
È agosto e a Venezia fa molto caldo. Per sfuggire all’afa insopportabile, Marco è solito affacciarsi alla finestra e osservare fuori. Una sera nota una donna bellissima che abita proprio di fronte a lui. Se ne innamora subito e inizia osservare i suoi movimenti senza trovare mai il coraggio di dichiararsi. Un giorno la donna scompare e Marco pensa che sia andata via per sempre. Il destino, tuttavia, trova il modo di farli incontrare nuovamente. Tra i due nasce una storia d’amore intensa che però deve fare i conti con una prova impegnativa e dura che potrebbe distruggere il loro amore e che invece lo rafforzerà oltre ogni luogo e ogni tempo.
Alberto La Sorella, nato a Venezia il 2 febbraio 1958, diplomato al liceo scientifico. Nel 2011, con Albatros, ha pubblicato il libro di poesie Foglie al vento. Alcuni altri suoi componimenti sono presenti in due antologie della stessa casa editrice, Sentire n. 57 e M’illumino d’immenso n. 20.
Oggi parliamo di Farfalle, un libro di Alberto La Sorella, pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.
Noi del Gruppo Albatros Il Filo abbiamo avuto il piacere di poter intervistare Alberto La Sorella per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro Farfalle.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autore.
Buona lettura!
- QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
È una passione che nasce ai tempi del liceo. Amavo scrivere poesie che poi ho conservato in un cassetto per molto tempo. Un giorno, rovistando tra i miei ricordi, le ho ritrovate e la loro lettura ha riacceso in me il desiderio di riprendere la penna in mano. Così sono tornato a scrivere versi. Ma la spinta a pubblicare il mio libro di poesie me l’ha data un artista veneziano, Luciano Dall’Acqua, che avevo conosciuto effettuando un servizio fotografico per la realizzazione di un suo libro. Successivamente ho collaborato ancora con lui tanto che ne è nata una sincera amicizia. Un giorno ho ricevuto un suo invito ad assistere, presso un circolo culturale, alla lettura di versi di alcuni poeti. Da cosa é nata cosa e così, venuto a conoscenza della mia passione, ha voluto leggere i miei componimenti e ne è rimasto colpito al punto tale da spingermi alla loro pubblicazione.
- PERCHE’ HA SCELTO QUESTO TITOLO PER IL SUO LIBRO?
Farfalle è un titolo che all’apparenza può sembrare avulso dal contenuto del libro. In realtà ha più di un significato. Farfalle sono quelle che appaiono davanti agli occhi di Marco, il personaggio maschile della storia, dal primo momento che guarda con il cuore la sua amata Silvia. Sa, quella sensazione di sfarfallio della vista che si prova quando si hanno degli sbalzi di pressione… Questa è una costante che si ripete dal loro primo incontro fino al giorno in cui lei vola via, come una farfalla. Poi c’è un significato più profondo che riguarda la vita di Silvia. Lei come una farfalla, non vivrà a lungo ma proprio come questa manterrà intatte fino alla fine la sua bellezza e la sua voglia di vivere.
- IN CHE MOMENTO E COME HA AVUTO L’IDEA DI SCRIVERE QUESTO LIBRO?
La mia decisione di scrivere questo libro nasce nel momento molto doloroso in cui ho compreso l’imminenza del distacco dalla mia amata. Sentivo la necessità di raccontare la storia di una persona che con una forza straordinaria non si è arresa alla malattia e che ha vinto la sua battaglia contro il cancro, pur non essendo sopravvissuta ad esso. Ha vinto perché non ha permesso a questa malattia di condizionare la sua vita. É quindi una storia vera, fatta di dialoghi e situazioni vere. Non è solo una storia d’amore, ma di malattia, di speranze e delusioni, e di voglia di vivere. È un inno alla vita, un invito a crederci sempre, fino in fondo, a lottare senza mai arrendersi a vivere la propria vita finché ciò sia possibile. La morte non si può sconfiggere, noi tutti prima o poi moriremo, ma piegarsi giorno dopo giorno ad essa rinunciando a combattere, questo non è vivere. In una delle prime visite oncologiche effettuate durante la fase iniziale della malattia il medico, parlando delle cure e dell’importanza della qualità della vita dell’ammalato, disse una frase che può sintetizzare il suo modo di affrontare la malattia: “vivere è importante, ma deve valere la pena”
- COSA SI ASPETTA DALL’INCONTRO CON IL LETTORE?
Quando ho finito di scrivere questo libro, essendo alla mia prima esperienza nel campo della narrativa, ho deciso di offrirlo in lettura in anteprima ad un limitato numero di persone di entrambi i sessi. Volevo capire se questo mio lavoro fosse in grado di restituire quella stessa emozione che ho provato io. A tutti poi ho fatto la stessa domanda: “ora che l’hai letto, l’avresti comprato?” Devo dire che mai mi sarei aspettato commenti tanto lusinghieri, soprattutto da persone che non mi conoscevano e non potevano conoscere la storia: “È un libro che si può leggere tutto d’un fiato, che ti fa entrare nella storia al punto di viverla in prima persona, …che ti fa sentire quanto può essere grande una storia d’amore anche nella sofferenza. … è un racconto che dovrebbero leggere tutti per capire due cose: cos’è l’amore e quanto terribile sia quella malattia…” Potrei andare avanti ancora a trascrivere parte dei commenti ricevuti, un vero e proprio incoraggiamento a pubblicare. Ciò che posso aggiungere é che il mio libro nasce dal cuore e spero che questo lo percepisca anche chi avrà la voglia di leggerlo.
- STA GIA’ LAVORANDO AD OPERE FUTURE?
Avevo già pronto un secondo libro di poesie inedite. Poi gli eventi mi hanno portato ad assumere la decisione di fermarmi. Da quando sono rimasto solo non ho più avuto l’ispirazione per continuare e nemmeno il desiderio di renderle pubbliche. C’è chi le poesie le scrive con la testa e chi con il cuore. Le mie poesie provengono da questo. Il mio linguaggio poetico è semplice e comprensibile, i versi ben ritmati. Non amo l’uso di parole roboanti e parafrasi che hanno il solo scopo di stupire il lettore senza consegnare l’immediatezza del messaggio che gli si vuole trasmettere. Questa per me è la differenza tra lo scrivere con la testa o con il cuore. In questo momento ho finito di scrivere due favole e sto pensando di chiedere la disponibilità ad un disegnatore per realizzare le illustrazioni. Nel frattempo, sto già lavorando ad un nuovo romanzo che sarà molto diverso dal mio “Farfalle” ma sempre molto coinvolgente.
A noi del Gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Alberto La Sorella per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lui va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro Farfalle e per il futuro.
A te caro lettore ti auguro buon viaggio, perditi tra le pagine di questo libro che non racchiude solo un racconto ma una vera e propria storia d’amore.
Se ti va lascia un commento, facci sapere cosa ne pensi, a noi e ai nostri autori fa sempre piacere.
Noi ci sentiamo presto.
La vostra redattrice.