Nell’articolo odierno parliamo del libro Il Fardellone classico di Francesco Dell’Isola, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con l’autore del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per l’autore, Francesco Dell’Isola, e ai quali viene data espressione in modo peculiare nel suo testo Il Fardellone classico, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo.
Ecco l’intervista con l’autore: buona lettura!
Quali sono i temi decisivi del suo scrivere poetico?
Una visione positiva e ottimistica della vita, esaltazione del valore della lealtà, della fedeltà e soprattutto dell’onestà, sperare e confidare nella realizzazione di un mondo migliore di amore per il prossimo, di pace e giustizia sociale.
Queste tematiche che molti ritengono utopistiche possono diventare una realtà, mediante l’eliminazione del denaro contante e la trasparenza di ogni movimentazione economica e finanziaria.
Il Dio-denaro è la causa di tutti i mali del mondo. Le lotte fratricide, le guerre tra i popoli per avere supremazie territoriali e economiche hanno un origine primordiale. Caino uccide Abele, Romolo uccide Remo, continue invasioni e occupazioni territoriali e infine le varie nazioni che ancora oggi gareggiano per la conquista dello “Spazio”.
Questa è la narrazione del nostro passato. Due millenni di storia in cui, nonostante l’alto progresso scientifico e tecnologico raggiunto,persistono pregiudizi, privilegi, diseguaglianze e bramosie di supremazia che creano discordia e alimentano una continua guerra ideologica.
Con l’inizio del terzo millennio, esattamente dall’11 settembre 2001, con l’attentato alle” torri gemelle”, si stanno verificando significativi eventi tra cui, la nascita di un Movimento che si dichiara “apartitico” e si basa sui principi del “Contratto Sociale” di Jean-Jacque Rousseau,
L’ elezione di Papa Francesco, il primo Papa che sceglie questo nome e si prefigge con umiltà e fermezza di eliminare la povertà, invocando fratellanza e solidarietà globale politica e religiosa, lo “sciopero della scuola” per il clima” iniziato dalla giovane svedese Greta Thunberg per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico e da ultimi la pandemia “Covid-19” e il ritiro, dopo venti anni di guerra, degli americani dall’Afghanistan (il Cane ha mollato l’osso), lasciano sperare e presagire che è possibile la realizzazione di un mondo migliore di “pace e giustizia sociale”.
Quali esperienze particolarmente significative della sua vita trovano espressione nella sua poesia?
Le esperienze più significative per l’espressione della mia vena poetica trovano origini fin dalla primissima infanzia. Durante la frequenza della scuola elementare reagisco energicamente a vari episodi di bullismo, da adolescente contrasto con imprudenza ogni forma di prepotenza da parte di sedicenti camorristi. Particolarmente significativa per l’espressione della mia poesia è stata certamente l’esperienza di un lungo periodo di lontananza dal mio unico Amore, una donna stupenda che dal 28 settembre 1968 è mia moglie “Susy”.
A Lei il giorno del matrimonio ho regalato un libro “L’alfabeto dell’amore”con una dedica costruita con i titoli di 21 poesie: 1)”A te Susy”, 2)”Belleazza infinita”, 3)”Con tutta l’anima”, 4)”Dono il mio cuore”, 5)”Eternanente”, 6)”Fedele e leale ti sarò”,7)”Grande è l’amore che sogno”,8)”Ho tanta voglia di te”,9)”Immensamente”,10)”Lontano soffrirò”, 11)”Mai cesserò di amarti”,12)”Niente ci dividerà”,13)”Ogni triste pensiero”,14)”Passerà subito”,15)”Quando finirà la lontananza”,16)”Restando estasiati”,17)”Senza parole”,18)”Torneremo insieme”, 19)”Uniti e felici”,20)”Vivendo e ricordando”,21)”Zone e momenti d’amore”.
Questa amorosa dedica è un inno alla lealtà, alla fedeltà e all’onestà, un concentrato di espressione poetica che può essere rappresentato da due versi di una delle ventuno poesie: ”Niente ci dividerà” Il mio cuor solo in te ripone fede, sebbene sia lontano e non ti vede”.
Come descriverebbe il suo stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prende come modello?
Il mio stile di scrittura potrebbe essere considerato come “pluristilismo”. Esso assume l’espressione di scrittura letteraria o artistica sulla base degli stati d’animo, riflessioni, considerazioni o opinioni che voglio descrivere o evidenziare.
Per quanto concerne gli autori che prendo a modello posso dire che risultano citati nel mio libro. Sono tutti autori che considero “geniali”, non solo per il loro stile di scrittura ma soprattutto per le tematiche trattate che inducono a riflettere e a valutare le giuste scelte di vita. Sono autori di pregevoli opere che sono il presupposto fondamentale dello sviluppo del mio pensiero religioso, letterario, filosofico e politico-sociale.
