Mai dire mai – Luigi Zappacosta

L’autore, con estrema delicatezza e con un pizzico di ironia, ripercorre gli anni della sua infanzia, l’adolescenza e l’età adulta: i primi vissuti nel Borgo di cui è originario, costellato di personaggi improbabili e imprevedibili; i secondi segnati dall’essere grande in un mondo piccolo, ambiguo e complesso, da un tremendo divorzio e da una lenta risalita verso la stabilità emotiva. Un testo genuino, in cui l’autore si muove con leggerezza anche sopra gli anni più bui della sua vita, senza drammi o prese di posizione inamovibili, e in cui riconoscersi è talmente facile da essere inevitabile: ci troviamo così anche noi alle feste di paese, a ridere e spettegolare; lottiamo insieme agli operai della Fabbrica affinché non venga chiusa; veniamo coinvolti in dinamiche familiari che tutto sembrano tranne proprie di una famiglia; e risaliamo su, insieme a lui, dall’abisso della confusione e dell’assenza.

Luigi Zappacosta è nato a Piano d’Orta (Pescara) il 26 Dicembre 1949. Maestro elementare dal 1975, si dedica poi ad insegnare teatro nelle scuole. È autore di testi teatrali e scrittore. Con il suo primo libro 5 anni in cantina ha vinto ex-aequo il Premio Penne 1991 Sezione “Opera Prima” e nel 1995 ha pubblicato presso Edizioni Tracce Pescara il suo secondo libro Sillabario Dissonante. Adesso “si riposa”: ogni tanto scrive ed è un discreto giocatore di carte.

Oggi parliamo di Mai dire mai, un libro di Luigi Zappacosta pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.

Noi del Gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di poter fare quattro chiacchiere, seppur virtuali con Luigi Zappacosta, per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro Mai dire mai.

Riportiamo di seguito l’intervista all’autore.

Buona lettura!

  • COSA L’HA SPINTA A CONDIVIDERE LA SUA STORIA CON I LETTORI?

Il libro è principalmente autobiografico, anche se, nel corso della narrazione non mancano spunti di riflessione. Credo che la condivisione tra autore e lettore si crei automaticamente. Mi piace infatti pensare che, chi legge, possa ritrovarsi, in un qual modo, personaggio del mio scritto ed emozionarsi al ricordo di esperienze umane e quindi comuni, seppur in tempi e luoghi diversi.

  • COSA SI ASPETTA DALL’INCONTRO CON IL LETTORE?

Pur non essendo un professionista della scrittura mi auguro che questo mio libro riesca a trasmettere al lettore sprazzi di un tempo passato, esperienze di una vita. A chi legge, quindi, chiedo di immergersi nella storia e di seguire quel nostalgico filo che, tra realtà e immaginazione, conduce un po’ tutti a riflettere sulla nostra esistenza.

  • QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?

Scrivere senza obbligo di farlo è puro piacere. Nel mio caso però non è un hobby. Ho scritto e pubblicato due precedenti libri solo quando ho sentito l’impellente desiderio di farlo e, più precisamente, in occasione di eventi personali molto sentiti. L’ultimo libro, “Mai dire mai”, è nato in un momento tragico segnato dalla pandemia ed è stata l’occasione per riscoprire e far riscoprire al lettore, l’amore. Un sentimento questo davvero particolare, abusato e “cucinato in tutte le salse” ma assurdamente poco presente nelle relazioni interpersonali dei nostri tempi.

  • COSA LE PIACEREBBE DIRE AI SUOI LETTORI?

Mi piacerebbe invitare i miei lettori a riflettere sul titolo del libro. “Mai dire mai” non è infatti casuale: è un’espressione che invita a non abbattersi, a non rinunciare a lottare, a non cedere alle avversità che spesso la vita ci riserva.  La mia storia dimostra che una sconfitta può essere riscattata. Non smettete mai di coltivare la vostra speranza… come direbbero gli antichi Padri: “Spes ultima dea”.

  • HA PROGETTI PER IL FUTURO?

“Il futuro è nel grembo di Giove”. Mai un aforisma è stato più adatto di questo per farci riflettere sulla precarietà della vita. Nel mio caso, tale precarietà, è ancor più insidiata dall’età. Ma non per questo bisogna mettersi in attesa di eventi nefasti. Andrea Camilleri ha continuato a deliziarci con i suoi libri fino ad un’età veneranda e questo ci invita a non chiuderci la porta dietro le spalle. Qualora mi capitasse di riascoltare una voce interiore che mi spinge a riprendere la penna lo farò con immenso piacere. Del resto, il mio obiettivo principale non è vendere né essere vincolato ad un contratto. Qualora decidessi di mettere al mondo una nuova “creatura” le vorrò bene come ne ho voluto alle precedenti e potrò definirla, ma solo a quel punto, “figlia della vecchiaia”.

A noi del gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Luigi Zappacosta per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lui va un grandissimo in bocca al lupo per Mai dire mai e per il futuro.

A te caro lettore auguro un buon viaggio tra le pagine di questo libro, ti auguro una buona lettura, ma ancor di più ti auguro di non arrenderti mai. Con l’augurio che questo libro possa insegnarti qualcosa di veramente importante, possa insegnarti a non arrenderti, anche quando sembra andare tutto per il peggio…”mai dire mai”…c’è sempre qualcosa di bello che ci aspetta. Come dopo una salita, quando vedi il panorama mozzafiato che ti appare davanti o come dopo una tempesta, quando vedi l’arcobaleno. Quindi sorridi sempre, non smettere mai di sognare e non arrenderti mai.

Se ti va lascia un commento sotto questo articolo, facci sapere cosa ne pensi del libro, sia a noi che ai nostri autori fa molto piacere. Ogni vostro feedback è utile per crescere e migliorarci.

Noi ci sentiamo molto presto con tantissime novità.

Buona lettura, a presto!

La vostra redattrice.

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