
In un futuro prossimo, il single Paolo Frassanito è un maturo giornalista fortemente disincantato. È politicamente scorretto, rasenta la scurrilità e la misoginia. Sogna la rivoluzione ma non ha sufficiente coraggio per combatterla. In preda a crisi mistica ed a sconforto, decide di selezionare materiale di tipo eterogeneo scritto da lui negli anni. Inserisce il tutto in un tubo metallico che sotterra come una sorta di messaggio in bottiglia, ritrovato poi dopo secoli da due studiosi.
Leonardo Zerbini, nasce a Casalmaggiore (CR) nel 1961. Vive a Vigonovo (VE), con la moglie Stefania e i tre figli, Mattia, Caterina e Pietro. Lavora presso un Consorzio di Bonifica come capo settore tecnico, occupandosi di idraulica territoriale. Coltiva interessi legati al territorio, ai suoi aspetti storici, alla sua tutela, partecipando ad associazioni e gruppi di lavoro sull’argomento. Appassionato di storia contemporanea e in particolare della Seconda guerra mondiale. Ex paracadutista sportivo con grande passione per l’aviazione.
Oggi parliamo de Il Tubo, un libro di Leonardo Zerbini pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros Il Filo.
Noi del Gruppo Albatros il Filo siamo molto curiosi e ci piace molto scoprire i retroscena dei romanzi che vengono pubblicati con la nostra casa editrice ma soprattutto ci piace conoscere meglio i nostri autori, oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Leonardo Zerbini per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro il Tubo.
Riportiamo di seguito l’intervista a Leonardo Zerbini.
- Com’è nata l’idea di questo libro?
Nasce dalla necessità di dare una forma e un contesto circoscritto ad alcuni scritti eterogenei, prodotti negli ultimi anni. Durante le “indimenticabili serate pandemiche” è nata l’idea del contesto temporale, nonché di alcune situazioni e personaggi di fantasia che vi figurano. Il filo conduttore consiste nel tentativo di trattare concetti anche impegnativi e profondi in modo totalmente distopico, caricaturale, iperbolico e spiritoso. In altre parole, l’obbiettivo è il far sorridere e pensare. Per chi, come me, per lavoro redige relazioni tecniche, il praticare quel tipo di scrittura, è una vera sfida. Nel mio caso, il tutto è stato piuttosto divertente e, in un certo senso, liberatorio.
- Questa è la sua prima pubblicazione? Cosa ha provato vedendo il suo libro pubblicato?
“Il Tubo” è la mia prima pubblicazione. Sono vari i momenti che scandiscono le fasi della pubblicazione, dalla firma del contratto, a quando lancia il comando “invio” di conferma per la messa in stampa del lavoro definitivo, con una certa apprensione. Quando vedi le bozze grafiche di copertina. La cosa più emozionante però, penso sia il toccare fisicamente il libro stampato. Un’emozione piacevole. Sarebbe da ipocriti negare una sottile venatura di orgoglio. In ogni caso una sensazione, per me inedita.
- Da dove nasce la sua passione per la scrittura?
In alcuni momenti di svolta della mia vita, o percepiti come tali in quel momento, mi è capitato di scrivere per chiarirmi le idee, affrontare scelte o anche per tentare di trasformare alcune sensazioni sfuggenti in concetti circoscritti. Mi è capitato di rileggere dopo molto tempo alcune di quelle pagine ritrovate per caso, provando una sensazione strana. La conferma dello scontato concetto del mondo che cambia e noi, con lui. Da qui la voglia di scrivere allargando gli orizzonti del momento che, inevitabilmente tendono al “qui & ora”. Ciò vale anche per i pensieri, normalmente incanalati entro le solide arginature del pensiero dominante.
- Ha abitudini particolari durante la scrittura?
Banalmente, il cercare di sgombrare la mente dalle preoccupazioni che, per quanto riguarda la famiglia ed il lavoro, sono davvero pesanti. Una costante, quando scrivo, è l’ascoltare musica Prog-Rock inizio anni Settanta, ma anche rock generico e blues. Durante la scrittura sono anche soggetto ad inspiegabili episodi di fame compulsiva. Se poi, la giornata è piovosa, siamo alla perfezione perché posso eliminare il senso di colpa legato al fatto di scrivere anziché andare a correre per il mantenimento di un minimo di forma fisica.
- Sta già lavorando a progetti futuri?
Sto raccogliendo alcuni spunti e idee ma il tutto è in fase iniziale.
Il Tubo è una storia di finzione, ambientata in un futuro prossimo, è un messaggio nascosto in bottiglia e ritrovato secoli dopo, nasce come volontà di dare forma ad alcuni scritti eterogenei attuale ma in maniera semplice con il solo scopo di trattare argomenti importanti e a tratti complicati ma farlo nella maniera migliore possibile e soprattutto semplice, comprensibile da tutti.
Il Tubo è la prima pubblicazione d Leonardo Zerbini e come ogni prima pubblicazione è un insieme di emozioni e la realizzazione di un sogno nato da un periodo di stop, il periodo della pandemia e noi del Gruppo Albatros Il Filo abbiamo avuto il piacere di far parte del percorso editoriale che ha visto la nascita de Il Tubo.
Noi del Gruppo Albatros il Filo non possiamo fare altro che ringraziare ancora una volta l’autore, Leonardo Zerbini per aver dedicato del tempo e per aver risposto alle nostre domande, è stato un piacere scoprire il retroscena del suo libro. A lui va un grandissimo in bocca al lupo per Il Tubo e per il futuro con la speranza che le idee e gli spunti che sta attualmente raccogliendo possano diventare “fratelli” de Il Tubo.
A te lettore ti auguro una buona lettura, come sempre e ci sentiamo molto presto!
La vostra redattrice.