In particolare, secondo un ordine cronologico, elenco:+San Francesco d’Assisi, con il suo “Cantico delle creature” un inno di invocazione per il rispetto della “Natura”; Dante Alighieri con la “Divina Commedia” un opera allegorica sulla giustizia divina che punisce il “male” e premia il “bene”; Alessandro Manzoni con la poesia il “Cinque maggio” in cui l’interrogativo “fù vera gloria?” lascia intendere che la conquista del potere e della ricchezza non è una prerogativa di pace, felicità e benessere; i filosofi Cartesio, che con il suo” Cogito ergo sum” una sintesi esistenziale del valore del pensiero e della procreazione; Jean-Jacques Rousseau, con il suo “Contratto Sociale” individua nella famiglia la prima forma di società politica, esalta il valore dell’educazione morale e della sovranità popolare, condanna la dissolutezza e la corruzione; Gianbattista Vico con la sua teoria dei “Corsi e Ricorsi” fa capire che la Storia è una vera maestra di vita; infine meritano di essere menzionate anche due opere di due geniali attori napoletani: “Gli esami non finiscono mai” di Eduardo de Filippo una “Commedia “ che evidenzia che ogni momento e comportamento è sottoposto al giudizio arbitrario degli altri; “A’ livella” una poesia dell’attore Antonio de Curtis in arte “Totò” una vera invocazione di uguaglianza, pace e giustizia sociale.
Cosa vuole comunicare ai lettori?
A tutti i miei lettori nella loro globalità voglio comunicare di confidare nella possibilità che durante questo terzo millennio si possa creare un mondo migliore senza pregiudizi e privilegi e con pace, uguaglianza e giustizia sociale. In particolare ad ogni singola categoria di lettori voglio fornire e comunicare, sulla base delle mie esperienze di vita personale e professionale, le indicazioni essenziali per realizzare una società più giusta e umana. Ciò premesso specifico:
a) Ai “genitori”, principali artefici della “famiglia” il primo nucleo sociale, dico di educare i propri figli con comportamenti esemplari di lealtà, fedeltà e onestà;
b) Agli “insegnanti”, preposti alla divulgazione della “cultura”, consiglio di far capire ai loro discenti l’importanza dell’istruzione che può produrre riflessi positivi nelle persone oneste ma negativi negli uomini disonesti;
c) Ai “giovani moderni e alle future generazioni” raccomando di saper dominare l’”IRA”, non farsi condizionare dalle “mode”, falsi miti e pubblicità ingannevole ma soprattutto di non essere “accidiosi” ma di partecipare attivamente a tutte le iniziative finalizzate a migliorare le condizioni umane;
d) Ai “governanti politici” rivolgo un invito a porre fine alle continue e inutili diatribe ideologiche e a provvedere al più presto alla emanazione di norme che prescrivono:
il divieto di circolazione del denaro contante e la tracciabilità di tutte le operazioni economiche e finanziarie al fine di contrastare l’evasione fiscale, la corruzione e tutte le attività illecite che producono un facile, rapido e ingiusto arricchimento;
il diritto per ogni persona a disporre fin dalla nascita dei mezzi economici di sussistenza, la pari dignità sociale per qualsiasi attività lavorativa stabilendo con criteri meritocratici i livelli di retribuzione minima e massima, ciò al fine di eliminare la povertà e attuare i principi di uguaglianza e giustizia sociale;
l’incremento dell’utilizzazione di fonti energetiche alternative più pulite e meno nocive e costose, per salvaguardare la vita della “Natura”.
e) Ai “rappresentanti delle varie religioni” propongo di prendere in considerazione le parole e l’esempio di Papa Francesco che con umiltà e senza alcun pregiudizio si prefigge di realizzare una umanità solidale e fraterna tra tutti i popoli.
f) “Ai miei familiari, parenti, affini, amici e conoscenti” per lasciare il diario di tutta la mia vita e ricordare eventi felici e tristi convissuti.
g) “A tutti i posteri” per poter documentare che l’utopia può diventare realtà e constatare la realizzazione del mio presagio scritto nel 1984 “La fattoria del 2001”.
Come è stata la sua esperienza personale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progetta di scrivere altri libri?
A questa ultima domanda la mia risposta è laconica. Pienamente soddisfatto, non progetto di scrivere altri libri perchè non ho più niente da comunicare. Tuttavia colgo l’occasione per evidenziare un piccolo errore di stampa nella “quarta di copertina” del mio libro. Nel penultimo periodo risulta stampato “un amico onesto” invece di “un animo onesto”
“Ai posteri l’ardua sentenza”.

Ringraziamo l’autore per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. Il Fardellone classico di Francesco Dell’Isola, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, è un concentrato di emozioni, finalizzato a evidenziare il valore della salute, della cultura e dell’onestà. Come un buon amico, da cui ci si aspetta verità, sincerità e fedeltà, questo libro non delude mai.