
“Alessia, dalla cucina, sorrise, pensando a quante cose erano cambiate e quante altre invece erano rimaste uguali, come ad esempio, il suo timore e la sua mancanza di risorse davanti alla perfidia di certe persone. A ben guardare però, se si voltava indietro, vedeva un muro solido, e quella era casa. Casa sua. Non c’era motivo di avere paura”. “Non avrebbe mai immaginato che quei mesi, quell’evento al quale nessuno al mondo era preparato, potesse essere per loro portatore di gioie immense, di amore, e di grandi, enormi passi in avanti”.
Anna era piccola quando ha perso la sua mamma, di cui non ha memoria. L’unica cosa che la lega a lei è una lettera, ritrovata quando aveva dieci anni, tenutale nascosta da suo padre nel vano tentativo di risparmiarle un dolore… col risultato invece di privarla di una immensa gioia. Dall’altra parte c’è Alessia, la nuova compagna di Giovanni, madre della sua secondogenita, eterna innamorata dell’amore. Non è affatto diversa, in questo, dalla sua mamma, ma Anna non lo sa, non lo vuole vedere, decisa com’è a disobbedire, a offendere, a inseguire la solitudine. Le vite di queste due donne, una adolescente e una trentenne, solo apparentemente fragili, si troveranno unite nel fronteggiare lo stato di emergenza per pandemia globale a causa del Covid 19 e in questo tempo di dolore avranno l’occasione di scoprirsi, sorprendersi e rivelarsi i loro più profondi sentimenti. Tra la citazione di un film e quella di una canzone, fra amori presenti e ricordi di amori passati, la storia di Anna e Alessia traccia per entrambe un percorso di crescita e maturazione personale, percorso che tra curve e salite le condurrà alla pienezza del loro essere donne… solidali e complici come solo le donne sanno essere.
Alice Gransassi Ferretti nasce a Milano un numero di anni fa tale per cui i commessi che le si rivolgono quando entra in un negozio, utilizzano ormai il: “Come posso aiutarla, signora?” al posto del tanto vecchio e a lei caro: “Ciao, dimmi, hai bisogno?”. Madre per vocazione, psicologa per professione, scrittrice per passione da sempre, è intollerante nei confronti delle ingiustizie, che combatte da incendiaria, domandandosi se sia vero che poi, col tempo, si diventa un po’ pompieri. Non ne è molto convinta, ma nel frattempo, vive e ama profondamente e incessantemente la sua famiglia. Questo è il suo secondo romanzo con Albatros. Il primo è Di un romanzo ai tempi di Instagram e di una storia d’amore.
Oggi parliamo di Ordine nel disordine un libro di Alice Gransassi Ferrretti pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros Il Filo.
Noi del gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di intervistare Alice Gransassi Ferretti che già conoscevamo grazie alla sua prima pubblicazione con noi (vi consigliamo di leggere anche l’intervista per il libro Di un romanzo ai tempi di Instagram e di una storia d’amore) questa volta per scoprire qualcosa in più sul suo libro Ordine nel disordine.
Riportiamo di seguito l’intervista. Buona lettura!
- C’è un momento in particolare che l’ha portata alla stesura di questo libro?
Ho cominciato a pensare a questa storia durante la primavera / estate del 2020, quando ho sperimentato sulla mia pelle le sensazioni che si provavano nel tornare a vivere una vita più o meno come quella “pre Covid19”. I personaggi di Anna e Alessia non sono stati però da subito chiarissimi nella mia mente, a differenza di quelli del mio precedente romanzo, pubblicato sempre con voi, “Di un romanzo ai tempi di Instagram e di una storia d’amore”, che nella mia mente sono nati limpidi e cristallini, nella loro interezza, e l’unico mio compito è stato quello di scrivere le loro storie. No, queste due donne così diverse e al contempo così simili fra loro si sono rivelate a me piano piano, dettaglio dopo dettaglio, ma una volta che le ho avute perfettamente chiare, nette e definite in testa, scrivere la loro storia è stato semplice, emozionante, bellissimo e a tratti struggente.
- Che messaggio ha voluto dare con questo libro al lettore?
