A proposito di Romanzi – Il Gruppo Albatros Il Filo presenta: Un prolungato presente di Renzo Rocca e Giorgio Stendoro

Nell’articolo odierno parliamo del libro Un prolungato presente di Renzo Rocca e Giorgio Stendoro, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con gli autori del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per gli autori e ai quali viene data espressione in modo peculiare.

Ambientato nella splendida cornice di Sorrento, Un prolungato presente di Renzo Rocca e Giorgio Stendoro, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, narra le vicende di Athos, fortunato ventenne nato da una famiglia benestante e figlio di un famoso pianista. La sua vita cambia radicalmente quando si imbatte nei segreti di famiglia: la sua educazione e le sue esperienze di vita, fino a quel momento convenzionali e senza avere un valore particolare per la sua crescita umana, si rivelano incapaci di assorbire e superare i misteri da lui scoperti, obbligandolo a iniziare un nuovo viaggio di formazione e di consapevolezza.

Per saperne di più, ecco l’intervista con gli autori: buona lettura!

Quali sono i temi decisivi di questo romanzo?

Quello centrale è il passaggio dall’adolescenza all’età adulta del giovane Athos, con le sue insoddisfazioni e la difficoltà a essere se stesso. Il romanzo descrive con realismo soprattutto la quotidianità del protagonista, contraddistinta da pensieri tormentosi legati a traumi celati (e, pertanto, più dolorosi), e dall’eros infiammato da passioni in senso reale, psicosomatico, onirico e simbolico. Ogni capitolo è caratterizzato da brevi descrizioni dello splendido scenario di Sorrento, da rapidi dialoghi alternati a lunghi silenzi, da riferimenti musicali, da descrizioni di ambienti e da relazioni con persone dal fascino indiscutibile.

Quali sono le peculiarità umane e caratteriali dei personaggi principali e come si evolvono durante gli eventi della storia?

Il romanzo intende delineare personaggi tutt’altro che banali e statici; in divenire sono sia le dinamiche interiori sia le relazioni con gli altri (oltre Athos, si veda la complessa figura del padre, Daniele, ma pure quella dei personaggi secondari). Alcuni di loro tendono decisamente all’esplorazione di se stessi anche con l’aiuto della psicoterapia analitica. Messi a nudo, il più delle volte essi vivono con naturalezza nuclei di valori autentici contrapposti a ogni falsa ed esteriore convenzionalità. La sessualità, giovanile o matura, è sempre al centro, ma trattata con estremo riguardo e delicatezza. Inoltre, se vogliamo, un personaggio è anche l’ambiente sorrentino e i suoi abitanti, che costituiscono una sorta di cornice ancora rispettosa della natura mediterranea.

La fine del romanzo connota simbolicamente la crescita e il progresso psicologico dei due giovani amici, Athos e Roberto: “Camminano per strada e, un attimo dopo, si mescolano felici tra la gente della domenica sera”.

Come descrivereste il vostro stile di scrittura?

Il nostro stile è analitico, ama cogliere i dettagli sia dell’interiorità sia del paesaggio coi suoi simboli. Esso accompagna, col suo ritmo pacato, l’occhio vigile dello psicologo pronto a riportare l’analisi veritiera dei sentimenti sul piano umano, sempre in un’ottica di massimo rispetto per le persone.

Quali autori del presente e/o del passato assumete come modello?

Tra i narratori contemporanei che possono averci influenzato vi sono quelli che nei loro libri ricordano momenti fondamentali della loro vita in chiave di racconto autobiografico, aiutando altresì a capire dall’interno motivi della nostra storia recente. Tra gli italiani possiamo citare Carlo Cassola, Pier Paolo Pasolini e Mario Soldati; tra gli statunitensi, Francis Scott Fitzgerald, Thornton Wilder e Tennessee Williams. Ma una grande influenza è anche quella del filosofo Erich Fromm.

Cosa volete comunicare ai lettori?

Il messaggio principale del libro è quello di incoraggiare a intraprendere nuovi percorsi di vita e a compiere scelte serene per scoprire e sfruttare in se stessi quelle doti insospettate di creatività che spesso restano nascoste e inespresse.

Come valutate la vostra esperienza editoriale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progettate di scrivere altri libri?

L’esperienza editoriale con il Gruppo Albatros è stata in linea con le nostre aspettative, quindi molto positiva.

Abbiamo già pubblicato diciassette libri, dei quali quindici ai fini dell’insegnamento di Psicologia clinica presso la Scuola di specialità in Psicoterapia con il metodo della Procedura Immaginativa, riconosciuta dal M.I.U.R. Il nostro primo romanzo, “L’eclisse dell’ombra”, è stato tradotto anche in lingua inglese, col titolo “My betrayed youth”. Adesso stiamo riportando un completo caso clinico di un nostro giovane paziente, con uno sviluppo prospettico che non riveliamo, giacché sarà una vera, sorprendente scoperta per il lettore.

Ringraziamo gli autori per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. Un prolungato presente di Renzo Rocca e Giorgio Stendoro, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, merita di essere letto con attenzione, perché è un romanzo pieno di sorprese, in grado di tenere il lettore col fiato sospeso dall’inizio alla fine, e perché fa riflettere su questioni fondamentali per la nostra esistenza che troppo spesso trascuriamo.

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