e dolori, problemi e – talvolta – soluzioni, tra inganni e disinganni, tra buio e luce. Poi, nel periodo più doloroso, il giro di boa: l’incontro con lo Yoga. Come tanti altri esseri umani, ero un viandante che arrancava su un cammino in salita stretto, ostico e accidentato, senza rendermi conto che, proprio a lato, c’era una comoda strada ben lastricata. Ebbene: è stata precisamente la difficoltà che attraversavo in quel momento a farmi posare lo sguardo sulla via alternativa che avevo a disposizione. Il passaggio è stato immediato, naturale e spontaneo, come qualcosa che doveva succedere da tempo. Da quel momento lo Yoga è entrato indissolubilmente nella mia vita: le posizioni, le respirazioni praticate con metodica regolarità. Poi, più avanti, una fondamentale apertura: dallo yoga – tout court – allo Yoga Sūtra. Patañjali è stato una scoperta straordinaria: un vero scienziato della vita, che ha codificato nella sua opera le Leggi di Natura, quelle che reggono l’essere umano, la sua complessa realtà e in special modo la sua mente, strumento prezioso ma subdolo e quindi da conoscere bene: per mettere in stretta relazione materia e spirito. Per passare dall’esistere all’essere, dal dormiveglia a un’esistenza viva e vitale, per affrontare bene sia il buio sia la luce, per diventare protagonisti e non più vittime. Ovvero per rispondere adeguatamente alla domanda delle domande: qual è il senso della vita? Se ci assumiamo la responsabilità di ciò che accade nella nostra esistenza, troviamo la risposta. Scendendo nel concreto, se eliminiamo un mal di schiena, se usciamo da uno stato d’ansia, se diventiamo più consapevoli, ci affacciamo al panorama più consono alla nostra condizione di homo sapiens: siamo qui per espanderci, per evolvere. Con tutto quello di positivo che ha in sé il termine ‘evoluzione’. Anch’essa fa parte delle Leggi di Natura che troppo spesso ignoriamo: basta osservare come è stato ridotto il pianeta o come tanti popoli siano ancora in guerra. E lo Yoga è il metodo più naturale per affrontare costruttivamente, appunto, le leggi naturali. Gli aforismi: poche parole, calibrate minuziosamente col bilancino del farmacista, che tendono quindi all’essenza. Da sviluppare e approfondire con l’aiuto di un esperto. I brevi commenti e le immagini che li accompagnano sono solo un piccolo contributo alla comprensione di una saggezza senza fine a disposizione di tutti coloro che desiderano vivere in profondità. Studiare lo Yoga Sūtra è un ottimo esercizio evolutivo: si tratta di dare linfa vitale alle parole per farle crescere all’interno di sé, per conoscere meglio la vita tutta nella sua espressione più intima. È un approccio sperimentale e pragmatico con tutto ciò che ci capita: nella vita di tutti c’è un disegno apparentemente imperscrutabile ma che può divenire via via più intelligibile a mano a mano che riusciamo a capire il senso delle cose. È un metodo che ci consente di stare nel processo vitale in modo da non soffrirne, trasformando le conoscenze in saggezza. Dietro la malattia, la disgrazia e perfino dietro la morte c’è una luce vivida da scoprire: l’esistenza non è matrigna come si ritiene in modo superficiale. Lo si svela un po’ alla volta, adattandosi al suo flusso. Fino a rendersi conto che, se è vero che l’Universo contiene in sé tutti gli esseri, è altrettanto vero che ogni essere contiene in sé l’Universo intero, e quindi la risposta a ogni interrogativo. La pratica dello yoga e lo studio dello Yoga Sūtra è un connubio ideale per attraversare la vita in modo consapevole e quindi evolutivo: risvegliando la coscienza, si risvegliano anche tutte le belle qualità che ogni essere umano ha in sé. Così possiamo, come auspicava Gandhi (attento conoscitore dello Yoga Sūtra), “diventare tutti noi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”. Questo libro nasce da una proposta suggerita parecchi anni fa da T.K.V. Desikachar, affascinato dal mio primo libro fotografico. L’ho tenuta a lungo nel cassetto perché avevo un sacro timore di non riuscire a realizzarla. Recentemente il timore si è trasformato in sfida: qualcosa dentro di me mi ha spinto ad accettarla. In fondo, insegno lo Yoga Sūtra da tanti anni, amo la fotografia… Perché non avventurarsi in questo progetto che parte con l’idea di essere innovativo rispetto a tanti altri commenti tradizionali? Ecco il prodotto finito, con tutti i limiti che può avere. “La via della luce” è un titolo che compendia il percorso proposto dall’opera di Patañjali e allo stesso tempo evidenzia la caratteristica principale della realizzazione fotografica: sfruttare la luce per rivelare la realtà con una interpretazione, comunque, strettamente personale. Da precisare solo che alcune immagini sono collegate in modo evidente al testo, altre richiedono un piccolo sforzo di riflessione. Buona lettura e buona visione. Spero, anche, buona applicazione.
