Nell’articolo odierno parliamo del libro Facete e dubbie memorie di Antonio Mattielli, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con l’autore del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per l’autore e ai quali viene data espressione in modo peculiare.
Facete e dubbie memorie di Antonio Mattielli, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, narra con uno stile autoironico e frizzante numerosi episodi divertenti tratti dal suo vissuto e diventati quasi leggenda. Nato a Verona nel 1947, indeciso sulla convenienza di venire al mondo in questo periodo, l’autore ripercorre alcune vicende che hanno accompagnato la sua crescita, con uno sguardo agli eventi in grado di plasmare la Storia dell’Italia o del Mondo. Nelle sue pagine rivivono gli affetti del nido famigliare compatto e caloroso, i giochi d’infanzia, le lotte tra bande di ragazzini (tutto sommato innocue), le marachelle ai tempi della scuola, la passione sfrenata per i Beatles, la genuinità delle vacanze al mare all’italiana, gli aspetti tragicomici del servizio militare fino a giungere alle gaffe più colorite condivise con i colleghi bancari. Ogni capitolo è scandito dagli scherzi, i veri, grandi protagonisti di questa lettura esilarante, collanti dei momenti di aggregazione e ricercata spensieratezza. Un libro che non rivela cicatrici, non perché un’esistenza possa esserne priva, ma perché vuole regalare uno scorcio di solarità, curiosità e buon umore.
Per saperne di più, ecco l’intervista con l’autore: buona lettura!
Quali sono i temi decisivi di questo romanzo e come vengono trattati?
Non c’è un tema decisivo se non la costante ilarità, in tutte le situazioni, in tutte le vicende rammentate e raccontate. La memoria è formata da tanti scrigni, aprendone uno e scavando, verso la fine, si apriva lo spiraglio di un altro forziere. A un anno di distanza mi sono ricordato di altre peripezie ed episodi divertenti. Sempre veramente accadutimi.
Quali eventi sono stati particolarmente significativi nella sua vita? Perchè?
Dopo un’infanzia e una giovinezza spensierate, l’accadimento traumatico fu il servizio militare. Mettere un pacifista, iconoclasta, disobbediente, indisciplinato a fare il militare è come mettere un vegano a fare il macellaio, o far gareggiare una lumaca nella Maratona. Lo stesso trauma e gli stessi paragoni valgono per il mio primo periodo in banca. Ancora oggi, ogni tanto, sogno o meglio ho degli incubi su questi periodi. Chiaramente, leggendole ora sembrano delle gags.
In che rapporto stanno le tue esperienze particolari con la storia generale d’Italia e del mondo?
Dire che amo la libertà, diventa una banalità, l’hanno detto anche nazisti e stalinisti, ma affermando che considero illegale qualsiasi guerra, inizio a dipanare la matassa del mio pensiero. Se penso che urlano “libertà, libertà” anche quelli che non vogliono vaccinarsi …. Non posso immaginare la geografica politica mondiale seguendo vari sliding doors, cioè imprigionando i vari imperatori romani, Ciro, Gengis Kahn, Alessandro Magno, Napoleone, e molti altri, sino ai guerrafondai dei giorni nostri. Come sarebbe il mondo senza le migliaia di guerre, senza tutte le dominazioni, gli imperialismi, senza la prima e la seconda guerre mondiali? Imprigionare i guerrafondai significa ergastolo o manicomio criminale. Sufficientemente tranchant? Chi legge dirà: manco mal che l’è vecio, pensa che casin …!
Come descriverebbe il suo stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prende come modello?
Sono un appassionato di noir, gialli, thriller perciò in questo decennio leggo molto volentieri De Giovanni, Carofiglio, Camilleri, tutto Jean Claude Izzo, Manzini, Morchio, Carlotto, gli scrittori e le scrittrici scandinave. Questi soprattutto d’estate perché parlano sempre di freddo, neve, gelo, così mi suggestiono un po’. Ho letto quasi tutto quello che ha scritto Terzani. Mi piacerebbe scrivere come Erri De Luca di cui ho letto una dozzina delle sue chicche, chicche perché sono come caramelle da succhiare piano, delle raffinatezze. Mi piace anche Malvaldi, ecco forse sono affine all’humor di quest’ultimo.
Come è stata la sua esperienza editoriale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progetta di scrivere altri libri?
Nel complesso buona. Nel libro ho segnalato alcuni refusi e sto aspettando le correzioni. Spero di poter partecipare presto a dei Concorsi Letterari, Rassegne, Premi ecc. Tra l’altro, pensavo e speravo che l’iscrizione a delle Rassegne, Premi Letterari ecc. fosse compito dell’Editor, ovviamente sopportando le spese. Confido che nella parte burocratica possa ricevere consigli e guida dal Gruppo Albatros Il Filo, che si è mostrato sempre presente negli incoraggiamenti e nelle discussioni sul testo.
Ora sto scrivendo un libro completamente diverso, le vicende di due amici borderline. Mi sono un po’ arenato anche perché mi chiedo e per chi lo scrivo? Ma forse mi serve per illudermi un po’.

Ringraziamo l’autore per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. Facete e dubbie memorie di Antonio Mattielli, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, merita di essere letto con attenzione e ci regala serenità e buon umore, grazie a una narrazione divertente, ricca di dettagli e che ci fa immedesimare col piccolo fanciullo che resta sempre vivo dentro di noi.