Nell’articolo odierno parliamo del libro L’amore conta. Storie per genitori, insegnanti e i loro bambini di Rita Arianna Belpassi, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con l’autrice del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per l’autrice e ai quali viene data espressione in modo peculiare.
L’amore conta. Storie per genitori, insegnanti e i loro bambini di Rita Arianna Belpassi, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, è un testo prezioso, che tramite una prosa scorrevole e illustrazioni esemplificative del messaggio vuole costruire una relazionalità sociale sana, in quanto basata sull’amore. L’amore e le sue forme sono un raggio di bianca luce che colpisce le spigolature del cuore, rifrangendosi in un arcobaleno di colori. Sì, l’amore non è mai uguale a se stesso e non esiste storia d’amore che sia uguale a un’altra; in queste pagine lo comprendiamo a fondo, attraverso cinque favole che raccontano con semplicità le relazioni affettive che ciascuno di noi instaura con l’Altro. Questo libro è rivolto a tutti: adulti, genitori, insegnanti e bambini; i simpatici personaggi che lo abitano vivono situazioni delicate, momenti difficili che di volta in volta riescono a superare mediante la riflessione, il dialogo o l’esempio di chi li ha preceduti. Reso prezioso da graziose illustrazioni, il volume costituisce una lettura da fare insieme, grandi e piccini, per guardare oltre gli ostacoli, per imparare a dare un nome alle cose che spaventano, per affrontarle e uscirne più forti, con maggiore fiducia in sé.
Per saperne di più, ecco l’intervista con l’autrice: buona lettura!
Quali sono i temi decisivi di queste storie?
Attraverso le vicissitudini dei simpatici animaletti protagonisti delle storie, il libro racconta aspetti che riguardano la nostra vita di esseri umani. Propone una riflessione sull’importanza del mondo interno di ciascuno con le pulsioni e le complesse emozioni che lo abitano, e delle relazioni che si instaurano con l’”altro”. Il filo tematico che collega i diversi racconti è l’amore, osservato in alcune delle sue sfaccettature: come si declina l’amore nel rapporto di coppia, quando una storia nasce oppure quando la relazione è giunta al capolinea, o ancora se ci si ritrova ad affrontare un lutto. E il libro si sofferma anche sui casi in cui caratteristiche personali o disturbi psichici fanno assumere comportamenti bizzarri o sbagliati. Ancora: si parla di quali sfumature dell’amore aiutano un giovane adolescente a crescere, a soggettivarsi, riconoscendo un proprio posto nel mondo, scoprendo di poter dare il proprio contributo nel prendersene cura.
Quali esperienze particolarmente significative nella sua vita trovano espressione in questo testo?
Citerei una frase di Publio Terenzio Afro: “Homo sum, humani nihil a me alienum puto”. Siamo esseri umani e, in quanto tali, non esenti da tutte le sfumature e le vicissitudini che caratterizzano questa nostra condizione. Posso dire quindi che per tanti aspetti le storie contenute nel libro riguardano anche me come persona. Nello specifico, per i singoli racconti ho attinto dal mio lavoro di psicoterapeuta: alcune tematiche rintracciabili nel profondo, seppur nella specificità e nell’unicità di ciascuna storia incontrata, mi hanno ispirata permettendo che ogni favola prendesse vita in un modo giocoso, con un pizzico di fantasia e in una specifica forma.
Cosa vuole comunicare ai lettori?
I versi di una famosa canzone di Marco Mengoni recitano: “Credo negli esseri umani che hanno il coraggio di essere esseri umani”. Crescendo possiamo capire cosa significa e prendere coscienza della nostra complessità. Può rivelarsi anche un percorso piacevolmente sorprendente. Vorrei sottolineare che per noi umani “l’amore conta”: maturando una consapevolezza personale, possiamo crescere emotivamente e affettivamente come persone, rendendo più integrato il nostro mondo interno, facendo evolvere di conseguenza anche la nostra capacità di amarci ed amare. Si dice che: “per poter amare, prima è necessario imparare ad amare se stessi”. Vero. Aggiungerei che, ancora prima, però, per amarci abbiamo bisogno di sentire di essere o di essere stati, in qualche modo, amati.
Come descriverebbe il suo stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prende come modello?
Attraverso la favola il libro vuol parlare a grandi e piccini di temi delicati e profondi che riguardano l’animo umano. Lo stile dei racconti come ho detto è giocoso e allo stesso tempo molto semplice, volutamente semplice. Lo sguardo si posa sulle diverse situazioni vissute di volta in volta dai personaggi, per poi diventare introspettivo e permettere al lettore di sintonizzarsi con il vissuto e le emozioni dei protagonisti, rendendo possibile una comprensione e un rispecchiamento. Attraverso un mondo fantastico, con l’aiuto di metafore è più facile poterci avvicinare a sentimenti ed emozioni non semplici da mettere in parole e cominciare magari a parlarne insieme, dopo la lettura, genitori e figli. Per ciò che riguarda la seconda parte della domanda, non ho l’ardire di accostarmi a nessuno degli autori del passato o del presente. Devo dire, però, che mi è sempre piaciuto lo stile semplice, lineare, pulito di Italo Calvino. Così come la capacità di Elena Ferrante nell’introspezione dei personaggi.
Come è stata la sua esperienza editoriale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progetta di scrivere altri libri?
E’ stata indubbiamente positiva. Questa è la mia seconda esperienza con il Gruppo Albatros Il Filo, con il quale ho pubblicato nel 2019 anche: “Contro la violenza. Da leggere insieme a scuola o con mamma e papà”. Posso dire di aver trovato professionisti validi che mi hanno accompagnata nelle diverse fasi di nascita del libro e anche successivamente. Confido in una continuità di questo rapporto. Mi piace scrivere e ho già pronte altre storie che forse potranno essere raccolte in un nuovo libro. Vedremo… Poi c’è un racconto: “Le avventure del Cane Diliberto. L’attacco dei terribili granellini invisibili”; è semplice, buffo e con rime, pensato per stimolare un dialogo con i bambini delle prime classi delle scuole primarie sulle emozioni vissute durante il lockdown e nel corso di tutta la pandemia. Ho già sperimentato “sul campo” questo dialogo con una classe seconda della scuola Montessori di Rimini. E’ stata una bella esperienza: divertendoci insieme, attraverso il racconto, è stato possibile per i bambini dare espressione e condivisione a vissuti personali importanti.

Ringraziamo l’autrice per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. L’amore conta. Storie per genitori, insegnanti e i loro bambini di Rita Arianna Belpassi, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, merita di essere letto con attenzione, perchè ci permette di (ri)scoprire il significato e l’importanza per la nostra vita, fatta di relazioni con l’alterità umana e naturale, dell’amore come vettore di realizzazione personale e sociale.