GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Raccontando – Tatiana Chornyuk

Raccontare per coinvolgere, narrarsi per lasciare una traccia di sé e tirare le somme dei passi compiuti finora, perché quelli che verranno possano essere più solidi, sicuri: il percorso di vita raccontato da Tatiana Chornyuk nel suo libro “Raccontando”, ci ha emozionati e coinvolti sin dalla prima pagina. Abbiamo posto qualche domanda all’autrice per conoscere le motivazioni profonde che l’hanno portata fin qui, a condividere la sua esperienza con il pubblico dei lettori.

Tatiana, questo è un libro autobiografico?  

Si, lo possiamo chiamare un libro autobiografico, perché nel complesso parte racconta storie vere; le storie che ho vissuto ed osservato personalmente. Anche se ogni tanto non è facile, la scrittura è il modo nel quale mi sono trovata, dove riesco ad esprimermi ed aprirmi completamente… è tutto un po’ complicato…

La sua storia, per molti aspetti, è la storia di altre migliaia (se non milioni) di persone. Immigrazione e integrazione, sono queste le parole chiave?

Durante la mia esperienza lavorativa, come Mediatrice interculturale, ho incontrato molte persone, provenienti da diversi luoghi, culture e tradizioni. Quello che ho notato, indipendentemente dal motivo della loro immigrazione, è che hanno in comune, o meglio dire abbiamo in comune (sono sempre un’immigrata anche io) più o meno gli stessi pensieri, gli stessi timori.

Come esempio posso indicare uno dei miei racconti “La lingua”. L’idea di scriverlo mi è venuta durante una conversazione con le due donne, da poco entrate in Italia. Erano disperate, non credevano che fosse possibile in una età non molto giovane imparare un’altra lingua. Mentre dicevo che non era vero, raccontando la mia storia, avevo capito che potevo fare ancora di più: scrivendo un breve racconto si può aiutare un certo numero di persone. Credetemi, le testimonianze di questo genere aiutano a superare certe crisi durante il processo di integrazione. Quando capisci che non sei l’unico a fare questo percorso (che non è per niente facile), inizi a credere in te stesso, e inizi ad avere un po’ di speranza.

Immigrazione e integrazione, si, sono le parole chiave, le parole che descrivono un processo molto complicato e continuo.

Come vede oggi l’Ucraina? Tornerà?

La situazione in Ucraina è davvero drammatica… è tutto molto difficile, molto doloroso: famiglie distrutte, bambini rimasti senza i genitori e viceversa. Le persone hanno perso tutto, molti non ci sono più.. Forse per la prima volta nella mia vita non trovo le parole per descrivere tutto quello che sento… ho il cuore spezzato!

L’Ucraina è la mia Madrepatria, sono cresciuta li, quindi sarò legata per sempre a questa Terra. In più, mia madre vive li, ho anche tanti amici e parenti. Lavorando con i profughi ucraini (la maggior parte provenienti dalle zone più colpite) ho la possibilità di ascoltare le loro storie… e posso dire soltanto che è una tragedia per tutto il nostro popolo.

Se tornerò? Oramai vivo in Italia da 15 anni; una parte del mio cuore appartiene a questa Terra, i miei figli sono nati qui. Prima si andava in Ucraina almeno una volta all’anno: per far visita ai parenti e amici, per far conoscere ai miei figli la Terra dove sono cresciuti la mamma e il papà, le nostre tradizioni. Spero che in un futuro molto vicino avremo di nuovo la possibilità di viaggiare insieme.

Per motivi personali mi capita ogni tanto di trascorrere qualche giorno in Ucraina (per esempio ci andrò anche la settimana prossima). Ma è diverso… è tutto molto molto triste.

Qual è stato il momento più difficile durante la scrittura del suo libro?

Assolutamente il racconto “Equilibrio” (racconto di mio padre che non c’è più).  Ero indecisa fino all’ultimo se pubblicarlo o no nella raccolta, poi ho detto a me stessa: “Visto che è successo… visto che è già scritto…”. Sinceramente anche adesso mi sento in difficoltà, rispondendo a questa domanda. 

C’è un messaggio che vorrebbe trasmettere con il suo libro?

Ogni singolo racconto del mio libro è già una specie di messaggio da trasmettere.. Ma, in generale volevo fare a capire ai miei lettori la mia evoluzione, l’adattamento delle mie capacità di scrittura in italiano, la mia esperienza personale durante il percorso di integrazione che è continuo. Non è un libro di istruzioni da seguire, ma soltanto la mia esperienza personale, scritta e pubblicata per lo scopo di fare a capire come si sente un immigrato. Spero sinceramente che lo troveranno utile ambo le parti: la parte immigrante, ma anche quella accogliente.

Le parole di Tatiana Chornyuk ci hanno emozionato e, bisogna ammetterlo, anche commosso. Abbiamo apprezzato particolarmente l’intervista che ha voluto rilasciare alla nostra redazione e desideriamo, in questa sede, ringraziarla del suo contributo. Invitiamo i nostri lettori a leggere “Raccontando” e a lasciare un commento nel box apposito. Buona lettura e alla prossima intervista.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...