GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: (Fra)intesa – Gianni Vernarelli

Cosa c’è di più romantico di una lettera d’amore? I romanzi epistolari hanno fatto sognare lettori di ogni epoca… e mentre i tempi cambiano, i sentimenti rimangono gli stessi e generazione dopo generazione trovano il modo più congeniale per rivelarsi. Nell’era digitale, le chat sono diventate il luogo dove molte relazioni prendono vita. In “(Fra)intesa”, Gianni Vernarelli ci accompagna in un viaggio attraverso le parole di Jason e Kate, due protagonisti che si incontrano e si scoprono grazie ai loro scambi su Whatsapp. Un dialogo fatto di battute, riflessioni e confidenze, che si trasforma in qualcosa di profondo e intenso. Oggi abbiamo il piacere di ospitare Gianni Vernarelli per parlare del suo romanzo e di come sia possibile trovare l’amore in questa nuova forma di comunicazione.

Cosa ti ha ispirato a scrivere “(Fra)intesa” e a raccontare una storia d’amore attraverso le chat di Whatsapp?

La voglia di raccontare una storia d’amore (e non solo) attraverso un percorso accidentato nel quale i protagonisti cercheranno di “sbloccare” le proprie emozioni. È una storia che può riguardare ognuno di noi, senza limiti di età o di sesso. Ho scelto di raccontarla utilizzando, in gran parte, le chat per rendere il romanzo il più vicino possibile alla realtà, permettendo al lettore di immedesimarsi nei protagonisti e nella storia.

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Pensi che il modo in cui comunichiamo oggi, attraverso messaggi e chat, abbia cambiato il modo in cui viviamo le relazioni?

Assolutamente sì. La messaggistica è diretta, immediata, veloce e, spesso, ci permette di superare la timidezza ma, allo stesso tempo, rappresenta uno strumento pericoloso del quale se ne può fare un uso distorto o smodato perdendo di vista la cosa più importante: il contatto reale con l’interlocutore, nel quale ci sono dettagli che nessuna chat al mondo potrà restituirci. Penso, ad esempio, al linguaggio del corpo, al “tono” della voce oppure alla componente olfattiva. Quindi, chat sì, ma con moderazione e mai come strumento sostitutivo delle nostre emozioni.

Come descriveresti il percorso dei protagonisti, Jason e Kate, e il loro modo di costruire una connessione autentica?

Un percorso burrascoso fatto di continui alti e bassi, i famosi up&down che ognuno di noi ha sperimentato nella propria vita. A proposito, l’immagine della copertina del libro è stata volutamente capovolta nel retro affinché, aprendolo, si vedano due versioni dello stesso volto: una a testa in su e l’altra a testa in giù. Il loro modo di costruire una connessione autentica sarà dirompente, passionale e si estrinsecherà attraverso il tentativo di lasciarsi andare e di vivere l’attimo anche con del sano egoismo.

Nel romanzo si percepisce una forte dualità tra il desiderio di connettersi virtualmente e la voglia di un incontro reale. Come hai sviluppato questo tema?

La forte dualità è dovuta alla clandestinità della loro relazione e a ciò che li circonda. Nel libro, infatti, parlo anche di violenza “indiretta”, della paura di essere giudicati e del difficile rapporto con la chiesa (intesa come comunità e luogo di rifugio) che, se da un lato gli offrirà l’opportunità di incontrarsi, dall’altro alimenterà i loro sensi di colpa. Jason e Kate non sono supereroi ma persone normalissime, con vite altrettanto normali, che la routine ha reso quasi degli automi incapaci di lasciarsi andare alle emozioni. Attraverso le chat il loro cuore ricomincerà a pulsare e gli permetterà di “aprirsi”, di confessare paure, desideri, pensieri intimi e riflessioni profonde che, per timore o vergogna, non rivelerebbero mai ai loro partner “ufficiali”. Quello che i protagonisti cercheranno l’uno dall’altra sarà il sentirsi considerati, scoprire che al mondo esiste ancora qualcuno che abbia voglia di ascoltarli. Il rischio concreto, però, sarà quello di adagiarsi nella dimensione virtuale offerta dalle chat, di gran lunga più comoda della realtà. Una sorta di comfort zone difficile da abbandonare e che darà vita ad ulteriori alti e bassi tra Jason e Kate, lasciando i lettori con il fiato sospeso fino alla fine del romanzo.

Secondo te, quali sono gli elementi che rendono una storia d’amore raccontata in forma epistolare o tramite chat così affascinante per i lettori di oggi?

Perché le chat, oramai, fanno parte delle nostre vite e, nel bene o nel male, vengono utilizzate per lavoro, scuola, divertimento, intrattenimento e… per amore, anche clandestino! La scelta delle chat è stata fatta per permettere ai lettori di farsi un’idea del tutto autonoma dei protagonisti: paturnie, comportamenti ripetitivi, emoticon, “paroline” magiche e canzoni (mai scelte a caso) rappresenteranno i loro tratti distintivi che porteranno il lettore a tifare per l’uno o per l’altra… o per entrambi! E l’aspetto più affascinante sarà immedesimarsi in Jason o in Kate oppure in uno dei personaggi apparentemente minori che, invece, si rivelerà… ho già detto troppo! Buona lettura!

Grazie, Gianni, per aver condiviso con noi i retroscena di “(Fra)intesa” e per averci fatto riflettere sul modo in cui la comunicazione moderna può dare vita a storie d’amore altrettanto profonde e coinvolgenti. Il tuo romanzo ci ricorda che, nonostante il mezzo possa cambiare, l’essenza dei sentimenti rimane invariata. E per tutti i lettori che ancora credono nella magia delle parole, “(Fra)intesa” rappresenta una conferma che l’amore può trovare nuove vie per esprimersi.

Un commento

  1. Bobby

    Coinvolgente ed emozionante, un libro che arriva diretto al cuore e ti permette di entrare nell’animo dei protagonisti offrendoti diversi spunti di riflessione

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