Nell’articolo odierno parliamo del libro Il Pentamerone di Pierpaolo Laudonia, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con l’autore del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per l’autore e ai quali viene data espressione in modo peculiare. Il Pentamerone di Pierpaolo Laudonia, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, è un romanzo ambientato in un Nord Italia segnato dal Covid-19 dove le strade deserte e il silenzio sembrano il presagio di una futura apocalisse, cinque ragazzi cercano di sopravvivere. Completamente isolati dai familiari, una cosa più delle altre sembra in grado di distruggerli poco a poco: la solitudine. Eppure, forse per caso o forse guidati dal destino, tutti e cinque si incontrano e poco a poco si svelano gli uni agli altri. Può l’amicizia nata per caso cambiare la loro sorte e non solo? Una storia dei nostri tempi, in cui l’autore riesce ad amplificare il dolore della solitudine ma soprattutto l’importanza dei legami che vanno oltre il vincolo del sangue.
Per saperne di più, ecco l’intervista con l’autore: buona lettura!
Quali sono i temi decisivi di questo romanzo?
I temi decisivi sono tre: Il sogno, la famiglia e l’amore. Il sogno è il messaggio di facciata della storia, ciò che il lettore legge a primo impatto, ed è la base per il costruirsi di tutto il resto della storia: vicende e vite che si incrociano e intrecciano e trovano una sintesi possono farlo solo grazie ad essi, ai sogni e a tutto ciò che avviene nei momenti di non razionalità. Il secondo messaggio, la famiglia, è il risultato di ciò che succede in quei cinque giorni, cioè, come dicevo prima, la sintesi. È il ritorno alla normalità dopo lo spannung, nonché la pace che i protagonisti cercavano. Infine, l’amore, tema visto non (solo) come amore romantico ma come amore in tutte le sue varianti: dall’amore per un fratello o per una madre a quello per un amico, fino a, perché no, quello per una persona che non è né amico né parente, ma che ci fa provare il brivido e la sensazione che andrà tutto bene.
Quali sono le caratteristiche umane e caratteriali dei protagonisti e come si evolvono durante gli eventi drammatici della pandemia?
L’aspetto umano è tutto ciò a cui i protagonisti si appellano e si aggrappano con le unghia e con i denti, malgrado questo aspetto possa avere più difetti che pregi. Più nello specifico, loro sono tutto ciò che si può trovare in un essere umano: non solo la paura, la timidezza o la bontà, ma anche aspetti più macabri che invece si troverebbero in soggetti che alcuni, con presunta superiorità, definirebbero sub-umani, ad esempio la tossicodipendenza o la follia. Seppur il libro in sé e per sé non si soffermi molto sulla pandemia da Covid-19, si può dire che questa ha reso soli i protagonisti a tal punto da portarli cercare qualsiasi traccia di umanità abbastanza simile a loro da evitare il vuoto della sofferenza. Cosa che certamente è successa anche a tutti noi, in particolar modo ai giovani, che ho rappresentato con i miei ragazzi, che si fanno carico di questo messaggio.
Cosa vuole comunicare ai lettori con questa opera?
Di non sentirsi né superiori ma nemmeno inferiori a nessuno: tutti i ragazzi della storia, i miei ragazzi, sono riusciti a cavarsela semplicemente ritenendosi uguali tra di loro, e riconoscendo i loro limiti umani. Jiā, infatti, per fare un esempio, non è riuscito a scavalcare le mura dell’anima fino a quando non ha iniziato a vedere il mondo con gli occhi di un normalissimo sedicenne come tutti. Cionondimeno, se tutti sono riusciti a trovare la loro pace, a un lettore in difficoltà voglio dire: chiunque può trovare la sua strada, basta semplicemente non rimanere soli. Perché da solo, l’uomo, può diventare un’arma con cui può ferire anche se stesso.
Come descriverebbe il suo stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prende come modello?
Lo descriverei come uno stile abbastanza mutevole e che si conforma in base a ciò che la storia necessita. Riesco a essere minimalista quando serve ma non mi faccio problemi ad e abbellire il mio stile ma senza mai cadere in un approccio troppo eccessivo che quasi definirei barocco. L’importante, però, è che questi cambi di stile siano il più possibile lineari e coerenti: se essi infatti sono altalenanti e distaccato si rischia di confondere il lettore e renderlo scettico nei confronti dell’autore. Inoltre, a parte Giovanni Boccaccio, dal cui Decameron ho tratto solo l’idea alla base della storia, cerco sempre di avere uno stile mio, che sia il punto d’incontro tra tutti gli autori che ho sempre letto. Tutto ciò che faccio infatti è chiudere gli occhi prima di scrivere, riflettere e semplicemente… partire!
Come è stata la sua esperienza editoriale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progetta di scrivere altri libri?
Come ho sempre ribadito, ho passato e passo una esperienza senz’altro positiva con il Gruppo Albatros il Filo, sia per le opportunità che per la disponibilità in ogni campo e in ogni momento. Inoltre, ritengo di essermi affidato in ottime mani sapendo della loro esperienza nell’editoria. Ne approfitto quindi per salutare tutti coloro del gruppo che mi hanno aiutato, specialmente dall’Ufficio Stampa. Per quanto riguarda prossime pubblicazioni, il mio progetto più ambizioso al momento è Prophets of Light and Doom (titolo provvisorio), che penso di finire entro l’autunno e sarà un fantasy che parlerà del mondo e, a differenza di quanto potrà sembrare, anche si ognuno di noi. I temi saranno anche qui tre: la guerra, il dogma e, di nuovo, la famiglia, anche se vista da un’altra prospettiva: parlerà di famiglie distrutte, dal passato oscuro, che anziché essere costruite verranno abbattute.

Ringraziamo l’autore per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. l Pentamerone di Pierpaolo Laudonia, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, merita di essere letto con attenzione, perchè è un romanzo pieno di sorprese, in grado di tenere il lettore col fiato sospeso dall’inizio alla fine, e perchè fa riflettere su questioni fondamentali per la nostra esistenza che troppo spesso trascuriamo.