“L’ipotesi contro la scienza di Geronimo attraverso il buio” di Vania Zuliani
“Mi chiamo Geronimo, nome che mi sono accuratamente scelto dopo aver passato in rassegna tutti quei nomi più comunemente usati ma che non mi rispecchiavano mai fino in fondo. Sono, bè, basta guardare la foto in copertina per farsene un’idea. La foto rappresenta un po’ grossolanamente la mia immagine agli antipodi ed è quella che preferisco ricordare. Oggi purtroppo sono un po’ diverso, un po’ più evoluto. Ehh belli i vecchi tempi!!!”
Sono queste le parole con cui Geronimo, nato dalla mente spiritosa ed elegante di Vania Zuliani, si presenta al lettore che, senza dubbio, a questo punto si chiederà cosa ci possa essere di più evoluto di una nocciolina.

Geronimo è un protagonista tanto dolce quanto solo e confuso riguardo il suo ruolo nel mondo. Geronimo è il compagno di vita di Steven, possiamo dire veramente una parte di lui, costretto a nascondersi là dove non batte il sole. Ed è questo buio in cui si ritrova per la maggior parte del tempo ad accentuare il suo smarrimento e lo porta ad intere giornate di riflessione sul significato dell’esistenza.
Costretto alla convivenza forzata con un coinquilino di cui non condivide né l’attitudine né il modo di vivere, dovrà imparare ad essere elastico accettando con remissività le esperienze che si troverà, suo malgrado, a vivere, in perenne contrasto tra la voglia di scegliere per la propria vita e il genuino affetto per Steven. Il lieto fine tuttavia è garantito e le risposte lentamente sostituiscono tutte le domande. Finalmente Geronimo intuisce la sua utilità nel mondo: aiutare a generare la vita.
Un racconto divertente e empatico che conduce il lettore a scoprire Geronimo poco a poco, attraverso necessarie deviazioni dalla propria vita quotidiana.