Nell’articolo odierno parliamo del libro Promemoria di Adriano di Adriano Poggiali, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con l’autore del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per l’autore e ai quali viene data espressione in modo peculiare.
In Promemoria di Adriano di Adriano Poggiali, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, l’architetto Adriano Poggiali annota la sua carriera professionale, i ricordi di una vita lavorativa, che lo hanno visto fortemente coinvolto nella regione della Toscana ma, che si è estesa in reti più ampie e in respiri più intensi. Attraverso la sua memoria, con puntualità e con le dovute fermate, ci permette di conoscere le lunghe strade battute, comprendendo la sua serietà, l’onesta e la grande volontà per migliorare tutta la viabilità, i percorsi urbani, metropolitani, le linee di connessione e di snodo come una intricata rete neuronale in grado di connettere le persone, i mezzi di trasporti, privati, ferroviari, marittimi, aeroportuali… un’umanità, accompagnata, in un cammino lungo e complesso. Adriano con dovizia di particolari e con grande impegno accademico e, in seguito politico, porterà a meta grandi progetti urbanistici e non solo. Un impegno sociale, politico, viabile un viaggio attraverso progetti stradali ed ambientali riabilitando e riqualificando aree abbandonate e verde, trovando nuovi utilizzi sociali, economici, culturali e ludici.
Per saperne di più, ecco l’intervista con l’autore: buona lettura!
Quali sono i traguardi più significativi da lei raggiunti che sono raccontati in quest’opera?
Uno dei traguardi più significativi si riferisce senz’altra a quando ero dirigente della regione Toscana all’urbanistica “ Governo del Territorio”. Fu proprio il rinnovo della legge urbanistica regionale definita nel 1995 “ Legge sul Governo del Territorio”. Venivo dall’esperienza con altri colleghi dello “Schema Strutturale dell’area metropolitana Fi-Po-Pt” approvato dal Consiglio Regionale nel 1990. Contemporaneamente la riforma urbanistica nazionale introduceva la Provincia come ente di riferimento per i Piani Regolatori Comunali dando il compito, alle Province, di elaborare i PTC ( Piani Territoriali di Coordinamento).
Percepimmo pertanto, la necessità di riformare l’Urbanistica in Toscana elaborammo una diversificazione dei Piani Regolatori Generali dei Comuni in due strumenti complementari : il Piano Strutturale nel quale il comune doveva fissare gli elementi di riferimento del proprio territorio urbano ed extraurbano ed il Regolamento Urbanistico ( poi definito Piano Operativo) di stretta competenza comunale. Spettava poi alla Regione l’elaborazione del Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana.
Ritengo che la legge sul governo del territorio L.R. 5/95, sia stata un esperienza di grande qualità nel rinnovo dell’urbanistica, esperienza che abbiamo raccontato alla Toscana ed ad altri interlocutori tecnico -scientifici italiani in diverse occasioni .
L’altra esperienza e traguardo significativo è stato senz’altro il rinnovo della mobilità e dei trasporti nella regione. Dal 2004 da quanto fui trasferito dall’Urbanistica ai Trasporti ed Infrastrutture, la mobilità divenne elemento essenziale. Nel volume in copertina è riportata l’immagine della tranvia di Firenze, esperienza nella quale ritengo di aver svolto un ruolo importante per la sua realizzazione. Già dalla fase di lavoro all’urbanistica ero stato nominato responsabile prima dell’Accordo di Pianificazione tra Regione, Provincia di Firenze, Comuni di Firenze e Scandicci, per le varianti ai PRG dei 2 Comuni proprio in funzione della realizzazione della tranvia (1995),poi dell’Accordo di Programma che approvava i progetti di realizzazione della tranvia stessa, compresi i depositi, le officine, la sala operativa localizzati nel comune di Scandicci. Trasferito poi ai trasporti fui nominato responsabile dei finanziamenti per la realizzazione della 1^ linea Firenze- Scandicci con proseguimento fino all’area dell’ospedale di Careggi ( realizzata in un secondo momento). E responsabile della linea 2 “ Aeroporto di Peretola- Firenze SM Novella. Il caso ha poi voluto che fossi proprio io a firmare il decreto per la messa in esercizio (2010) della tranvia stessa.
