Nell’articolo odierno parliamo del libro La casa del sogno di Francesca Reboa, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con l’autrice del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per l’autrice e ai quali viene data espressione in modo peculiare.
La casa del sogno di Francesca Reboa, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, è un romanzo finemente narrato sui sottili fili del tempo: il passato che dà forma e conferisce alla storia esistenziale della protagonista, Vittoria, le sue increspature caratteriali e la sua fisionomia umana e il presente che improvvisamente viene stravolto da un cortocircuito temporale con quel passato abituale eppure misterioso.
Per saperne di più, ecco l’intervista con l’autrice: buona lettura!
Quali sono i temi decisivi di questo romanzo e come vengono trattati?
Il romanzo sviluppa più temi e si muove su più livelli. Il tema predominante è l’amore in tutte le sue sfaccettature, l’amore passionale, quello per la famiglia, per gli amici, per la propria terra. Altro tema importante è la crescita personale delle due protagoniste. Importanti sono le case, quelle in cui si nasce e si vive da sempre e quelle che si scelgono o si costruiscono durante la vita. I livelli su cui si dipana la storia sono vari: quello temporale (la prima guerra mondiale e i giorni nostri) quello riferito ai luoghi (la Toscana, Roma, Cerveteri e l’Irlanda), e quello delineato dai diversi piani di realtà, ovvero il mondo fisico della quotidianità, quello epistolare (un diario) e quello immaginario (i sogni). La protagonista più giovane, attraverso il ritrovamento del diario della bisnonna, l’incontro con il suo grande amore e la presa di coscienza di sogni premonitori, attraversa le varie fasi della vita affrontando il suo sviluppo sia fisico che emotivo e trovando una nuova chiave di lettura del passato che le apre inaspettate possibilità nel futuro.
Quali sono le caratteristiche umane e caratteriali della protagonista e come si evolve durante gli eventi della storia?
La protagonista all’inizio della storia è una giovane ragazza di 18 anni piena di paure e rigide convinzioni, causate da un precoce abbandono da parte della madre. Attraverso il rapporto con con le amiche, con la propria famiglia, con il ragazzo che scoprirà essere l’uomo della sua vita, e non ultimo attraverso il contatto con la bisnonna mai conosciuta e il forte legame che le unisce, scoperto per mezzo del diario e dei sogni, riesce a conoscere meglio sé stessa e a muoversi con maggior sicurezza e consapevolezza verso il suo futuro, che la porterà a svelare misteri di famiglia risanando rapporti all’interno della stessa e chiudendo un cerchio di eventi che coinvolge più generazioni attraverso l’arco di un secolo e più. In particolare controversi sono i rapporti della coppia madre/figlia, sia quella del passato, sia quella attuale del soggetto narrante. Il titolo, La casa del sogno, racchiude i due elementi fondamentali che collegano tutte le vicende, ovvero i sogni che accomunano le due protagoniste, e la ‘casa’ dove tutto ha inizio e dove tutto si conclude.
Come descriverebbe il suo stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prende come modello?
Lo stile del romanzo è vario, poiché alterna le parti più descrittive e introspettive ai discorsi diretti e al genere epistolare del diario. Le descrizioni ben strutturate rendono vividi i luoghi, i personaggi e le vicende che si susseguono nel racconto, dando la sensazione di essere lì a guardare con i propri occhi come in un film. Le varie parti, racconto, diario e sogni, pur se inestricabilmente collegate, sono ben evidenziate e individuabili poiché a ognuna è assegnato un carattere particolare, il diario è scritto in corsivo e i sogni sono scritti in blu. Questo facilità il lettore nel decodificare i vari piani del racconto. Inoltre, ogni capitolo termina con una parola chiave in grassetto che è il titolo del capitolo successivo, legando il tutto in un susseguirsi indissolubile di eventi. Essendo da sempre una accanita lettrice, avendo i più svariati modelli da prendere ad esempio, sia autori del passato sia contemporanei, e scrivendo fin da piccola, non saprei quale indicare come predominante, credo di aver sviluppato negli anni uno stile personale e spero di aver dato voce ai miei pensieri e al mio immaginario in modo originale.
Cosa vuole comunicare ai lettori?
Il messaggio più forte, presente a chiare lettere nel romanzo, è che ognuno di noi porta con sé il retaggio di ciò che è stato prima, noi siamo la somma di molteplici fattori, la famiglia, l’ambiente in cui viviamo, la cultura, le amicizie. Ognuno di questi elementi del passato e del presente ci forgia e si mescola con il nostro mondo interiore e contribuisce a costruire l’impalcatura e l’anima di ciò che siamo. Qualsiasi famiglia, dalla più accogliente alla più aberrante, entra prepotentemente nel nostro io come nel nostro inconscio, e delimita e condiziona, che noi lo vogliamo o no, il nostro modo di essere, di vivere e di affrontare le avversità che la vita ci impone. Mi piace credere nel libero arbitrio, ma sono consapevole del fatto che qualsiasi mia scelta è la somma di molti fattori e non solo di esso. Come in un cerchio perfetto, dal primo capitolo intitolato ‘A casa’ si giunge a quello conclusivo che porta lo stesso titolo, ‘A casa’, proprio a indicare come ogni storia, ogni famiglia, attraversano delle fasi e dei percorsi che iniziano e si concludono non sempre con un finale scontato, ma sicuramente in modo che tutti i tasselli prima o poi combaciano.
Come è stata la sua esperienza editoriale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progetta di scrivere altri libri?
La mia esperienza con il Gruppo Albatros Il Filo fin qui è stata positiva, sono stata affiancata e sostenuta in tutte le varie fasi, non ultime le presentazioni che io stessa ho avuto modo di organizzare da febbraio a oggi, aiutata dalle amministrazioni comunali come dalle librerie o da associazioni amiche. Molto è affidato alla buona volontà e alla capacità di di mostrarsi dell’autore, ma molte sono anche le informazioni ricevute dalla casa editrice, dall’ufficio stampa, e l’appoggio è sempre stato puntuale e incondizionato. Scrivendo da molti anni solo per me, e avendo trovato il coraggio di uscire allo scoperto, sorretta dal largo consenso di amici, conoscenti, ma anche perfetti sconosciuti che hanno mostrato il loro interesse e apprezzamento per il libro, credo che a breve proporrò per la pubblicazione altri scritti che ho chiusi nel cassetto virtuale del mio PC. In molti sono in attesa di un prossimo romanzo, quindi spero di non deludere le aspettative e di trovare il tempo per continuare a coltivare questa mia passione.

Ringraziamo l’autrice per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. La casa del sogno di Francesca Reboa, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, merita di essere letto con attenzione, perché ci racconta la vita di donne coraggiose, fiere e in grado di cambiare il loro destino in base alla loro volontà di madri.