
Incisiva ma d’effetto: così possiamo definire questa prima pubblicazione di Alex Boninsegna: un equilibrio perfetto di brevi racconti che rivisitano il noir in una chiave contemporanea, con una forte componente psico-emotiva. Una scrittura pulita ma emozionale, che sorprende ancora di più considerando la giovane età dell’autore. Sono pagine che si leggono tutte d’un fiato e che ci lasciano il desiderio di scoprire al più presto nuovi esperimenti letterari del nostro autore. Giovanissimo, ma assolutamente promettente.
Alex Boninsegna ha 17 anni e vive a San Felice, un piccolo paese vicino al lago di Garda. Attualmente è studente a tempo pieno e frequenta un liceo a indirizzo linguistico. Di sé scrive: «Nel tempo libero tendo a leggere, ascoltare musica e riflettere su qualsiasi cosa mi passi per la testa. Sono sempre stato appassionato alla scrittura, che tuttora vedo come un modo di esprimere il mio mondo. Proprio così è nata questa raccolta di racconti, ognuno dei quali è frutto di speranze, pensieri e incubi diversi, con l’obiettivo di sfogarmi e allo stesso tempo di far entrare il lettore in un’altra realtà».
Oggi parliamo del libro Sagome distorte di Alex Boninsegna pubblicato con la nostra casa editrice gruppo Albatros il Filo.
Noi del Gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto l’opportunità di poter intervistare Alex Boninsegna per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro Sagome distorte.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autore. Buona lettura!
- QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
Nasce dai tempi delle elementari, quando la maestra di italiano mi fece per la prima volta scoprire quale fosse il metodo migliore per esprimere le mie emozioni: la scrittura. Da allora non ho più smesso ed ho continuato a cercare di sperimentare per migliorarmi e per poter trovare un genere che mi appassionasse. Anche nella lettura ho avuto periodi molto diversi tra loro: dal fantasy sono passato ai romanzi d’avventura di Jules Verne, poi c’è stato l’horror di Stephen King seguito da H.P. Lovecraft, che al momento mi sta appassionando parecchio. Quindi, in poche parole, questa passione è nata grazie alla mia curiosità, ai libri e a tutte quelle persone che mi sono sempre state vicine, spronandomi a continuare a seguire questa strada che tutt’ora sto percorrendo.
- COSA SI PROVA AD AVER PUBBLICATO UN LIBRO?
È stata un’esperienza del tutto nuova, mi ha trasmesso emozioni che ancora faccio fatica a metabolizzare per intero, dato che sono una persona solita a far di tutto per non essere notata. Comunque, ogni parte di questa avventura è stata bellissima. Ricordo ancora l’ansia e l’impazienza che provavo mentre aspettavo di sapere se sarei stato accettato o meno, l’euforia delle prime risposte e delle prime chiamate e la felicità del processo editoriale che ha portato poi alla pubblicazione, sono stati davvero dei momenti unici. Tutto questo significa molto per me, è stata una grande conquista e mi ha anche aiutato nella mia crescita personale.
- COSA SI ASPETTA DALL’INCONTRO CON IL LETTORE?
In realtà questo a tratti mi spaventa, perché mi è ancora così difficile pensare di aver scritto un libro, ma anche perché solitamente tendo a chiudermi nel mio piccolo mondo senza essere molto estroverso. Però sono sicuro che qualsiasi cosa succederà sarà senz’altro una bella esperienza, perché l’idea che a qualcuno piaccia quello che scrivo mi rende sempre molto felice. Inoltre, penso possa anche essere un ottimo modo per uscire dalla mia comfort zone, per poter avere un dialogo con altre persone e magari chiarire qualche dubbio legato alla mia opera.
- CHE MESSAGGIO HA VOLUTO LANCIARE CON IL SUO LIBRO?
Forse risulterà un po’ strano, ma non avevo in mente un messaggio mentre scrivevo i racconti che compongono quest’opera. Questo libro è praticamente una fetta della mia mente ed è stato un modo per dare sfogo a vari pensieri che da tempo mi assillavano. Le mie “sagome”, come mi piace chiamarle, sono tutti quei ricordi dai quali non riesco a staccarmi, tutte quelle paure e tutti quegli incubi che mi tengono sveglio la notte. Scrivere spesso è per me un metodo per dare uno scopo ai pensieri negativi, per riuscire a zittirli e allo stesso tempo a creare qualcosa di diverso, racchiudendoli dentro ai miei racconti. Quindi un messaggio che potrei trasmettere è di provare a distrarsi da tutte le cose brutte che ci accadono e di lavorare, poco alla volta, per trovare un modo di trasformarle in carburante per i nostri sogni.
- HA PROGETTI PER IL FUTURO?
Al momento non lo so ancora, sul mio futuro ho le idee un po’ confuse e ho tante cose a cui pensare: Sono ancora alle prese con la scuola e tra poco dovrò decidere se cercare subito un lavoro o continuare a studiare dopo le superiori e, in caso, decidere anche cosa studiare. Posso dire però che non voglio che questa sia la mia prima e ultima pubblicazione, perché voglio continuare a dedicare molto tempo alla scrittura, ma ho davanti ancora tanti anni, quindi penso che avrò ancora tante cose da dire. Attualmente non sto lavorando a nessun progetto concreto, anche se mi stanno venendo diverse idee.
A noi del Gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Alex Boninsegna per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lui va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro Sagome distorte e per il futuro.
A te caro lettore, come di consuetudine, auguro un buon viaggio tra le pagine di questo racconto. Buona lettura!
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Ci sentiamo presto, con tantissime novità.
Buona lettura, a presto!
La vostra redattrice.