L’altro importante progetto fu quello poi definito “Mamorario” cioè la riorganizzazione dei servizi ferroviari regionali attraverso un modello di esercizio moderno che prevedeva sulle tratte la riorganizzazione dei servizi con cadenzamento mnemonico dei servizi e poi la riorganizzazione delle stazioni quali poli di interscambio e con tutte le opere collaterali necessarie compresi i parcheggi di interscambio. Quando verificammo gli effetti eravamo passati da 170.000 passeggeri giorno a 230.000. La soddisfazione fu poi consolidata quando il progetto Memorario ricevette il primo premio tra i progetti europei denominati “ Le Regioni per Kyoto”.
Quali esperienze particolarmente decisive nella sua vita trovano espressione nel testo?
Le esperienze particolarmente decisive riguardano dunque 3 aspetti generali: l’urbanistica, i trasporti e la mobilità, l’esperienza politica. Nel libro racconto anche la mia esperienza politica in qualità di Assessore all’Urbanistica del Comune di Signa e dei conseguenti progetti che sono diventati importanti realizzazioni per il territorio di Signa e di tutta l’area fiorentina. Il progetto principale è stato quello del recupero dell’area dei Renai, la cui immagine viene riportata sulla copertina del libro. L’area dei Renai 300 ettari alla confluenza tra i fiumi Arno e Bisenzio la cui realizzazione non costò niente alla pubblica amministrazione ed alla collettività signese. Il recupero complessivo dell’area articolato in 3 lotti fu elaborato dal fidato architetto comunale Maurizio Taocchini, prevedeva la realizzazione del parco con attività legate al tempo libero, alle attività sportive e ricreative ( è presente una piscina), la realizzazione delle spiagge attrezzate per la balneazione, il canottaggio e tante altre attività inserite sapientemente nel parco. La risorsa idrica presente nell’area non è soggetta ad inquinamenti pertanto è possibile la balneazione. Le risorse sono state prese dalla vendita della sabbia estratta ha ripagato completamente la realizzazione degli interventi.
Un’altra esperienza significativa ha riguardato il recupero dell’area Nobel che purtroppo non si concluse positivamente. Quando fu proposto il recupero dell’area Nobel localizzata a Signa e dedicata alla produzione della dinamite ma abbandonata nell’immediato dopoguerra, il progetto prevedeva la realizzazione di studi cinematografici. Infatti una società di produzioni cinematografiche propose il recupero dell’area per destinarla alla realizzazione dei cosiddetti “ The Florentine Studios” e ci venne presentata con l’imprenditore cinematografico italo-americano accompagnato dall’attore Roy Sheider che io avevo ammirato nel film “ All That Jazz”- Lo spettacolo comincia, certamente mi ero fortemente emozionato. Purtroppo il progetto non si concluse positivamente. Si concluse anche la mia esperienza politica, non più rinnovata con incarichi amministrativi.
Cosa vuole comunicare ai lettori con questo testo?
Vorrei comunicare un’esperienza di vita e di lavoro che mi pare, almeno per me, decisamente importante. Vorrei comunicare la necessità, nello svolgere ruoli lavorativi o sociopolitici anche se non eclatanti, ma comunque importanti, l’impegno per la loro profusione. Ritengo di aver vissuto un’esperienza interessante, non priva certo di momenti di malinconia e di sconforto, ma piena anche e soprattutto di soddisfazioni, riconoscimenti, momenti di conferma che il lavoro svolto è stato sostanzialmente positivo.
Ricordo con soddisfazione, quando pur essendo già in pensione, venni invitato all’inaugurazione del People-Mover l’infrastruttura di servizio tra la stazione ferroviaria di Pisa e la stazione aeroportuale e quando fui citato e ringraziato da un politico, tra i responsabili esecutori del progetto. Ricordo con soddisfazione la realizzazione degli interventi necessari al collegamento ferroviario tra la stazione di Minucciano in Toscano e la stazione di Dinazzano scalo in Emilia Romagna, per spostare i materiali dello smarino derivanti dalle escavazioni del marmo, recuperati dalla Società Migra in Toscana ed il loro invio tramite ferrovia, alla società Kerakoll in Emilia Romagna dove venivano recuperati e trasformati in ottimi materiali da costruzione. Il servizio ferroviario fu necessario per eliminare i trasporti con i camion e le relative problematiche nell’attraversamento dell’appennino.
