A proposito di romanzi – Il Gruppo Albatros Il Filo presenta: Come il vento per la sabbia di Carlo Bandini

Nell’articolo odierno parliamo del libro Come il vento per la sabbia di Carlo Bandini, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con l’autore del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per l’autore e ai quali viene data espressione in modo peculiare.

Come il vento per la sabbia di Carlo Bandini, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, racconta del bisogno di ritrovarsi e del bisogno instancabile di diventare padroni della complessità della propria memoria, per accedere alla dimensione più intima del proprio io. Il protagonista, infatti, di questo romanzo vuole regolare i conti con una serie di persone da lui inserite in una lista. Michele viaggia nei luoghi decisivi della sua infanzia e della sua adolescenza per ricostruire i fili spezzati della memoria e creare una continuità di ricordi e di giustizia, regolando le questioni in sospeso.

Mentre indaga e ricostruisce il suo passato, scoprirà anche qualcosa di inaspettato, destinato a cambiare per sempre la sua vita: l’identità della sua vera madre biologica.

Per saperne di più, ecco l’intervista con l’autore: buona lettura!

Quali sono i temi decisivi di questo romanzo?

L’esigenza alla metà (convenzionale) della propria esistenza di fare un pinto, di rivedere il percorso del vissuto attraverso gli occhi e le testimonianze degli altri. Questo ancora più vero per il protagonista, che nel suo percorso di vita capisce di non avere pienamente vissuto le sue esperienze, sempre in ricerca di qualcosa che lo attaccasse alla realtà del presente.

Quali sono le caratteristiche umane e caratteriali del protagonista e come si evolve durante gli eventi della storia?

Il protagonista è esattamente come il titolo del romanzo, trasportato dagli eventi, ai quali spesso partecipa con distacco. Un uomo abbandonato all’infanzia, adottato e che sente la mancanza delle radici della sua esistenza. Per questo è sospeso tra presente poco vissuto, passato spesso rimosso, e futuro del quale preferisce ignorare la direzione.

Come descriverebbe il suo stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prende come modello?

Sintetico, forse perfino troppo. Puntato soprattutto sulla caratterizzazione del contesto, attraverso il quale si delineano i personaggi, che si identificano molto nel luogo nel quale vivono e nel lavoro che fanno. Amo soprattutto i classici romanzieri russi e Goethe.

Cosa vuole comunicare ai lettori?

La consapevolezza che ogni esistenza alla fine è fatta di dettagli e di sfumature, più di grigi che di bianchi e neri. E che il percorso di conoscenza che ognuno di noi fa non può prescindere dalla propria esclusiva visione della realtà, che viene filtrata dal proprio essere. Così che alla fine, potremmo dire, che la realtà non esiste.

Come è stata la sua esperienza editoriale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progetta di scrivere altri libri?

Ottima. Ho in mente da tempo un altro paio di romanzi, ma purtroppo al momento il lavoro mi impegna molto e non riesco ad andare avanti come vorrei.

Ringraziamo l’autore per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. Come il vento per la sabbia di Carlo Bandini, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, merita di essere letto con attenzione, perchè è un romanzo pieno di sorprese, in grado di tenere il lettore col fiato sospeso dall’inizio alla fine, e perchè fa riflettere su questioni fondamentali per la nostra esistenza che troppo spesso trascuriamo.

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