
Una città della Puglia. Foggia.
Non quella che si potrebbe immaginare…
La Foggia segreta, nascosta, un luogo orribile e mostruoso… Intrappolati in un’acquatica dimensione onirica quasi surreale, uno spazio… occulta misteri macchiati di sangue avvolti da toni di rosa, glassati dalla zuccherosa ricerca della bellezza e della perfezione. Si ha la sensazione di un tempo sviluppato in flashback. Un tornare indietro, trovando cosa? Errori di codifica, bug impastati di dolce, vellutata sensualità, alla ganache di cioccolato su indigesti ricordi.
Una di quelle storie che non esistono.
…Ma che si avvertono, assaporandole lentamente.
Blood Pink è un libro di Gianluca Celentano pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros Il Filo.
Noi di Gruppo Albatros Il Filo abbiamo avuto il piacere di poter scambiare quattro chiacchiere “virtuali” per conoscere meglio Gianluca Celentano e scoprire cosa si nasconde dietro il suo libro e la sua scrittura.
- Com’è nata la sua passione per la scrittura?
Ho sempre scritto, fin da bambino. Davo ai protagonisti delle mie storie la mia età, per una maggiore immedesimazione. Ho cominciato a scrivere il mio primo romanzo a nove anni, però, come le storie successive, non l’ho portato mai a termine. Con Blood Pink posso essere orgoglioso di aver realizzato il mio primo romanzo completo, con una sua fine. La scrittura è sempre stata un’estensione della mia immaginazione, insieme al disegno. Un modo per tirare fuori, per rendere visibile ciò che era dentro di me. Attraverso il disegno non riuscivo mai ad essere totalmente soddisfatto e ho capito che la scrittura è il mezzo d’eccellenza per me, senza limiti, con cui posso comunicare e creare. Scrivere è stato anche un modo per evadere, per raccontare le cose diversamente, per spiegarle da una mia prospettiva, ma anche per vivere cose che non si potrebbero mai vivere nella realtà. Esiste un posto dove gli eventi accadono senza chiedere il permesso… ed è nella testa di una persona. Tradurlo in parole, digitarle ad un computer, crea quello che manca. E in qualche modo rende completo.
- Questo è il primo libro che ha pubblicato? Che sensazione ha provato nel vederlo pubblicato?
Sì, Blood Pink è il primo romanzo che ho pubblicato e nel vederlo ho provato “la materializzazione di un sogno”. Ho sentito quella sensazione di quando credi in qualcosa di più grande e dopo averci sperato per tanto tempo, finalmente si avvera… quasi incredibilmente. È assurdo, giusto e impossibile allo stesso tempo. Ma vero. Un desiderio esaudito, un obiettivo raggiunto. E subito dopo ho pensato “il libro sarebbe più bello con la copertina rigida”, haha. Quando si vive così tanto una storia si diventa estremamente puntigliosi e pignoli riguardo al suo contenitore fisico, perché deve riuscirne ad esaltare la grandezza, il suo valore, la sua bellezza, il suo significato, i sentimenti e le emozioni che racchiude. Perché sono convinto che una storia non si scrive ma si vive. Ed è un viaggio. Verso qualcosa di nuovo, attraverso memorie, sogni e speranze, ma anche tristezza e dolore… e orrore. Con un pizzico di pazzia.
- Dove ha trovato l’ispirazione per scrivere questa storia?
Le mie storie hanno sempre un rapporto più o meno diretto con le mie esperienze di vita, con quello che vivo o ho vissuto… Ogni storia è diversa, con un proprio genere, ma con punti in comune… Per poter scrivere un romanzo devo sapere di cosa voglio parlare, ma può anche essere un processo di scoperta e crescita personale. L’ispirazione è sempre e ovunque. Quando si scrive, quando non lo si fa. Mentre si sta facendo qualcosa che non c’entra niente con la propria vita. Quando si odia. Quando si ama. Quando si spera. Quando si piange. Quando parli. Quando ascolti. Quando corri. Quando stai fermo. Quando sei felice e quando sei serio. Quando manca qualcosa che dovrebbe esserci ma non c’è e la si cerca ancora e ancora senza mai trovarla finché non ci si convince che non c’è quello che si cerca. Quando forse la risposta non è fuori. Ma è dentro. Scavare in sé stessi e trovare quello che manca. Farlo tuo.
- Cosa si aspetta dall’incontro con il lettore?
Non mi aspetto qualcosa in particolare. Quello che presento è uno dei tanti “viaggi”, una delle tante storie. Come la vivranno lettrici e lettori non dipende da me. Perché ognuno filtra una realtà in base alle proprie esperienze personali e al proprio baglio culturale. Io presento una trama che non sarà mai letta da qualcuno come l’ho vissuta io, perché siamo tutti diversi. Nel caso di Blood Pink, che considero un romanzo ermetico, complesso, raccontato con semplicità, mi aspetto che i lettori diano una loro interpretazione personale di ciò che sta succedendo, una propria verità dei fatti. I misteri appaiono diversi in base al punto di vista dei lettori. La comprensione totalizzante della trama può variare secondo il tipo di lettore che oltre a questo ruolo ha quello di “investigatore”, insieme a Sara, la protagonista. Capita di essere allo sbaraglio, preda di eventi che non si comprende… o ricordiamo. Ed è quello che si prova leggendo Blood Pink.
- Sta già lavorando ad opere future?
Questo non è un segreto. Anche se sarebbe meglio dire che sto lavorando ad opere passate. Ho deciso di dare un finale ad ogni inizio. Prima di concentrami sul futuro dovrei concludere quelle storie che sono nate senza avere una continuazione o che si sono manifestate solo come idee astratte. Ogni storia che corrisponde ad un periodo diverso di vita a cui ridare la nostalgia di un tempo, la trama che le appartiene e, forse, un significato nuovo che io stesso ancora non conosco. Una morale, insomma, che calza alla perfezione con Blood Pink, dove l’errore di mettere da parte il passato ed andare avanti porta a conseguenze disastrose. Perché non c’è futuro e nessun presente senza passato. E dimenticarsene o fare finta che non sia mai accaduto non porterà a niente di buono. Soprattutto quando il passato che si ha abbandonato è terribile e sanguinolento come quello che Sara non riesce a mettere mai del tutto insieme a causa del grave trauma che le ha lasciato. E quando la sofferenza è troppo profonda che si manifesta il disturbo post traumatico da stress. E se alla bilancia si aggiunge l’inaspettato poi diventa davvero difficile uscirne incolumi.
Un romanzo intenso, una storia segreta, una dimensione onirica e surreale, è questo ciò che si cela dietro le pagine di Blood Pink e non resta che entrare, lasciarsi trasportare e indagare per scoprire la verità.
Noi di Gruppo Albatros Il Filo ringraziamo ancora Gianluca Celentano per aver risposto alle nostre domande ma soprattutto per averci dato la possibilità di accompagnarlo in questo percorso editoriale, a lui va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro e per i futuri “finali che darà ai suoi inizi”.
A te lettore, buona lettura, leggi, viaggi, scopri, interpreta, fai in modo che le parole di Blood Pink diventino anche le tue… buona lettura, a presto!
La vostra redattrice.