Vorrei inoltre comunicare la necessità di svolgere funzioni spesso inimmaginabili per un dirigente pubblico. Ricordo con soddisfazione la partecipazione al Twinning con Israele promosso dalla Commissione Europea ed i periodi passati a Gerusalemme ed a Tel Aviv al Ministero dei Trasporti Israeliano per approfondire anche in questo caso, la necessità di riformare ed innovare un sistema. Vorrei comunicare anche la soddisfazione a partecipare ad iniziative come quelle avviata per la formazione del Distratto Tecnologico Ferroviario a Pistoia. E durante le iniziative di presentazione essere citati come promotori e formatori del Distratto stesso.
Come descriverebbe il suo stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prende come modello?
Il mio modello di scrittura credo possa essere considerato semplice e banale. Mi ricordo di aver appreso i primi passi nella scrittura da mio padre Sergio, il quale pur non essendo diplomato aveva per la letteratura una particolare passione che lo portò a scrivere in età matura, pur lavorando nelle ferrovie dello stato, due libri su storie inventate di ragazzi. Libri purtroppo mai pubblicati. La passione quindi probabilmente mi deriva da mio padre. Naturalmente sono anch’io un appassionato lettore anche se non ho modelli che mi indirizzino nello scrivere. Mi piace comunque scrivere ed ho partecipato a numerose pubblicazioni ed ho scritto alcuni pezzi che sono stati pubblicati in diverse opere e “libri” della regione e urbanistiche in generale. Ho scritto anche vari pezzi che sono stati pubblicati ad esempio su il quaderno QCR – Firenze 2020- oppure su persone che ho conosciuto ed ho stimato es. su “Romano Viviani”, professore di architettura con il quale mi sono laureato e sulla pubblicazione a lui dedicata il mio pezzo si intitola “Un appassionato innovatore”. Ho scritto un pezzo su Manlio Summer dirigente della Regione Toscana coautore dello Schema Strutturale dell’Area Metropolitana Firenze, Prato, Pistoia”dal titolo “ I ragazzi di via del Castellaccio”. Non cito autori da particolari in quanto sarebbero molti da citare anche nella letteratura moderna. In particolare mi interessano i diversi argomenti trattati nei libri e nelle pubblicazioni. Mi sono interessato, ad esempio, alla storia degli Etruschi in Toscana, e quindi ho letto molti libri e pubblicazioni sull’argomento. Mi sono interessato anche a Mozart del quale mi è sempre piaciuta la musica e le sue opere, ma da quando ho scoperto di essere nato lo stesso giorno, la passione è ovviamente aumentata. Altre materia che mi appassionano sono la storia dell’arte e dell’architettura. Nella storia dell’arte sono un appassionato di Caravaggio delle sue opere e della sua storia. Mi piace molto anche Sandro Botticelli del quale spesso ammiro anche gli affreschi fiorentini e del duomo di Prato.
Naturalmente mi è molto piaciuto il libro di Marguerite Yourcenar. Memorie di Adriano.
Come è stata la sua esperienza editoriale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progetta di scrivere altri libri?
L’esperienza con il Gruppo Albatros mi è sembrata positiva, sotto i diversi aspetti. Mi è piaciuta la consulenza prestatami nell’organizzare la pubblicazione del libro sotto i diversi aspetti. Sono stato seguito nella redazione e nella pubblicazione in maniera professionalmente avanzata. Avevo avviato la scrittura di un nuovo libro che comunque racconterebbe l’esperienza di vita trascorsa prima dell’ingresso in regione. E quindi l’esperienza di studio presso il liceo artistico di Firenze con accesso nel 1966, l’esperienza dell’alluvione di Firenze, gli incontri al liceo con professori singolari, l’esperienza nell’aula di nudo, ecc. l’esperienza universitaria e la tesi di laurea. L’esperienza dell’anno trascorso a fare il militare con le conoscenze acquisite e che poi sono state re-incontrate in periodi successivi. Ecco, questa sarebbe la mia intenzione.

Ringraziamo l’autore per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. Promemoria di Adriano di Adriano Poggiali, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, merita di essere letto con attenzione, perchè è una lettura piacevole, altamente informativa e che apre spazi, non solo architettonici, di consapevolezza nel lettore.