Nell’articolo odierno parliamo del libro Il meglio deve ancora venire di Arianna Marcotulli, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con l’autrice del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per l’autrice e ai quali viene data espressione in modo peculiare.
Il meglio deve ancora venire di Arianna Marcotulli, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, è una storia appassionante di accettazione e reciproco riconoscimento, che spesso tarda ad arrivare, creando lacerazioni e ferite nei cuori dei personaggi coinvolti. Il protagonista del romanzo, David, è un bambino ucraino che viene adottato da genitori italiani e scopre di essere omosessuale: l’incontro tra mondi culturali diversi e tra scelte di vita alternative creeranno tensioni tra il ragazzo e il padre, aprendo una dialettica dell’inconciliabilità che talvolta impedisce un reale legame empatico.
Per saperne di più, ecco l’intervista con l’autrice: buona lettura!
Quali sono i temi decisivi di questo romanzo?
Il romanzo tratta temi importanti, come l’adozione, l’omosessualità, il bullismo e tanti altri, sui quali, a mio parere, bisogna ancora lavorare molto a livello culturale.
Quali sono le caratteristiche umane e caratteriali dei personaggi principali e come si evolvono durante gli eventi della storia?
David, un ragazzo gay, è il personaggio principale del romanzo. Per molto tempo è sopraffatto da un carattere ribelle e introverso a causa della ferita che porta nel cuore di essere stato abbandonato dalla madre biologica, che tutt’ora non lo fa sentire pienamente felice. Durante l’adolescenza, David si rende conto di essere attratto verso il suo stesso sesso, non crede più nell’amicizia in quanto tradito da colei che pensava fosse la sua migliore amica, la quale ha rivelato in tutto il liceo la sua confidenza di essere gay, costringendolo a fare il coming out. A forza di subire oppressioni fisiche e verbali, mette in dubbio sé stesso, si vergogna di sé, si sente colpevole del divorzio dei genitori e solo dopo essere riuscito ad accettarsi, la sua contagiosa allegria lo aiuta ad avere tanti amici e a trovare l’amore.
Come descriverebbe il suo stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prende come modello?
Il mio romanzo è ermetico, scritto in maniera semplice in modo che tutti lo possano leggere, non soltanto i giovani, ma anche i meno giovani per far conoscere loro il mondo che stanno vivendo i loro figli e nipoti. Mi piacerebbe scrivere altri libri, il mio scrittore preferito è Dostoevskij, ma non penso che ci siano cose che ci accomunano!
Cosa vuole comunicare ai lettori?
Vorrei che la gente capisca che nel mondo non ci debbano essere più i bulli, che vogliono eliminare le differenze e appiattire il mondo, prendono a botte qualcuno solo perché “diverso”. È bella la libertà di pensiero e parola, ma senza offendere e istigare alla violenza. Sarebbe bene che nelle scuole venisse insegnata l’educazione, chissà come si sentirebbero i bulli se si trovassero dall’altra parte. Il mio motto è: “Si può vivere tutti insieme alla pari”.
Come è stata la sua esperienza editoriale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progetta di scrivere altri libri?
La mia esperienza con il Gruppo Albatros Il Filo è molto positiva, sono tutti disponibili, pazienti e gentili. Se scriverò un secondo romanzo, lo pubblicherò con loro.

Ringraziamo l’autrice per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. Il meglio deve ancora venire di Arianna Marcotulli, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, merita di essere letto con attenzione, perché la sua narrazione incalzante e dettagliata affronta temi dirimenti nella nostra società contemporanea come l’omofobia e aiuta a sviluppare un’accresciuta percezione di sé e consapevolezza del mondo che ci sta attorno.