
Io sono Kore è un romanzo breve, intimista, dalle tinte morbide e fugaci. L’Autrice, Ilaria Francesca Martino, tratteggia la figura della fanciulla e donna allo stesso tempo: il suo animo è pronto a recepire lo sbocciare delle emozioni e a gioire della bellezza, dell’amore, in piena armonia con l’universo; ma contestualmente è anche madre, disposta a ricevere il frutto nel calore del suo grembo accogliente. Due donne, Adele e Maria, legate da un filo sottilissimo, convivono nella duplicità dell’essere non senza difficoltà. Ombre sinistre squarciano il cielo di Adele e sprofondano il suo Io negli abissi, dove tutto è nero, limaccioso e incomprensibile. Il suo percorso di rinascita è tortuoso ma non impossibile, condivide con Maria la sua trasformazione, e come un mentore la guida verso l’autonomia, la libertà assoluta. Ilaria Francesca Martino dallo stile espositivo elegante e pregno di capacità evocative scandaglia l’animo femminile esaminandolo da ogni angolazione, esortando il lettore a prestare attenzione ai moti dell’anima e del cuore, regalandoci pagine di assoluta perfezione stilistica in perfetta armonia con la semantica lessicale.
Ilaria Francesca Martino. Origini calabresi, nasce in provincia di Milano nel 1979. Attualmente vive a Pavia, dove lavora come medico d’urgenza. Ama il mare e ascoltare storie. Hippocampus è il suo blog di pensieri. Io sono Kore il suo primo romanzo.
Oggi parliamo del libro Io sono Kore di Ilaria Francesca Martino pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.
Noi del Gruppo Albatros il Filo, essendo molto curioso, ma conoscendo anche i nostri lettori, abbiamo avuto il piacere di poter fare quattro chiacchiere, seppur virtuali, con Ilaria Francesca Martino per conoscerla meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro Io sono Kore.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autrice.
Buona lettura.
- Che sensazione si prova ad aver scritto un libro?
C’è chi dice che scrivere un libro sia come partorire un figlio di carta. I figli in carne ed ossa sono altra cosa, ovviamente, ma la sensazione è che davvero qualcosa sia uscito con forza. Un parto c’è stato, sicuramente. Della testa, del cuore, dell’anima. Ora è altro da me, muove i suoi primi passi ed io lo seguo con i timori e le speranze di chi sa che il suo ruolo, ora, è marginale.
- Dove ha trovato l’ispirazione per scrivere questa storia?
Non sono stata io a cercare l’ispirazione. È questa narrazione che si è fatta strada dentro di me. È una storia di identificazione e di bisogno di riconoscimento. A volte capita che la tua fragilità ti si mostri improvvisamente e con tutta la sua forza. È allora che inizi a guardare il mondo con occhi diversi. È allora che capisci che le storie degli altri possono essere anche la tua storia e la tua storia può essere condivisa perché ognuno, leggendola, può ritrovare un pezzetto di sé che aveva smarrito e ricostruire, così, il proprio puzzle.
- Cosa le ha insegnato questo libro?
Che le difficoltà possono essere opportunità.
- Cosa si aspetta dall’incontro con il lettore?
Di sapere cosa lo ha emozionato e perché. In quale personaggio si è ritrovato e perché. Cosa è entrato maggiormente in risonanza con il suo vissuto attuale e perché. Questa la vera bellezza di scrivere qualcosa che si condivide.
Me ne sono resa conto a posteriori.
- Ha progetti per il futuro?
Sì. Li chiamerei desideri. Mi piace di più.
Io sono Kore è un libro da leggere tutto d’un fiato, un libro intimista, che insegna tanto. Un percorso di rinascita della protagonista, un libro che lascia il segno come abbiamo potuto constatare anche dalle recensioni presenti sul bookstore del gruppo Albatros il Filo. “Io credo che quando si raggiungono certe profondità come è riuscita a fare lei in queste pagine che segnano, come i sassolini di Pollicino, un percorso di vita compiuto dalla protagonista e del quale lei ha avvertito l’urgenza di lasciare il segno, sia molto difficile “tornare a casa dalla madre”, da una sola madre, intendo. Adele, dopo un lungo travaglio ha partorito se stessa ed essere madri di se stessi, credo sia l’esperienza più dolorosa ed al tempo stesso straordinaria che si possa vivere. Mi ha commosso, ed anch’io “sto cercando soprattutto quello che non penso” per dirle le mie parole più vere. È un libro intimista, sì, ma non solo. Credo non ci sia essere umano, donna o uomo, che non si possa ritrovare nel percorso di ri-nascita della protagonista ed io stessa mi sono ritrovata a pensare che avrei voluto essere Adele ed al tempo stesso Maria. Quella madre e quella figlia, ma forse è proprio questa la via: essere fluidi, contenitori e contenuti, forma e sostanza, madre e figlia. I personaggi, pur essendo così profondamente umani, sono alberi dalle radici abbarbicate a terreni impervi e spesso non praticati, sono fiori delicati, ma tenaci ed ostinati nel loro fiorire per poi appassire, sono zolle di terra umide o lacerate dall’arsura, sono un profumo inebriante o un odore acre e pungente, sono un blocco di argilla da forgiare o sculture imbarazzanti per la loro perfezione, sono miele e fiele, sono spiriti laici.
Se ogni storia ha un suo profumo, la sua, cara Ilaria, sa di incenso. Arriva all’anima. Io sono Kore è un piccolo gioiello, stilisticamente perfetto, è l’arco e la freccia ad un tempo, è il libro che dovrebbe passare di mano in mano, da quella più rugosa a quella più liscia, in un dialogo prezioso come quello che avviene tra Adele e Maria, ma anche tra Adele e se stessa, tra tutti quegli esseri umani che abitano quel condominio che è la mente di Lucia perché lei ha il coraggio di ospitarli tutti, ma soprattutto… li lascia parlare. L’ora muta delle fate esiste ed ognuno merita di viverla. Grazie.”
A noi del Gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Ilaria Francesca Martino per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro Io sono Kore e per il futuro.
A te caro lettore auguro una buona lettura, ma soprattutto di emozionarti e di sognare. Non smettere mai!
Buona lettura, a presto.
La vostra redattrice.