Chi mi conosce come autrice lo sa: io scrivo “di vita vera”, quindi mi piace toccare tematiche che possono far parte della vita quotidiana di ognuno di noi. Il romanzo è ambientato durante il pieno dell’emergenza Covid, quindi al di là di flashback o altri espedienti narrativi che permettono al lettore di comprendere meglio le due protagoniste, i loro caratteri, le loro storie e anche le motivazioni che stanno dietro ad alcune scelte e / o comportamenti, è per la maggior parte ambientato all’interno di un appartamento, fra marzo e maggio 2020, quando le restrizioni erano massime. Alessia, per esempio, ha sofferto di bullismo sin da piccola e nonostante nel romanzo la troviamo forte e sicura di sé, per lei questa è una ferita ancora aperta. Per arrivare comunque alla risposta alla domanda – come sempre tendo a dilungarmi troppo! – il messaggio principale è riassumibile nell’aforisma: se la vita ti regala limoni aspri, puoi decidere se buttarli oppure farci una gustosa limonata. Ecco, Anna ed Alessia sono riuscite a farlo e a brindare insieme!
- Cosa si aspetta dall’incontro con il lettore?
L’incontro con il lettore mi spaventa sempre un po’: puoi piacere come puoi non piacere, ma per me non è tanto questo il punto. La questione vera, per me, è cercare di capire se sono riuscita ad emozionare, perché è quello il mio obiettivo, da sempre, qualsiasi cosa io scriva e decida di far leggere. Ci sono stati poi, in questi mesi, lettori (mi riferisco in particolare a chi ha recensito il mio libro) con cui ho instaurato un legame particolare, che andava al di là di un rapporto professionale e la cui opinione, quindi, contava molto per me, quasi fosse come quella di un amico. Temevo di deludere le loro aspettative, di non essere riuscita nel mio intento, invece – per fortuna mia, non voglio osare dire “per bravura” – per ora non è ancora capitato. I più difficili sono stati quelli che avevano già letto il mio primo e lo avevano apprezzato tantissimo, quindi mi “aspettavano al varco”, avevano aspettative, e non avrei mai voluto deluderli / e. Non è successo, per fortuna. Incrocio le dita!
- Ha già avuto modo di presentare il suo libro?
Dato il periodo, “fisicamente” no. È capitato tramite dirette (poche) su IG, e tramite interviste. Ho cercato di farlo conoscere a più persone possibili, di spargere la voce, di farlo “arrivare”. Ora mi sento di dire che è arrivato il momento in cui cominci un po’ a “camminare da solo”. Quello che, da quanto ho potuto constatare, conta davvero tantissimo sono le recensioni ed il passaparola: posso passare ore a parlare bene del mio romanzo e ad elogiarne le lodi .ovvio, è il mio romanzo…!), ma non varrà mai quanto l’opinione di una persona esterna, quindi “oggettiva”, che lo ha letto e lo ha apprezzato e sente di condividere con gli altri lettori il suo pensiero in merito. Io stessa, da lettrice, ho avuto modo di assistere a presentazioni estremamente convincenti, per poi acquistare, leggere e sentire il vuoto dentro. Non è bello, ci si sente un po’ presi in giro. Per questo adesso ho cambiato il mio atteggiamento anche da lettrice e leggo molto le recensioni (al di là delle “stelline”) prima di procedere all’acquisto. In passato invece, mi lasciavo solo sedurre da una bella trama e / o copertina, per poi rimanere spesso delusa.
- Ci consigli un libro non duo da leggere. eperchè
- A noi del “Svegliami a mezzanotte”, di Fuani Marino. È il racconto molto dettagliato di una parte molto dolorosa della sua vita: dopo il parto, la depressione è arrivata a livelli tali da farla arrivare ad un tentativo di suicidio. È un romanzo molto crudo, molto diretto, per stomaci forti. Ho avuto modo di parlare con l’autrice e mi ha detto che non è stato compreso da tutti e lo posso capire: immagino le critiche che l’avranno sommersa, a partire dalla più banale: “Cosa dirà tua figlia quando crescendo leggerà il libro?” Queste sono scelte di vita sue, che gestirà all’interno della propria famiglia, quindi sono osservazioni davvero superficiali e gratuite, che altro non fanno se non ferire. Il romanzo invece, e lo dico da psicologa (non solo da autrice che ha comunque toccato questa tematica – mi sta molto a cuore – nel primo romanzo), merita di essere letto perché ci sono ancora troppi tabù legati alla maternità e alle malattie mentali e leggerlo può sicuramente essere d’aiuto per tante persone, affinché possano capire che provare alcune emozioni può essere normale e chiedere aiuto senza nasconderle è il primo passo per stare meglio.
A noi del Gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Alice Gransassi Ferretti per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro Ordine nel disordine e per il futuro.
A te lettore, ti raccomando non fermarti mai alla copertina, vai oltre c’è sempre una nuova storia pronta a farti emozionare.
Quindi buona lettura, ci sentiamo presto!
La vostra redattrice.