Nell’articolo odierno parliamo del libro L’estate di Pablo di Matteo Zanetti, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con l’autore del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per l’autore e ai quali viene data espressione in modo peculiare.
L’estate di Pablo di Matteo Zanetti, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, è un romanzo che narra una storia d’amore forte e profonda come il mare, in grado di cambiare per sempre la vita del protagonista, Pablo, che di professione fa lo skipper.
Per saperne di più, ecco l’intervista con l’autore: buona lettura!
Quali sono i temi decisivi di questo romanzo?
Sicuramente, alla base di tutto, direi con assoluta certezza che si trova l’amore. L’amore per un’altra persona, per il proprio lavoro, per la propria terra e, non per ultimo, per tutte quelle cose che fanno bene all’anima come possono essere lo sport, una buona compagnia, una passeggiata.
Aggiungerei, non da poco, anche la complicità di uno sguardo o di un piccolo gesto non forzato ed i sorrisi. Quelli veri, quelli spontanei.
Ovviamente, non posso tralasciare la Sardegna che, pur facendo da cornice al quadro, e pertanto non è un vero e proprio tema cardine, ne è, senza alcun dubbio, l’essenza. Per i suoi profumi, i suoi colori, il suo cielo ed il vento che ti avvolge, ti coccola quando serve e diventa severo di tanto in tanto.
E quindi lo definirei un mix tra natura e sentimento. Perché in fondo in fondo, quello che è “naturale”, quello che è spontaneo, è anche più bello. Non sempre credo ci sia necessità di andare a prendere il sofisticato ed il complesso nelle cose. Spesso, sono convito, che le cose più genuine, siano le migliori.
Quali sono le caratteristiche umane e caratteriali dei personaggi principali e come si evolvono durante gli eventi della storia?
Pablo, il protagonista, è un ragazzo chiuso, riservato e molto timido. Ama il suo lavoro, lo skipper, perché gli permette di stare a contatto con la sua essenza preferita. Il mare. Quando ha tempo, si immerge nelle sue passioni: il windsurf e la corsa. Dove può essere se stesso e sentirsi libero.
Ginevra, ragazza sicura di se, studia e lavora. Partirà per una breve vacanza estiva, senza aspettative, per far piacere al padre e si ritroverà, senza volerlo, travolta da ciò che non si aspetta.
E quando si viene travolti è inevitabile che emerga la spontaneità ma anche l’insicurezza e le paure che, se affrontate non da soli, spesso, migliorano gli essere umani. E così capita anche ai protagonisti della storia dove, con semplicità, che non è sempre sinonimo di leggerezza o superficialità, vivranno di emozioni nuove e pure.
Come descriverebbe il suo stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prende come modello?
Semplice.
Decisamente semplice. Come del resto sono convito di essere.
Senza peccare di presunzione, mi piace pensare che l’ipotetico lettore, sia seduto accanto a me e, con me, “veda” quello che ho in mente. Come se stessimo guardando la storia del mio libro insieme.
Io e lui.
Quando descrivo dei luoghi, o delle situazioni, cerco di farlo come se le stessi vivendo in quel momento, nella speranza arrivi qualcosa. Non necessariamente quello che ho in testa io. Amo pensare che da ogni libro letto, il lettore, tragga qualcosa che faccia sentire quel libro suo.
Un libro non può essere qualcosa di impersonale, come quelli di quando andavo a scuola dove dovevi leggerlo, adoro pensare che un testo sia qualcosa che mi possa suscitare un sentimento o una emozione. Qualcosa da poter ricordare. Qualcosa di mio.
Mi piacciono i libri di Aldo Cazzullo e poi prediligo libri “sportivi”. Quelli che raccontano un vissuto come i libri di Simone Moro o Hervé Barmasse.
Cosa vuole comunicare ai lettori?
Ai lettori mi piacerebbe suscitare emozioni. Mi piacerebbe molto se durante la lettura, e o al suo termine, si smuovesse qualcosa dentro. Peccando di presunzione, vorrei che li facesse riflettere.
Non ho qualcosa in particolare da dover comunicare, credo che ognuno debba trarre dai libri che legge i sentimenti che suscita la lettura in modo spontaneo, senza pensare. Alla fine, sono convinto che, per citare Vasco Rossi, un mito: “vivo di emozioni che tu, non sai nemmeno di darmi”.
Mi farebbe tuttavia molto piacere se, scegliendo un libro dalla propria libreria, anche solo per consigliarlo ad un proprio caro, leggendo “l’estate di Pablo” sul dorso del libro, nascesse spontaneo un sorriso.
Al di là della storia poi, sarei davvero molto onorato, per chi non è mai stato nei luoghi dove si svolgono le vicende, venisse la voglia di visitarli mentre a chi magari c’è già stato, tornasse la voglia di bazzicare nuovamente da quelle parti lì. Questo semplicemente perché reputo la Sardegna un posto magico.
Come è stata la sua esperienza editoriale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progetta di scrivere altri libri?
Decisamente positiva. Questa è stata la mia prima opera pertanto non conoscevo nulla nel settore. Mi hanno preso per mano e mi hanno accompagnato in un percorso nuovo. Mi hanno consigliato e dato suggerimenti importanti lasciando comunque sempre a me l’ultima decisione. Mi sono trovato bene insomma.
In realtà il progetto è incorso in quanto ne sto scrivendo già un altro. Ho la storia delineata in mente e ne ho scritto diciamo tre quarti. Mi servirebbe solo un pochino più di tempo da dedicare alla scrittura che, rimane uno dei miei hobby perciò, con calma, vedremo di terminare anche questa avventura.

Ringraziamo l’autore per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. L’estate di Pablo di Matteo Zanetti, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, merita di essere letto con attenzione, perché ci apre la strada alla comprensione del cambiamento e dell’importanza che dà l’amore alle nostre vite.