Oggi parliamo di La via della luce un libro di Giandomenico Vincenzi pubblicato dalla nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.
Noi del Gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di poter intervistare Giandomenico Vincenzi per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro La via della luce.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autore. Buona lettura!
- QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
Non sono un vero e proprio scrittore e il mio libro “La via della luce” appartiene alla saggistica. Mi considero invece un insegnante di yoga appassionato anche di fotografia, che ha messo insieme queste due esperienze per produrre un’opera utile alla vita di ogni persona consapevole e responsabile della propria vita. Ho già pubblicato due libri fotografici sulla montagna: ‘Prima del cielo’ premiato a Cortina e ‘I segni della montagna’ una raccolta di composizioni fotografiche che io chiamo ‘caleidografie’.
- IN CHE MOMENTO E COME HA AVUTO L’IDEA DI SCRIVERE QUESTO SAGGIO?
Questo libro, che non è una storia ma un commento personale a uno dei massimi testi dell’umanità, lo Yoga Sutra di Patanjali, corredato delle mie fotografie (questo è l’aspetto più originale), è nato più di vent’anni fa nella lucida mente del mio maestro indiano T.K.V. Desikachar, ma che ho realizzato solo recentemente, quando, in tutta evidenza, si è manifestato spontaneamente dentro di me, frutto di una crescita interiore.
- COSA LE PIACEREBBE DIRE AI SUOI LETTORI?
Ai miei lettori suggerirei di leggerlo con calma, pochi aforismi alla volta, per far sedimentare dentro di sé i suggerimenti pratici in esso contenuti per utilizzarlo come un vero e proprio manuale pratico per affrontare la vita con più consapevolezza e fiducia.
- HA PROGETTI PER IL FUTURO?
Più che progetti per il futuro (in questo momento mi interessa promuovere soprattutto il mio libro) lascio che la mia esperienza di vita mi conduca a realizzare quelle iniziative che aiutino le persone a stare bene e a vivere meglio: è l’applicazione rigorosa dello yoga che me lo suggerisce.
- COM’E’ STATA LA SUA ESPERIENZA EDITORIALE?
Sono contento che Albatros, attraverso la sua editor (Anna Elia) abbia colto il senso profondo della mia opera che, ripeto, si basa essenzialmente sulla straordinaria profondità dello Yoga Sutra alla quale io ho solo cercato di dare un’applicazione pratica basata su tanti anni di insegnamenti ricevuti e a mia volta trasmessi. Conto che la casa editrice mantenga anche in futuro il sostegno che finora mi ha dato.
A noi del gruppo Albatros il filo non resta che ringraziare ancora una volta Giandomenico Vincenzi per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lui va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro La via della luce e per il futuro.
A te caro lettore auguro buon viaggio, auguro di perderti tra le pagine di questo libro e riflettere.
Ci sentiamo presto, buona lettura.
La vostra redattrice.