gruppo albatros il filo presenta: Caos – Alice Orsini

Oggi parliamo della raccolta caos di Alice Orsini pubblicata con la nostra casa editrice gruppo Albatros il Filo.

Alice Orsini è una giovane scrittrice nata a Rimini il 16 giungo 2001 e questa è la sua prima pubblicazione.

«Ci troviamo di fronte ad una comprensione nuova ma che sentiamo del nostro stesso vissuto, come se ci accorgessimo che, per quanto distanti, stiamo guardando lo stesso orizzonte dell’autore; se prima, però, eravamo colti da quel senso di smarrimento – persino paura – dato dall’incertezza, ora, invece, la sua visione cala su questo sguardo un velo rassicurante di metafore e simboli, come a dirci che, con una prospettiva diversa, tutto può essere meno angoscioso»

Noi del gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere, seppur virtuali, con Alice Orsini per conoscerla meglio e scoprire qualcosa in più sulla sua raccolta caos.

Riportiamo di seguito l’intervista all’autrice, buona lettura!

  • QUAL E’ LA FONTE D’ISPIRAZIONE PER LA STESURA DELLE SUE POESIE?

Credo fermamente che non esista una “fonte” d’ispirazione, l’ispirazione fa un po’ come le pare, viene quando vuole, resta, ti da fastidio, chiacchera e ti fa scrivere o dipingere, cantare, stendere i panni in uno modo tutto nuovo, rubare bustine di zucchero, l’ispirazione è la voglia di nuovo, la curiosità. La mia ispirazione arriva di solito nei momenti sbagliati quando non ho pezzi di carta e il telefono è scarico, o il libro che sto leggendo non ha pagine bianche o peggio ancora non ho una penna, ha un pessimo tempismo; le piace molto lamentarsi e arrabbiarsi, far tanta polemica, e le piace guardare dappertutto ed essere ovunque, anche dove non può andare e mi costringe a immaginare di là da un muro, da una finestra, sotto la superfice dell’acqua, oltre la cerniera di una borsa. E lei che, come l’antica musa, ti obbliga a scrivere, anche solo nel pensiero se necessario, ti sprona a rovesciare sul bianco quello che ti circonda, e te lo dice come una verità, come una nuova visione, una rivelazione. Poi arriva la parte meno divertente del correggere le sue stranezze, ma questa è tutta un’altra storia.

  • COSA SI PROVA AD AVER SCRITTO UN LIBRO?

Ad averlo scritto non si prova nulla, almeno io non ho provato nulla di troppo entusiasmante, pubblicarlo è stato il vero momento clou. Quando l’ho potuto tenere in mano stampato, lì ho provato un forte disgusto e gioia allo stesso tempo, mi ha disgustato chi potrebbe leggerlo, cosciente che qualcuno intenderà l’esatto opposto di ciò che ho scritto o non lo intenderà affatto, dopo tutto il lavoro che c’è stato dietro ogni frase per farla essere perfetta, esattamente al suo posto. La gioia è venuta in seguito, penso sia legata al fatto che anche se sconosciuto è comunque un libro con il mio nome sopra, con le mie parole dentro, insomma la gioia dell’egocentrismo di cui non vado troppo fiera.

  • PENSA DI SCRIVERE ALTRE OPERE IN FUTURO?

Penso che scriverò altro, non so se riuscirò a farne un libro.

  • COSA SI ASPETTA DALL’INCONTRO CON IL LETTORE?

Mi aspetto di poter parlare, con chiunque di qualsiasi cosa, che sia o no il mio libro, che parta dal mio libro e finisca sul più assurdo degli argomenti, vorrei poter discutere anche animosamente delle idee che chi ha letto si è creato sul mondo che è Caos, vorrei ridere e far ridere malgrado non sia un libro comico, mi aspetto di poter vedere tanti aspetti di ciò che ho creato, di vedere come quelle parole sono state plasmate da altre menti. Forse mi aspetto troppo, in fondo sono solo circa sessanta pagine neanche interamente scritte, forse gli incontri fra lettori e scrittori sono molto calmi e pacati, non ne ho idea; però so che se nessuno avrà nulla da dirmi, nulla da biasimarmi, nessun commento: avrò scritto male le mie poesie. 

  • QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?

Onestamente non ne ho idea, non ricordo il preciso momento in cui scrivere è passato da un gioco a una passione, di quelle per cui daresti davvero tutto e che sono l’unico motivo di vera gioia. Ho sempre scritto tanto da quello che ricordo e dai quaderni di scuola testimoni di racconti e piccole filastrocche assolutamente fuori contesto con la lezione. Non ricordo di preciso quando è diventato tutto così serio e pesante, quando le frasi hanno cominciato a intrecciarsi con la realtà e farne venire fuori verità non troppo felici; non ho una data, forse è stato semplicemente crescere e vedere il mondo farsi sempre più vasto e poi sempre più stretto e sempre più pieno. Finché non mi sono accorta che non scrivevo più cose felici e fantasiose ma piuttosto scrivevo per ispirazione e necessità. In breve non lo so, non ricordo quando c’è stato questo cambiamento, ma non dev’essere una gran bel ricordo. Chi vorrebbe mai smettere di giocare?

A noi del gruppo Albatros il filo non resta che ringraziare ancora una volta Alice Orsini per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. Siamo felici di averla accompagnata lungo questo cammino editoriale che ha visto la pubblicazione del suo libro Caos. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro e per il futuro.

A te caro autore ti auguro una buona lettura un buon viaggio tra le pagine di Caos.

Se ti va lascia un commento, facci sapere cosa ne pensi, a noi fa sempre molto piacere ricevere i vostri feedback perché solo così possiamo crescere e migliorare. Ovviamente anche ai nostri autori fa piacere sapere cosa ne pensano i lettori delle loro opere, e se avete domande, che aspettate?

Ci sentiamo molto presto, abbiamo ancora tante novità di cui parlare.

A presto, buona lettura.

La vostra redattrice

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